ImmaFer
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Immaginare un enorme asteroide che colpisce la Terra e cancella l’umanità, proprio come accadde milioni di anni fa con i dinosauri. Può sembrare la trama di un film apocalittico. Ma potrebbe davvero succedere? E soprattutto, saremmo in grado di evitare una simile catastrofe?

A rispondere a questa curiosa domandaa è Emilio Cozzi, giornalista e divulgatore esperto di spazio e tecnologia, intervistato per un nuovo appuntamento con Like a Pro(f), la rubrica con cui Skuola.net porta su TikTok i nomi di punta del mondo del lavoro e delle professioni.

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Asteroide, scansati, è arrivato @Emilio Cozzi a spiegarci come mai noi non faremo la stessa fine dei dinosauri (si spera!) spazio scienza asteroide nasa

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Indice

  1. Un evento possibile, ma remoto
  2. La difesa planetaria è già realtà
  3. Un rischio che ci ha spinto a reagire

Un evento possibile, ma remoto

Secondo Cozzi, la possibilità che un asteroide causi un’estinzione di massa esiste, ma è fortunatamente remota: “A differenza dei dinosauri, noi abbiamo le agenzie spaziali che già si stanno attrezzando per fare in modo che qualsiasi evento catastrofico possa essere evitato”, spiega l’esperto.

Oggi, grazie alla tecnologia, è infatti possibile monitorare gli oggetti celesti potenzialmente pericolosi che si avvicinano alla Terra, prevedendone la traiettoria con largo anticipo. Un esempio recente è l’asteroide 2024 YR4, che aveva inizialmente fatto preoccupare gli scienziati.

“Poco tempo fa si parlava di un asteroide, 2024 YR4, che si prevedeva potesse colpire la Terra nel dicembre del 2032. Lo abbiamo osservato, abbiamo capito che dopo il 3% di possibilità, oggi la possibilità si è ridotta a niente. Questo perché grazie ai nostri sistemi riusciamo a monitorare gli oggetti che passano vicino alla Terra, riusciamo a capirne la traiettoria in anticipo. Ma non è sufficiente.”

La difesa planetaria è già realtà

Per questo, non ci si limita a osservare. La comunità scientifica sta già studiando soluzioni pratiche per deviare eventuali minacce. Un caso importante sarà quello dell’asteroide Apophis, previsto in avvicinamento alla Terra tra pochi anni.

“Nel 2029 l’asteroide Apophis passerà a 32.000 km dalla Terra. Manderemo una missione, con l’Italia coinvolta, di difesa planetaria, per capire come eventualmente deviare l’orbita di questi sassi che un giorno potrebbero incrociare la nostra traiettoria”, spiega Cozzi.

Un rischio che ci ha spinto a reagire

Una minaccia, dunque, in un certo senso esiste. Anche se non imminente. Ed è proprio la consapevolezza di questo pericolo a spingere l’uomo ad agire: “Rischiamo di fare la fine dei dinosauri? Sì, per questo ci siamo inventati le agenzie spaziali”, conclude l’esperto.

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