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Giornata mondiale contro l'omotransfobiaTrentatre anni fa, esattamente il 17 maggio 1990, l'Organizzazione mondiale della sanità rimuoveva l'omosessualità dalla lista delle malattie mentali. Una data che da quel momento storico è diventata un simbolo e che, nel 2004, è stata scelta per rappresentare la Giornata internazionale contro l'omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia.

Alcuni passi in avanti sono stati compiuti sul fronte dei diritti, ma sono ancora troppe le discriminazioni e le violenze subite, sul posto di lavoro, nei luoghi pubblici, in famiglia.

Le origini della Giornata contro l'omofobia

La Giornata mondiale contro l'omofobia nasce da un'idea di Louis-Georges Tin, curatore del Dictionnaire de l'homophobie. La ricorrenza viene riconosciuta nel 2004 dall'Unione Europea e dalle Nazioni Unite al fine di promuovere eventi internazionali di sensibilizzazione e prevenzione per contrastare il fenomeno dell'omofobia, della bifobia e della transfobia.

Italia tra i peggiori in Europa per tutela dei diritti LGBTQI+

Un anniversario che si è reso necessario dato l'alto tasso di discriminazioni e violenze omofobiche subite nel corso degli ultimi anni. Il nostro Paese, in particolare, è stato inserito al 34° posto in Europa per tutela dei diritti delle persone LGBTQI+ su 49 paesi, siamo dietro anche all'Ungheria di Orban. Un segnale che dovrebbe porre l'attenzione sulla reale esigenza di una legge apposita che inserisca nel nostro ordinamento giuridico delle tutele al fine di preservare l'incolumità mentale e fisica di coloro che vengono discriminati solo a causa del proprio orientamento sessuale. Nella raimbow map, a brillare è Malta, seguita da Belgio, Danimarca e Spagna. In coda alla classifica, Russia e Armenia, Turchia e Azerbaigian.