Imma Ferzola
Autore
cambio dell'ora

L’Italia torna a interrogarsi sul cambio d’ora. Una recente petizione, che ha raccolto oltre 350 mila firme in poco tempo, a riaperto il dibattito sul mantenimento dell’ora legale per tutti i dodici mesi, con l’obiettivo di dire addio allo spostamento delle lancette, previsto di volta in volta a fine ottobre.

L’iniziativa, promossa dalla Società Italiana di Medicina Ambientale insieme ad altre organizzazioni, ora dovrebbe approdare in Parlamento, per avviare un percorso che potrebbe portare a una proposta di legge concreta. Qualcuno parla addirittura di un esito in tal senso entro il 30 giugno 2026.

Indice

  1. La richiesta alla Camera 
  2. Il dibattito europeo e l’autonomia degli Stati
  3. Vantaggi economici per i cittadini e risparmio energetico 
  4. L’impatto sull’ambiente: più luce naturale e meno emissioni
  5. I vantaggi per salute e sicurezza
  6. Verso una possibile riforma

La richiesta alla Camera 

Intanto, il 16 novembre, alla Camera dei Deputati è stata avviata l’indagine conoscitiva chiesta da Sima, Consumerismo No Profit e dal deputato Andrea Barabotti (Lega). Mentre il 17 novembre è prevista la consegna ufficiale delle firme raccolte dalla petizione online.

L’obiettivo è di ottenere un testo normativo che renda permanente l’orario “estivo”, avvalorato da alcuni studi sulle ricadute energetiche, economiche e ambientali di un’eventuale abolizione dell’ora solare.

Il dibattito europeo e l’autonomia degli Stati

Il dibattito sul tema non è certamente una novità. Già nel 2018 la Commissione Europea aveva avviato una consultazione pubblica, alla quale parteciparono oltre 4,6 milioni di cittadini europei, con l’84% si espresse a favore dell’abolizione del cambio d’ora

Mentre nel 2019, il Parlamento Europeo ha approvato una decisione che ha dato ai singoli Stati la libertà di scegliere se mantenere l’ora solare o quella legale. In questo quadro, l’Italia tenta ora di riaprire concretamente la questione per arrivare a un risultato definitivo.

Vantaggi economici per i cittadini e risparmio energetico 

I promotori dell'iniziativa richiamano i dati forniti da Terna, secondo cui dal 2004 al 2025 l’adozione dell’ora legale nei mesi primaverili ed estivi ha garantito “risparmi in bolletta per complessivi 2,3 miliardi di euro”, grazie a un minor consumo di oltre 12 miliardi di kWh. Se l’orario estivo diventasse permanente, si stima un ulteriore beneficio pari a 720 milioni di kWh all’anno, con vantaggi economici equivalenti a circa 180 milioni di euro.

Tra gli ulteriori effetti positivi indicati ci sono, poi, anche un aumento dei consumi serali nel commercio al dettaglio e nella ristorazione, un ampliamento naturale della stagione turistica e un miglioramento percepito della sicurezza nelle ore di maggiore affluenza.

L’impatto sull’ambiente: più luce naturale e meno emissioni

La riduzione dei consumi energetici si traduce anche in un beneficio per l’ambiente. Negli anni, l'ora legale ha evitato l'emissione in atmosfera di “160.000/200.000 tonnellate di CO₂” all'anno, spiegano 'Sima' e 'Consumerismo'. Un valore paragonabile all’assorbimento prodotto dalla piantumazione di “2/6 milioni di nuovi alberi”. La maggiore disponibilità di luce naturale, infatti, riduce la necessità di illuminazione artificiale e contribuisce a contenere l’uso di combustibili fossili.

I vantaggi per salute e sicurezza

L’ora legale permanente, secondo i promotori, avrebbe poi un impatto anche sul benessere quotidiano. Perché il momento del passaggio dall’ora legale a quella solare influenza la ritmicità circadiana, con effetti negativi sulla qualità del sonno,  sul tono dell'umore generale, e addirittura sui valori della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca

Secondo alcuni studi citati, inoltre, risulterebbe che nei giorni successivi al cambio d'ora si misuri un aumento degli incidenti stradali e sul lavoro, oltre che a un incremento di furti e rapine. Il tutto dovuto alle maggiori ore di buio nelle fascia pomeridiana.

Verso una possibile riforma

Se la missione dovesse arrivare in porto, nello scenario europeo l’Italia potrebbe diventare uno dei primi Paesi ad affrontare il tema tanto dibattuto in una vera e propria discussione legislativa concreta. Le milgiaia di firme depositate segnalano una richiesta chiara: aprire un confronto strutturato e valutare se il mantenimento dell’ora legale tutto l’anno possa diventare una soluzione stabile per il Paese.

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