
L'Italia, con la sua forma a stivale che si staglia nel Mediterraneo, è una delle potenze geografiche d’Europa, ma nonostante la sua posizione strategica e le risorse naturali straordinarie, il Paese non sembra essere in grado di sfruttare appieno le sue potenzialità.
Non è solo una questione di politica o economia, ma anche di conoscenza geografica. Quante volte gli studenti hanno sentito parlare della geografia come del loro "tallone d’Achille"? Per questo, nonostante lo Stivale sia uno dei paesi con la geografia più potente, in tanti non sanno come valorizzarla.
Lo ha fatto però il canale YouTube 'Nova Lectio' che in appena 20 minuti è stato in grado di colmare le lacune di giovani e adulti. Uno strumento che può rivelarsi davvero utile a tantissime persone che "fanno a pugni" con cartine, capitali, monti, mari e fiumi.
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La forma stivale: tra miti e realtà
Quando guardiamo la mappa dell'Italia, ciò che più salta all’occhio è proprio la sua forma a stivale, con la penisola che si bagna nel Mediterraneo, accompagnata da due grandi isole: Sicilia e Sardegna.
Questa conformazione geografica fa dell’Italia una nazione che non è solo un’entità politica, ma un simbolo naturale di connessione tra il continente europeo e quello africano.
Nonostante questa posizione privilegiata, non tutti sono consapevoli delle sfide che un territorio così particolare comporta. "Molto spesso sentiamo dire che la nostra posizione geografica, il nostro clima e la nostra conformazione del territorio ci rendono un paese quasi perfetto", dice la voce del video. Ma è davvero così? La geografia dell’Italia, infatti, è un’arma a doppio taglio: offre vantaggi, ma nasconde anche delle insidie.
Le tre anime geografiche dell’Italia
Più nel dettaglio, il nostro Paese non è solo un’entità uniforme, ma è diviso in tre macro-aree che definiscono anche la sua distribuzione economica e culturale. La parte continentale, che si estende dalla Pianura Padana fino agli Appennini, è la più ricca e produttiva, rappresentando il cuore industriale e agricolo dell’Italia.
"L'area compresa tra le Alpi e la Barriera, la Spezia-Rimini, costituisce il 37% del territorio nazionale, ma contribuisce al 56% del PIL totale." Un dato che evidenzia quanto questa porzione di territorio sia fondamentale per l'economia del paese.
Non a caso, la Pianura Padana è un'ottima culla per le aziende, con città come Milano e Torino che hanno dato vita al celebre triangolo industriale. Di contro, una seconda parte d’Italia che resta meno sviluppata e che potrebbe beneficiare enormemente da un miglior sfruttamento delle sue risorse.
L’Italia insulare: tra bellezza e isolamento
Sicilia e Sardegna, ad esempio, pur essendo due isole bellissime e ricche di storia, soffrono un po' dell’isolamento geografico.
La Sicilia è una terra che potrebbe fare di più se le risorse naturali venissero gestite meglio: "è più vicina alla penisola e dovrebbe esservi collegata con il fantomatico ponte su cui sono ancora un po' come San Tommaso, devo vedere per credere", si sostiene nel video.
Anche la Sardegna, nonostante i suoi vasti giacimenti minerali, è meno densamente popolata e resta lontana dai grandi centri economici del paese. In questo caso, l’insularità rappresenta un ostacolo sia economico che infrastrutturale, ma non privo di opportunità se solo venisse presa in considerazione una maggiore integrazione.
Risorse naturali e la sfida dell’autosufficienza
Le risorse naturali sono proprio uno di quegli aspetti che l’Italia fatica a gestire per bene. Se da un lato la Pianura Padana è ben irrigata, con fiumi come il Po che ne favoriscono l’agricoltura, dall’altro l’Italia meridionale è esposta al rischio di siccità, come si è visto negli ultimi anni.
"L'Italia è un paese esposto al rischio siccità sia a nord che a sud. Negli ultimi 100 anni la disponibilità di acqua è calata del 10%", prosegue il video, msotrando questo passaggio come un chiaro segno di come le risorse idriche vengano gestite male, nonostante il nostro Oaese abbia la seconda riserva d’acqua più grande d’Europa.
Purtroppo, poi, l’Italia è anche un grande importatore di energia, e questo è un altro punto debole: "L'Italia importa il 90% del petrolio e il 96% del gas naturale". Questo non solo incide sull’economia, ma anche sulla nostra sicurezza energetica.
Geografia come leva strategica
Nel panorama geopolitico europeo, infine, la posizione dell’Italia potrebbe essere un’arma vincente. Proprio la forma a stivale, che ci collega tra due mari, ci offre una centralità unica: "L'Italia con la sua forma stivale fa da ponte nel Mediterraneo. Un altro soprannome per indicare l'Italia è il paese dei tre mari, cioè Tirreno, Adriatico e Ionio", evidenziano i creator.
L’Italia è, infatti, al centro di rotte commerciali vitali e possiede una delle flotte navali più potenti al mondo. Tuttavia, questo è un altro dei vantaggi che non sempre è ben sfruttato. La questione dei porti, con Gioia Tauro come unico porto italiano nelle prime dieci posizioni in Europa, dimostra quanto sia difficile approfittare della nostra posizione.