5 min
Turbomoka

Quando la mattina la sveglia suona, la sessione d'esami incombe o magari siete solo in ritardo per la prima lezione, c’è una cosa che non può mancare e che vi rimette al mondo: un buon caffè.

Da decenni la moka è la regina incontrastata di questo rito, un'icona del made in Italy e un simbolo che ci rappresenta anche all’estero.

E anche se, negli ultimi anni, l’arrivo delle macchinette del caffè con capsule o cialde ha accorciato i tempi di preparazione, la moka resta una tradizione intramontabile. Per questo, oggi, è pronta a migliorare ancor di più le sue prestazioni. 

È così arrivata sul mercato la Turbo Moka, una rivisitazione della classica macchinetta, che promette di preparare il caffè in meno di due minuti. Ma, attenzione: non è nata per surclassare la versione classica, piuttosto per ripensarla. Un'evoluzione che unisce il sapore della tradizione e i principi della termodinamica. 

Indice

  1. La rivoluzione della Turbo Moka
  2. Il segreto della velocità
  3. Le origini della moka

La rivoluzione della Turbo Moka

La Turbo Moka non è solo una caffettiera, è un piccolo oggetto di design che si ispira all'arte e alla scienza. È una moka da tre tazze - anche se presto potrebbero arrivare anche versioni da sei e in acciaio - realizzata al 100% in alluminio e prodotta in Italia, ad Omegna (in Piemonte), su idea del designer Matteo Frontini

La sua parte più rivoluzionaria è la caldaia, ovvero la base in cui si mette l'acqua. Ha un design futuristico con linee che richiamano la celebre scultura di Umberto Boccioni, “Forme uniche della continuità nello spazio”.

Lo spunto però non è puramente artistico, ma segue i principi dalla termodinamica sullo scambio di calore e le tecniche di ingegneria, in particolare delle turbine a getto, per ottenere un caffè più morbido e meno amaro, in meno tempo e con un risparmio energetico del 30%. Il serbatoio, la parte superiore dove sgorga il caffè, è invece rimasto identico al modello classico.

Il segreto della velocità

Il vero asso nella manica della Turbo Moka è proprio il suo disegno a spirale. È qui che avviene la magia che riduce i tempi di attesa. La forma del serbatoio, ispirato alle turbine, non è solo bello, ma ha un obiettivo preciso: garantire un'erogazione più rapida, sotto i due minuti, e quindi anche un minor consumo di energia.

Come ci riesce? Le "alette" del suo profilo fanno sì che la superficie della caldaia sia più grande del 93% e abbia un contatto con la fiamma del 105% in più rispetto alla moka che tutti conosciamo. In questo modo, la caldaia assorbe il calore in maniera più efficace e riesce a scaldare l'acqua molto più rapidamente.

La velocità, inoltre, non compromette il sapore: il gusto, infatti, resta quello della tradizione e da quanto riportato sul sito del prodotto lo conferma anche una "commissione di nonni".

In più, grazie a questa superficie maggiore, la macchinetta si raffredda più rapidamente, prevenendo quel rischio che in tanti temono: bruciare il caffè

Le origini della moka

Per capire il senso della Turbo Moka, bisogna fare un salto indietro e omaggiare la sua antenata. L'icona del design italiano nasce nel 1933, a Crusinallo, in provincia di Verbania. È qui che Alfonso Bialetti inventa la celebre caffettiera a pressione Moka Express, quella con le linee inconfondibili in stile art déco.

Il nome è un omaggio: rimanda a Mokha, un’importante città dello Yemen, conosciuta come uno dei principali siti di produzione del caffè. Questa caffettiera divenne presto un simbolo, resa ancora più riconoscibile dalla celebre campagna pubblicitaria con l’omino coi baffi, disegnato da Paul Campani. 

Da quell’invenzione, la moka è rimasta pressoché identica per decenni, assolvendo alla sua unica, perfetta, funzione: fare un espresso capace di farci svegliare al mattino oppure ricaricarsi durante le lezioni o in una giornata intensa di studio.

Skuola | TV
Come cambia la Maturità 2026? | Guarda il vodcast #Sapevatelo

Lo sapevate che l’Esame di Stato 2026 torna a chiamarsi Esame di Maturità? Ma cosa significa davvero? C’è da preoccuparsi? Scopri tutte le novità nel vodcast #Sapevatelo

Segui la diretta