
Un foglietto scritto a mano, sul biglietto di un concerto di Gazelle, lasciato sul parabrezza, con un messaggio chiaro e accorato: “Vi prego, ho la maturità, ho girato per 20 minuti”.
Una supplica disperata rivolta ai vigili urbani, firmata da uno studente alle prese con la prima prova dell’esame di Stato. Ma a giudicare dall’altro foglietto comparso sul vetro dell’auto, ovvero una multa ufficiale della polizia locale, l’appello non ha sortito l’effetto sperato.
Indice
Il biglietto, la multa e l’esame
È successo a Roma, nel quartiere San Paolo, nei pressi di un liceo. A notare la scena è stato un passante, incuriosito. Sul parabrezza dell’auto, due fogli: uno era la sanzione per il mancato pagamento della sosta, l’altro invece era un messaggio scritto dietro il retro di un biglietto di un concerto di Gazzelle.
Una ricerca di parcheggio finita male
Secondo una ricostruzione diffusa online, il giovane, prossimo ad affrontare la prova d’italiano, avrebbe girato a lungo nel quartiere prima di trovare un posto libero. Venti minuti a cercare parcheggio, poi la decisione: lasciare l’auto in fretta, probabilmente senza pagare, per non arrivare tardi all’appello. Il messaggio lasciato sul cruscotto sembra voler giustificare proprio questa scelta.
Nessun colpo di penna benevolo
La polizia locale, tuttavia, non ha fatto eccezioni. Il verbale è stato emesso regolarmente e apposto sull’auto, nonostante la particolare motivazione addotta dal conducente.
Una scelta che, se da un lato mostra l’applicazione formale delle regole, dall’altro ha scatenato una certa simpatia sul web: la foto del biglietto è infatti diventata virale, tra commenti ironici e solidali di chi ha ancora fresco il ricordo degli esami di maturità.