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Giornata Internazionale Dislessia, i personaggi celebri che hanno raggiunto il successo nonostante il DSA
Fonte foto: Pexel.com


Un dono - più che un limite - in grado di farci cogliere le oppotunità che la vita ci offre. Di fronte a una diagnosi di dislessia ci si getta spesso nello sconforto, e si finisce in preda alla paura che questo disturbo dell'apprendimento possa comportare serie ripercussioni sulla vita di tutti i giorni. La dislessia, però, non è una malattia, ma una difficoltà ad apprendere a leggere e scrivere in modo fluente e corretto. 

Un disturbo che si manifesta solitamente all'inizio della scolarizzazione e che, proprio per questo, rappresenta un ostacolo significativo per gli studenti. La vita tra i banchi di uno studente dislessico non è semplice: tra prese in giro, critiche (anche da parte dei docenti) e discriminazioni di ogni sorta. 

La Giornata Internazionale della Dislessia, che nel 2024 cade l'8 ottobre, è quindi un'occasione per rimarcare ancora una volta un semplice concetto: lo studente affetto da questo disturbo non è meno intelligente degli altri, né più pigro. Ed ecco un dato incontrovertibile: chi è dislessico ha un quoziente intellettivo pari, o addirittura superiore, al resto della popolazione, e con la giusta strategia può vivere una carriera scolastica e lavorativa davvero soddisfacente. 

Guardando l'altro lato della medaglia, quindi, la dislessia potrebbe consistere in un'opportunità. Lo conferma il vissuto di alcuni dei personaggi più celebri della storia, nonché di diverse star del mondo dello spettacolo di oggi: ognuno di loro, nonostante le difficoltà, ha saputo dare il suo contributo, raggiungendo in molti casi il successo che meritava. Perché la dislessia non è un ostacolo, ma una sfida che si può vincere.

Indice

  1. Cos'è la dislessia e perché non dovrebbe essere un ostacolo
  2. I personaggi famosi che hanno raggiunto il successo (nonostante la dislessia)
  3. Geni, Premi Nobel e statisti: i personaggi storici dislessici

Cos'è la dislessia e perché non dovrebbe essere un ostacolo

La dislessia rientra tra i Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA) e si manifesta con evidenti difficoltà nell'apprendimento della lettura. In assenza di diagnosi e di un valido supporto, la dislessia è una condizione molto difficile da affrontare, specie in età scolare. Per questo non vogliamo in alcun modo minimizzare un disturbo che, se non affrontato a dovere, può costituire uno scoglio insormontabile per molti studenti. Tuttavia ogni dislessico può trovare con strategie diverse le modalità per compensare le proprie difficoltà e superarle: a dimostrazione di questo esistono diverse storie di personaggi famosi che, nonostante il disturbo, hanno raggiunto risultati straordinari nell'arco della loro vita.

I personaggi famosi che hanno raggiunto il successo (nonostante la dislessia)

Partiamo dal presente. Cosa hanno in comune Tom Holland, Keanu Reeves e Noel Gallagher? Oltre alla fama – ovviamente – i tre sono accomunati anche dalla dislessia. Eppure ciò non gli ha precluso di vivere la vita al massimo delle loro possibilità. Come sappiamo, infatti, Noel Gallagher è un musicista inglese, e fondatore, insieme al fratello Liam Gallagher, di una delle band più famose e controverse degli anni ’90: gli Oasis. Proprio nel libro biografico della band, l'artista ripercorre la difficile carriera scolastica, sostenendo di avere mollato la scuola proprio a causa della superficialità con cui all'epoca veniva trattata la dislessia. Per il preside della sua scuola, Noel non era all'altezza del diploma: chissà cosa direbbe oggi. 

Anche perché Gallagher ha saputo trovare la strada del successo. E chissà che la dislessia non sia proprio questo: un altro percorso, un canale alternativo che porta comunque a destinazione. O, più semplicemente, si tratta solo di un altro modo di pensare, come sostiene Mika, star internazionale e giudice di X Factor. 

Già perchè una persona dislessica può cantare e suonare benissimo, oltre che a recitare magistralmente. Ne sanno qualcosa Keanu Reeves e Tom Holland. Il primo, celebre per avere prestato il volto in Matrix e John Wick, ha rivelato di avere abbandonato gli studi dopo avere cambiato ben 4 scuole: in nessuna di queste il suo disturbo venne accettato e trattato. Non andò meglio a Tom Holland, il Peter Parker dei giorni nostri. Anche lui ha spiegato di avere vissuto un'infanzia complicata, con la dislessia che lo faceva sentire diverso rispetto ai suoi compagni. Eppure entrambi figurano nelle sale cinematografiche di tutto il mondo. 

Giornata Internazionale Dislessia, i personaggi celebri che hanno lasciato il segno (nonostante il DSA) articolo
Tom Holland - Fonte foto: Facebook


Chi ha proseguito dritto sul proprio cammino è poi senza dubbio Steve Jobs. Nella sua biografia si legge che abbia frequentato per anni diversi corsi di calligrafia a causa di una rinomata difficoltà nella scrittura. Mentre colleghi e collaboratori ricordano ancora oggi la sua abilità di ragionamento attraverso l'uso di foto e immagini: una strategia (forse) più che un'abilità, che lo ha reso il visionario per cui lo ricordiamo. 

Sottolineamo inoltre che la dislessia non ha nulla a che fare con il genere. E' solo che spesso viene colta con estremo ritardo: la cantante Gwen Stefani, per esempio, ha scoperto casualmente il disturbo, mentre aiutava i figli con i compiti. Stessa solfa per l'attrice Jennifer Aniston, che ha scoperto di essere dislessica a 20 anni durante una visita oculistica: entrambe hanno affrontato l'intero percorso scolastico senza una diagnosi, eppure, non solo si sono diplomate, ma hanno anche raggiunto il successo.

Geni, Premi Nobel e statisti: i personaggi storici dislessici

Insomma, la dislessia – per quanto difficoltosa – non è certo un limite alla realizzazione della persona. La prova arriva dal passato, da epoche cioè in cui c'era davvero poca attenzione verso problematiche di questo genere. Con il bambino, o lo studente, che spesso veniva lasciato solo a se stesso. Per esempio, la biografia di Albert Einstein, probabilmente il più importante fisico teorico mai esistito, ci racconta di una carriera scolastica piuttosto travagliata, condita da diversi insuccessi. Specifichiamo che nessuno ha mai sottoposto il piccolo Einstein a test di diagnosi per DSA: per cui affermare con certezza che fosse dislessico non è corretto. Tuttavia, come lui anche ricorda nei suoi diari, aveva evidenti difficoltà “con la memoria di testi e parole, in forma scritta”: il che fa ipotizzare la presenza del disturbo.

E, poi, ancora, non si può non menzionare Winston Churchill, Primo Ministro britannico e tra gli artefici della disfatta nazifascista durante la Seconda Guerra Mondiale. Avrebbe mai potuto un bambino bocciato per ben 4 volte alle scuole medie diventare uno dei più grandi statisti del '900? A quanto pare sì, la prova è sotto i nostri occhi e nei libri di storia.

Un altro grande genio affetto da dislessia fu Pablo Picasso: era un bambino prodigio, ma aveva difficoltà nella lettura e nella scrittura. Tuttavia, sapeva come tenere in mano matita e pastelli, e fu proprio questa la sua principale arma di riscatto. Rimanendo nel campo dell'arte, ma in forma scritta – e questo la dice lunga -, menzioniamo anche Gustave Flaubert e Ernest Hemingway. Chi sono? Il primo è semplicemente il padre della letteratura realista francese, mentre il secondo è il vincitore del Premio Nobel per la Letteratura nel 1954: una robetta da niente, per così dire.

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Winston Churchill - Fonte foto: Wikipedia


 

Data pubblicazione 7 Ottobre 2024, Ore 16:17
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