Imma Ferzola
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viaggio

Per molti studenti - ma anche per i lavoratori - che vivono lontano dai luoghi d'origine, il Natale è spesso l’unico momento dell’anno in cui finalmente riabbracciare la famiglia, compreso lo zio che puntualmente chiede "ma quando ti laurei?".

Dopo mesi scanditi da orari stressanti, pasti arrangiati e sessioni d’esame infinite, l'idea di tornare “giù” dovrebbe essere sinonimo di sollievo.

E invece, specialmente per chi è del Sud, alla nostalgia si deve sommare un ostacolo puntuale: il costo del viaggio. I prezzi dei biglietti di aerei, treni e autobus si impennano proprio quando la domanda cresce.

Così il tanto agognato ritorno a casa si trasforma in una spesa tanto insostenibile da doversi inventare di tutto pur di partecipare al cenone con i parenti. Compreso passare per altre città d'Europa.

Indice

  1. Voli diretti: ma a che prezzo?
  2. Testimonianze di viaggi assurdi e problem solving
  3. Dimenticate il pacco da giù: si deve viaggiare leggeri
  4. E i mezzi su ruote?
  5. Un problema che va oltre il periodo natalizio

Voli diretti: ma a che prezzo?

La sorpresa più amara, per chi viaggia nel periodo natalizio, arriva soprattutto dalle tratte aeree. Per chi cerca un collegamento diretto verso il Sud durante le feste, i prezzi diventano proibitivi.

La realtà assurda è che, in molti casi, volare diretto costa quasi sempre di più che fare scalo in una capitale europea. È la logica ribaltata delle festività: più il viaggio è comodo, più diventa un lusso.

Testimonianze di viaggi assurdi e problem solving

Le esperienze condivise online raccontano bene la situazione. Una ragazza, ripostata online da @claudiafauzia_, racconta che per raggiungere Catania da Genova ha scelto un itinerario con due scali, uno a Varsavia e uno a Tirana, risparmiando 100 euro.

Il suo, purtroppo, non è un caso isolato. Un altro esempio eloquente è la rotta Milano-Palermo del 20 dicembre: un diretto parte da 192 euro, mentre accettando un cambio in Polonia all’alba e un secondo volo nel pomeriggio la spesa scende a circa 90 euro.

"Chi ha fretta paga il doppio” diventa quasi una regola non scritta. Ed è una condizione molto più diffusa di quanto si immagini: “Io l’anno scorso per fare Roma-Palermo ho dovuto fare scalo a Malta e atterrare a Trapani, risparmiando così 200 euro”, commenta un'altra utente sotto al post Instagram.

Dimenticate il pacco da giù: si deve viaggiare leggeri

C’è però un vincolo importante: il risparmio regge solo viaggiando leggerissimi. Basta aggiungere un bagaglio da stiva e l’equilibrio si spezza. Le compagnie low cost puntano tutto sulla tariffa base, e chi deve portare più di uno zaino vede subito lievitare il prezzo finale.

E i mezzi su ruote?

Per chi immagina il treno come un'alternativa pratica, la realtà è ben diversa e ugualmente amareggiante. L'alta velocità, di fatto, si ferma in Campania, lasciando vaste aree del Sud scoperte o servite da collegamenti obsoleti.

Le ore di viaggio, perciò, si moltiplicano. Ma anche i costi non sono da meno. Una ragazza sui social ricorda: “L’anno scorso per scendere giù in Calabria c’era ‘l’offerta’ del treno il 23 dicembre a 432€, ovviamente solo andata”. Tempi infiniti e prezzi inarrivabili: una combo mortale.

Un problema che va oltre il periodo natalizio

Chi ha lasciato il Sud, però, non lo ha fatto per un capriccio. “Si parte perché non c’è lavoro, perché mancano i servizi, perché restare, per molti, non è sostenibile”, chiarisce @claudiafauzia_. "E ogni ritorno diventa una trattativa continua con prezzi, tempi e stanchezza. Ogni viaggio è un promemoria di quanto il divario infrastrutturale resti profondo".

In questo contesto, perfino viaggiare in modo "sostenibile" diventa un privilegio. Le Isole e molte zone del Mezzogiorno non possono contare su alternative realmente accessibili: mancano collegamenti rapidi, mezzi frequenti e tariffe equilibrate.

Per questo, molti fuori sede si ritrovano a fare ciò che nessuno immaginerebbe: attraversare l'Europa zaino in spalla, solo per abbracciare la famiglia.

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