Fabriano non ha chiuso: gli album sono salvi, la carta per ufficio no

L'ultima bobina di carta porta la firma dei lavoratori che l'hanno prodotta, a chiusura di una pagina di storia lunga 50 anni. E' un giorno triste per lo stabilimento di Fabriano, che produce l'omonima carta: la macchina F3, che produceva le risme di fogli per stampanti da ufficio, va ufficialmente in pensione.

Il dispositivo era in funzione continua dal 1976, e in quasi mezzo secolo ha prodotto carta ininterrottamente, senza fermarsi mai, neppure durante le ferie festive. Per la storica fabbrica, che produce anche gli album da disegno utilizzati nelle scuole, è stato un colpo al cuore.

Fabriano, addio alla macchina F3 che produceva carta da ufficio

Gli ultimi centimetri di carta sono stati prodotti lo scorso 10 dicembre. Alle ore 08:07 la storia macchina F3 è stata spenta, sancendo la chiusura definitiva della produzione di carta da ufficio degli stabilimenti di Fabriano e Vetralla.

Fabriano, dunque, non produrrà più carta per fotocopie, mentre proseguirà la fornitura dei tradizionali album di carta liscia e ruvida, molto utilizzati nelle scuole.

Come si legge su Open, la decisione è frutto di un accordo, firmato lo scorso 9 dicembre al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, tra il gruppo Fedrigoni e il dicastero diretto da Adolfo Urso.

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Il piano di ricollocamento dei dipendenti

I 174 dipendenti entreranno in cassa integrazione straordinaria per un anno, per poi venire impiegati in un piano di ricollocamento. L’azienda ha preso l'impegno di formare e riqualificare i lavoratori, ma intanto resta il fatto che dopo 50 anni la F3 ha smesso di produrre carta.

“Fabriano non produce più carta per fotocopie, il famoso Fabriano copy 2 non sarà più disponibile. Si è chiuso l’ennesimo capitolo drammatico di un’eccellenza italiana”, ha spiegato Valerio Monti, dipendente di Giano Srl, società appaltatrice di Fabriano e segretario Uilcom: “effettivamente è proprio così. Per 50 anni, grazie alla F3 tantissime famiglie fabrianesi hanno potuto avere un reddito.

Proporremo che l’ultima bobina sia conservata all’interno del Museo della Carta e della Filigrana di Fabriano perché chiunque possa ricordare”.