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di paolodifalco01
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Paragone Foibe Shoah

Nelle ultime ore sta facendo discutere la circolare inviata dal Ministero dell'Istruzione ai presidi delle scuole pubbliche di ogni ordine e grado dove vi è un paragone improprio tra le foibe e la Shoah e, proprio per questo, dallo stesso dicastero è arrivata una nota di precisazione dal ministro Bianchi ma, andiamo a vedere cos'è successo.

La circolare del ministro e il paragone tra gli "italiani" e gli "ebrei"

In occasione del Giorno del Ricordo dal Ministero di viale Trastevere è stata inviata da Stefano Versari, Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione del Ministero dell'Istruzione, una circolare in cui si scrive:

"Il “Giorno del Ricordo” e la conoscenza di quanto accaduto possono aiutare a comprendere che, in quel caso, la “categoria” umana che si voleva piegare e culturalmente nullificare era quella italiana.

Poco tempo prima era accaduto, su scala europea, alla “categoria” degli ebrei. Con una atroce volontà di annientamento, mai sperimentata prima nella storia dell’umanità. Pochi decenni prima ancora era toccato alla “categoria” degli Armeni"

C'è qualche collegamento tra le foibe e la Shoah?

La vicenda delle foibe non è assolutamente collegata o paragonabile a quella della Shoah: la prima infatti si può contestualizzare all'interno dell'italianizzazione forzata fatta con l'annessione di territori a maggioranza slava. A rendere il paragone improprio non è solamente l'assimilazione degli "italiani" ad una fede religiosa come quella ebraica ma soprattutto il fatto che, a differenza dello sterminio sistematico avvenuto durante la Shoah o del genocidio perpetrato ai danni degli armeni, gli italiani sul confine orientale sono morti all'interno di una vicenda più complessa dovuta anche a vendette e e regolamenti di conti lasciati in sospeso.

La differenza inoltre è ancora più sostanziale se guardiamo ai numeri: mentre le vittime delle Foibe si aggirano tra le 3 000 e le 5 000, l'olocausto ha provocato la morte all'incirca di 15/20 milioni di ebrei. Questa narrazione che continua a raccontare gli "italiani brava gente" come vittime e mai come carnefici alimenta quella retorica nazionalistica e, che tutto questo avvenga anche nel luogo preposto alla formazione di cittadini di domani è piuttosto grave.

La nota del ministro Bianchi

Subito dopo le polemiche è arrivata la nota del ministro Bianchi che ha sottolineato come:“Ogni dramma ha la sua unicità, va ricordato nella sua specificità e non va confrontato con altri, con il rischio di generare altro dolore”.

Lo stesso ministro ha telefonato alla Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Noemi Di Segni, e al Presidente dell’Associazione Nazionale Partigiani Italiani, Gianfranco Pagliarulo, per ribadire come il titolare del dicastero dell'Istruzione e il Ministero "sono da sempre fortemente impegnati e continueranno a esserlo nella memoria della Shoah."

Paolo Di Falco