
Così Giorgia Meloni, alle prese con il toto-ministri, sembra intenzionata a lasciare il via libera a Forza Italia per quanto riguarda il Ministero dell'Istruzione.
Nei giorni scorsi avevamo indicato Licia Ronzulli - fedelissima di Berlusconi - come nuova numero uno di Viale Trastevere. In queste ore però un altro nome si sta facendo strada con insistenza, quello di Anna Maria Bernini. La senatrice, capogruppo di FI in Senato, potrebbe essere l'outsider per il MI e la vera rivale della Ronzulli nella corsa per un posto nel nuovo esecutivo. Scopriamo allora qualcosa in più sulla senatrice di Forza Italia, tra i papabile per il Ministero dell'Istruzione.
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Carriera politica: chi è Anna Maria Bernini?
Anna Maria Bernini, classe 1965, si è laureata in Giurisprudenza all'Università degli Studi di Bologna, ottenendo il massimo dei voti con lode. Si avvicina tardi alla carriera politica, quando nel 2008 viene candidata alla Camera dei Deputati nella circoscrizione Emilia-Romagna per Il Popolo delle Libertà: durante il mandato avrà modo di prendere parte alla Commissione degli Affari costituzionali della Camera. Nel 2013 viene nuovamente rieletta nella medesima circoscrizione, ma il declino de “Il Popolo delle Libertà” la convince ad aderire al neonato partito “Forza Italia”.Nel 2018 viene quindi ricandidata per Forza Italia al Senato nei collegi plurinominali di Lazio 02 ed Emilia-Romagna 02: il 23 marzo successivo viene proposta dalla Lega come Presidente del Senato, ma, su indicazioni di Silvio Berlusconi, lascerà spazio alla collega Maria Elisabetta Casellati. Viene comunque eletta capogruppo all'unanimità dagli altri senatori forzisti e dal 2021 è vicecoordinatrice nazionale di Forza Italia.
Bernini, la lotta a favore dei diritti civili
Remando controcorrente rispetto all'area da cui proviene, la Bernini è da sempre un'accanita sostenitrice dei diritti civili. Già nel 2016 in occasione del voto sul DDL Cirinnà - sulla regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e la disciplina delle convivenze – si dichiara favorevole ad una legge che tra le altre cose prevedeva anche la stepchild adoption, votando a favore del testo e in netto dissenso con il proprio gruppo parlamentare. Nel 2020 poi si schierò apertamente a favore del cantante Achille Lauro, oggetto di forti critiche per la sua esibizione sanremese. Nello stesso anno, ospite dell'associazione GayLib, si è detta pronta a sostenere un disegno di Legge con misure di contrasto ai fenomeni di omofobia.Nell'aprile 2021 era poi tornata sull'argomento, diffondendo dal proprio portale questa considerazione: ”Una situazione che ritengo inaccettabile: ogni ragazzo o ragazza di questo Paese deve essere libero di esprimere e vivere la propria sessualità come meglio crede. E' una delle certezze che mi accompagna da molto prima di impegnarmi in politica. Va sradicata dalle menti deboli l'idea che essere omosessuali sia sbagliato o peggio ancora un atteggiamento da punire. Ma la battaglia è tutt'altro che vinta! Non sarà di certo l'approvazione o meno del ddL Zan a far cessare gli episodi omotransfobici. Semmai - annota - rappresenta una picconata, pur importante, a quel muro fatto di ignoranza, paura e pregiudizi che impedisce la vera inclusione. Per quanto riguarda la sottoscritta, sono sempre pronta a scendere in campo per onorare la più preziosa delle libertà, l'amore”.