
E' certamente questo il caso: l'ex Premier ha 86 anni, e un corpo provato da diversi problemi di salute avuti in passato. La malattia, caratterizzata dall'aumento di una specifica popolazione di globuli bianchi (monociti), si manifesta prevalentemente in soggetti in età avanzata: vediamo di cosa si tratta.
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Le diverse forme della malattia
La leucemia mielomonocitica cronica è una malattia eterogenea del sangue e può presentarsi in due diverse forme. Nella prima forma – detta 'displastica' - prevalgono anemia e neutropenia; mentre nella seconda forma, nota come 'proliferativa', si osserva un numero elevato di globuli bianchi. In questo secondo caso, c'è sempre un eccesso di monociti nel sangue e nel midollo, e un numero variabile di cellule immature (blasti).Per spiegare meglio di cosa parliamo, il quotidiano 'La Repubblica' riporta il parere dell'Associazione italiana contro le leucemie (Ail): ”Le sindromi mielodisplastico-mieloproliferative sono un gruppo di patologie a cavallo fra le neoplasie mieloproliferative croniche, in quanto presentano spesso una proliferazione eccessive delle cellule del sangue, e le sindromi mielodisplastiche, con cui condividono una maturazione anormale dei precursori del midollo”.
Quali sono le cause della malattia
Ma quali sono le cause che scatenano questa patologia? Lo spiega - sempre al quotidiano - il Professor Claudio Cerchione, ematologo, dirigente medico ricercatore in Ematologia presso l' 'Irccs' di Meldola: "I globuli bianchi si riducono e sono a rischio infettivo; i globuli rossi pure e generano anemia; infine anche il valore delle piastrine si abbassa, producendo il rischio emorragie. Uno di questi fattori alterati può richiedere di intervenire con un trattamento ad hoc". Di cosa si tratta nello specifico? "Le terapie principali, fatte in regime di day hospital, sono adatte anche alle persone in età. Si tratta di farmaci citoriduttivi, sia di vecchia che di nuova generazione, che consentono una reversione del midollo allo stato naturale senza effetti pesanti come quelli generati dalle chemioterapie, accompagnati da terapie di supporto come eriproporitina e trasfusioni. L'importante è che il paziente sia curato da un centro che sia preparato ad una diagnostica molecolare di nuova generazione" conclude l'ematologo.
Data pubblicazione 7 Aprile 2023, Ore 10:06
Data aggiornamento 7 Aprile 2023, Ore 10:10