
Con la nuova Legge di Bilancio sono stati stanziati 80 milioni di euro in meno rispetto agli anni precedenti per il Bonus Cultura, passando quindi da 240 a 160 milioni. Per tutti ragazzi e le ragazze che compiono 18 anni nel 2020, il bonus diminuisce da 500 a 300 euro.
Per chi è nato nel 2001, invece, il bonus rimane di 500 euro. Vediamo insieme come accedere a 18App e come spendere il bonus cultura.
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Confermato Bonus Cultura per i 2002, ma diminuisce l'importo
Negli ultimi giorni è stato confermato il Bonus cultura per i nati nel 2002, approvato dall'ultima Legge di Bilancio, ma al contempo è risultato tagliato di 80 milioni rispetto all'anno precedente, con la conseguente riduzione dell'importo per i 18enni. Il motivo del taglio è probabilmente riconducibile a esigenze economiche. Nonostante ciò è chiaro l’obiettivo del governo di voler continuare a promuovere, seppure con un budget ridotto, la cultura tra i giovani. A tal proposito, nella legge di Bilancio sono state riportate le spese ammesse con il bonus, che non cambiano rispetto al passato.
Come si accede a 18App e come usufruire del bonus
Il bonus cultura spetta a tutti coloro che compiono 18 anni e sono residenti sul territorio nazionale italiano. Per poter accedere a 18App e iniziare a spenderlo, invece, il requisito minimo è quello di possedere lo SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale. L'app è scaricabile su smartphone, tablet o pc. Fatto questo, se rispettati i requisiti minimi, verrà immediatamente accreditato l’ammontare del Bonus che, ricordiamo, per i nati nel 2001 sarà di 500 euro, mentre per i nati nel 2002 sarà di soli 300.
Cosa è possibile comprare con 18App
Per quanto riguarda invece l’uso pratico che se ne può fare di questo bel gruzzolo di soldi, come precedentemente detto, nella Legge di Bilancio sono state riportate tutte le spese ammesse con il Bonus Cultura. La quota potrà così essere utilizzata per l’acquisto di libri o e-book, ciò per cui è stato prevalentemente utilizzato negli ultimi anni, ma non di lettori o altri dispositivi elettronici per la lettura; l’acquisto di musica sia in formato digitale che fisico (anche streaming come Spotify); biglietti per eventi culturali quali, per citarne alcuni mostre, musei, teatri, cinema, fiere, l’ingresso a parchi (ma non di divertimenti tipo Luna Park), monumenti, ecc. ed infine corsi di teatro, di danza oppure di lingua. Rimangono quindi fuori l’acquisto di oggetti tecnologici come smartphone o tablet, o l’uso del bonus per il nostro amato abbonamento di Netflix.