Imma Ferzola
Autore
Giovane spaventato dal futuro

La Generazione Z, ovvero i giovani nati tra la fine degli anni ’90 e i primi anni 2010, sta vivendo un periodo di profonda incertezza che si riflette in un aumento significativo dei disturbi mentali.

Secondo l'ultima indagine del Censis, pubblicata nel febbraio 2025, oltre un giovane su tre sotto i 25 anni ha manifestato nell'ultimo anno sintomi significativi di ansia o depressione. Ad alimentare quest'ansia collettiva sono le incertezze del futuro, quali:

  • intelligenza Artificale;
  • stipendi precari;
  • cambiamento climatico; 
  • guerre.

L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha definito questa situazione come una "emergenza silenziosa", rilevando che i disturbi mentali sono diventati la principale causa di disabilità tra gli under 25 nei paesi industrializzati. 

Indice

  1. Quali sono gli effetti della crisi climatica?
  2. La pandemia e l’isolamento sociale
  3. Il timore delle guerre e l’instabilità geopolitica
  4. La digitalizzazione, AI e l’influenza dei social media
  5. Una generazione in bilico tra speranza e disillusione

Quali sono gli effetti della crisi climatica?

Una delle principali cause di ansia tra i giovani è il cambiamento climatico, che sta diventando una preoccupazione costante per milioni di ragazzi in tutto il mondo.

L’espressione “eco-ansia”, coniata per descrivere la paura della rovina ambientale, è ormai una realtà condivisa da una parte crescente della popolazione giovane. Secondo uno studio pubblicato da 'TheLancetPlanetaryHealth', tre quarti di un campione di giovani tra i 16 e i 25 anni temono il futuro a causa del cambiamento climatico

La pandemia e l’isolamento sociale

Un altro fattore che ha amplificato l’ansia della Generazione Z è la pandemia globale del 2020. Le restrizioni imposte per limitare la diffusione del virus hanno avuto un impatto devastante sulla salute mentale dei giovani, esacerbando insicurezze preesistenti.

La chiusura delle scuole, la sospensione delle attività sociali e l’isolamento forzato hanno privato molti giovani di esperienze fondamentali di crescita e socializzazione. Questi fattori hanno portato a una “tempesta perfetta” di stress e insoddisfazione.

Il timore delle guerre e l’instabilità geopolitica

La paura delle guerre e delle tensioni geopolitiche è un altro fattore che alimenta l’ansia dei giovani. Le immagini di morte e distruzione, diffuse incessantemente dai media, hanno reso le minacce di conflitti internazionali, come la guerra tra Russia e Ucraina e il conflitto Israele-Palestina, realtà vicine e tangibili, alimentando un senso di impotenza e paura.

Per molti, l’idea di un futuro condizionato dalla minaccia costante di guerre o catastrofi nucleari rende insensato persino l’impegno a costruirsi delle prospettive migliori. 

La digitalizzazione, AI e l’influenza dei social media

Un altro aspetto che contribuisce alla crescente ansia dei giovani è l'uso intensivo dei social media e degli smartphone.

Jonathan Haidt, psicologo sociale, ha analizzato questa evoluzione nel suo libro "La generazione ansiosa", sottolineando come l'uso precoce e massivo degli smartphone, in particolare tra i 10 e i 14 anni, sia correlato a un aumento dei disturbi psicologici come ansia, depressione e autolesionismo. 

La “debilitazione di massa” della Generazione Z è strettamente legata:

  • alla diffusione degli smartphone;
  • all’affermazione dei social media;
  • alla crescente pressione sociale derivante da una costante esposizione e comparazione con gli altri. 

Non manca, poi, la percezione di insicurezza economica causata dall'avvento dell'Intelligenza Artificiale, percepita come una minaccia imminente per il proprio lavoro e la carriera futura.

Una generazione in bilico tra speranza e disillusione

La Generazione Z si trova dunque a dover affrontare sfide enormi: un futuro segnato dalla crisi climatica, dalla precarietà economica, dall’instabilità geopolitica e dall’incertezza sociale.

La combinazione di questi fattori ha reso i giovani più ansiosi, vulnerabili e incerti riguardo al loro posto nel mondo. Ma non si tratta solo di una generazione “ansiosa” per sua natura: si tratta di una generazione che cresce in un mondo sempre più complesso e difficile da comprendere e affrontare. 

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