
Mettiamola così: non ci sarebbe stato nulla di scandaloso, lo dicono i numeri. Ma, per ora, tutto sembra destinato a rimanere invariato. Quelli appena trascorsi sono stati giorni turbolenti per il destino del Bonus Cultura.
Secondo alcune voci di corridoio, infatti, il Governo – pur confermando i 500 euro anche per i nati nel 2001 – sembrava intenzionato a modificarne il meccanismo: niente più musica, teatri, concerti ma solo libri (cartacei o digitali). Ora, però, pare tutto rientrato: un emendamento all’ultima bozza di Legge di Bilancio (che sta prendendo forma in queste ore) ha reintrodotto tra le categorie acquistabili con 18app anche prodotti editoriali audiovisivi (vale a dire film, serie tv, documentari, ecc.), anche online. Mentre ancora non è certo il destino delle altre categorie: mostre, eventi, ecc. Ma pare quasi scontato che la struttura, per i prossimi dodici mesi, non venga toccata.
Bonus cultura, le rassicurazioni del Governo: “Nessuna limitazione”
A cercare di tranquillizzare i ragazzi che compiranno 18anni nel corso del 2019 ci ha pensato il sottosegretario ai Beni Culturali, Gianluca Vacca. “Nessuna limitazione rispetto al passato e rispetto a quanto abbiamo sempre detto – ribadisce Vacca - Si è diffuso, ed è stato anche impropriamente alimentato, un allarmismo ingiustificato a questo proposito. Per il governo la Cultura è un asset strategico e cinema, teatri, concerti sono eventi culturali cui vogliamo assolutamente avvicinare i nostri giovani. Così stanno le cose, il resto sono chiacchiere e polemiche inutili".