
Per i ragazzi che compiranno la maggiore età nel 2019 il bonus cultura rimane, ma con delle modifiche. L’erogazione del bonus cultura , infatti, sarà regolata in base al reddito. A condividere la notizia sui social, e riportata da AgiCult.it, è Gianluca Vacca, sottosegretario ai Beni culturali, che su Facebook preannuncia in un post il cambiamento imminente: "Investimenti per la cultura, nel 2019 si cambia e si cambia in meglio".
18app, Bonus Cultura regolato in base al reddito per i 2001
Per privilegiare le fasce economicamente più deboli, il bonus cultura verrà assegnato ai diciottenni attraverso il confronto con il reddito. Se fino ad oggi insomma i 500 euro sono stati concessi indistintamente a tutti coloro che avessero compiuto diciotto anni, per i nati nel 2001 invece l'importo sarà stabilito in base alla fascia economica a cui si appartiene. È facile intuire quindi che se ad esempio un ragazzo apparterrà ad una famiglia con reddito considerato alto, non potrà beneficiare per intero della somma totale messa a disposizione (ovvero 500 euro), ma la cifra a cui potrà attingere sarà riformulata. Viceversa, saranno le fasce meno favorite a poterne godere a pieno.
18app 2019: un passo verso la giustizia sociale e l'ottimizzazione delle risorse
L'intento sarebbe, da una parte, far sopravvivere il bonus cultra, e dall’altra assicurare l’ottimizzazione delle risorse economiche e culturali senza sprechi. Se negli anni precedenti infatti il residuo di ciascuna card non speso veniva reindirizzato nelle casse statali, ora questa riforma si propone, una volta trascorso il tempo in cui si può usufruire del bonus, di recuperare e reinvestire il credito residuo sempre e soltanto in ambito culturale.Lo Stato ha deciso così di investire 230 milioni di euro, stimandoli sufficienti a garantire il raggiungimento di questi obiettivi. Vacca assicura così che "il bonus per i diciottenni resta e, ottimizzando le risorse in base a criteri di giustizia sociale, evitiamo sprechi e diamo un aiuto ad altri settori culturali che ne hanno bisogno".
Bonus cultura, il recupero dei fondi residui
Una bella iniziativa annunciata dal Sottosegretario ai Beni culturali è quella relativa al reinvestimento in ambito culturale e sociale.Tra le più interessanti proposte che si vogliono avviare attraverso la canalizzazione dei fondi eccedenti del bonus si possono citare ad esempio quella relativa alle attività culturali nelle zone colpite maggiormente dal sisma del 2016 e da quello in Abruzzo nel 2009; interventi di riqualificazione delle periferie delle città, troppo spesso abbandonate e spesso ridotte ad essere quasi ‘seconde città’ rispetto alle aree urbane più centrali; iniziative relative al settore della moda, del cinema, della grafica e design, dello spettacolo, delle arti applicate e delle fondazioni lirico-sinfoniche.