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Festa della liberazione: cosa si festeggia il 25 aprile articolo

Il 25 aprile si celebra la Festa della Liberazione d'Italia. Se non conoscete bene la storia di questo giorno così importante abbiamo preparato un riassunto che vi farà superare qualsiasi esame!

25 aprile, riassunto: cosa si festeggia?

Il 25 aprile si celebra la Festa della Liberazione d’Italia e conoscerne la storia è molto utile sia per propria cultura personale che per superare il prossimo esame di storia contemporanea. Per aiutarvi nel caso vi siate scordati qualche passaggio dalle scuole superiori o avete dei dubbi su cosa è successo il 25 aprile 1945, abbiamo pensato a un riassunto che raccoglie tutte le informazioni sulla Liberazione d’Italia. Ecco a voi una sintesi di una parte del nostro passato storico che vi aiuterà ad affrontare anche la più difficile degli esami.
Festa della liberazione: cosa si festeggia il 25 aprile articolo

Festa della liberazione, riassunto: gli antefatti del 25 aprile 1945

Per capire cosa accadde il 25 aprile del 1945 bisogna fare un piccolo salto indietro e analizzare gli avvenimenti precedenti a quella che sarebbe diventata poi la Festa della liberazione d’Italia.
Prima di tutto è bene ricordare che la Seconda Guerra Mondiale ebbe inizio nel 1939 con l’invasione della Polonia da parte della Germania di Adolf Hitler, diventato prima Cancelliere del Reich e poi dittatore con il titolo di Führer.
Allo scoppio della guerra, l’Italia, guidata da Benito Mussolini, in un primo momento dichiarò lo stato di "non belligeranza” ossia decise di non prendere parte al conflitto mantenendo una posizione di neutralità rispetto all’evolversi degli eventi, salvo poi ricredersi nel giro di pochi mesi e decidere di entrare in guerra nel giugno del 1940. Affascinato dalla potenza tedesca che in poco tempo aveva fatto capitolare anche la Francia, Mussolini si schierò al fianco di Hitler e portò l’esercito italiano a combattere sui fronti greco e africano oltre a quelli europei e russo dove l’8ª Armata (o ARMIR-Armata italiana in Russia) si schierò in appoggio alla Wehrmacht, le forze armate tedesche. La guerra-lampo di Hitler, che in un primo momento sembrava possibile grazie alla conquista di Polonia, Francia, Danimarca, Norvegia, Belgio, Lussemburgo e Olanda, iniziò nel 1943 a mostrare i primi cedimenti di una strategia militare che presto si sarebbe rivelata fallimentare.

Riassunto Festa della liberazione d'Italia: cosa accade con lo sbarco degli alleati

Il 1943 segno l’inizio della fine per il Terzo Reich e il suo alleato italiano. La campagna di Russia si rivelò un fallimento e migliaia furono i soldati morti e fatti prigionieri, mentre in Europa le forze alleate, formate dall’esercito statunitense e da quello britannico, conquistavano terreno costringendo i tedeschi al ritiro. Nel luglio del 1943 gli eserciti alleati sbarcarono in Sicilia e occuparono l’isola iniziando la risalita del territorio italiano con l’obiettivo di liberarlo dall’asse nazi-fascista. Fu a questo punto che il Re Vittorio Emanuele III decise di appoggiare la scelta del Gran Consiglio del Fascismo di destituire Mussolini e il 25 luglio 1943, dopo aver fatto arrestare il Duce, nominò capo del governo il generale Pietro Badoglio decretando di fatto la fine del ventennio fascista.
Circa due mesi dopo, più precisamente il 3 settembre, Badoglio firmò in gran segreto l’armistizio a Cassibile con gli Alleati rendendolo noto, tramite un messaggio diffuso via radio, solo l’8 settembre. A questo punto l’Italia si trovò nel caos. L’esercito italiano che fino a pochi giorni prima aveva combattuto a fianco dei tedeschi era allo sbando: l’avanzata degli Alleati venne bloccata a Cassino e i nazisti si vendicarono per il tradimento italiano attuando violente rappresaglie contro soldati e civili.
Per tutta risposta il Re e alcuni membri del governo fuggirono da Roma per cercare rifugio a Brindisi mentre i tedeschi ricevevano l’ordine da Hitler di liberare Mussolini che poi formò la Repubblica Sociale Italiana o Repubblica di Salò per continuare a combattere accanto alla Germania.

Riassunto 25 aprile: il ruolo della Resistenza italiana

Il merito della liberazione italiana non è solo dell’esercito alleato ma anche dei tanti uomini e donne, giovani e meno giovani, che decisero di vivere in clandestinità ed entrare nelle file della Resistenza.
Il ruolo dei partigiani e delle partigiane è stato fondamentale nella lotta contro l’esercito nazi-fascista e a un primo momento d’improvvisazione seguì l’organizzazione di un vero e proprio soggetto militare composto da brigate (tra le più famose c’è quella “Garibaldi”) e coordinato dal Comitato di Liberazione Nazionale. La lotta partigiana coinvolse persone di ogni età, sesso, estrazione sociale, religione e credo politico e dopo l’armistizio si trasformò in una guerra civile tra chi scelse di aderire alla Resistenza e chi si unì alle fila dell’esercito dei repubblichini di Salò.
Tante furono anche le stragi perpetrare dai nazisti come risposta alle azioni partigiane, dei veri e propri atti criminali commessi contro la popolazione civile: ne sono una triste testimonianza gli eccidi delle Fosse Ardeatine di Roma, di Sant’Anna di Stazzema o di Marzabotto.
Nella primavera del 1944 gli Alleati, grazie al contributo dei partigiani, sfondarono la linea Gustav liberando l’Italia Centrale per poi fermarsi nuovamente sulla linea Gotica che supereranno nella primavera del 1945.

Festa della liberazione, riassunto: il 25 aprile 1945 e il post dopoguerra

Dopo lo sfondamento della linea Gotica la disfatta nazi-fascista era ormai evidente e i partigiani si prepararono all’attacco definitivo. Il 25 aprile del 1945 il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia, con sede a Milano, comandò alle forze partigiane di attaccare qualsiasi presidio nemico nei territori occupati con l’obiettivo di ottenerne la resa. Impotente davanti alla Storia e ormai sconfitto, la notte del 25 aprile Benito Mussolini decise di fuggire da Milano per rifugiarsi in Svizzera; tuttavia, a Dongo, cittadina in provincia di Como, venne riconosciuto, catturato e giustiziato insieme ai suoi compagni di viaggio e all’amante Claretta Petacci. I combattimenti proseguirono ancora per alcuni giorni fino al 1 maggio quando tutta l’Italia settentrionale venne dichiarata libera mentre il 3 maggio, con la firma della resa di Caserta, la guerra e il ventennio fascista conobbero finalmente la loro fine.
Dalla fine del conflitto l’Italia uscì distrutta e divisa e le sue condizioni, come quelle degli altri paesi d’Europa, erano drammatiche: strade e ferrovie distrutte, produzione industriale ridotta al collasso, scarsità di generi alimentari. A risollevare le sorti economiche di un’Europa alla fame fu il Piano Marshall, un programma polito-economico voluto dal segretario di Stato statunitense George Marshall con l’obiettivo di ricostruire l’economia europea del post dopoguerra e arginare le idee comuniste dell’URSS che con agli USA divideva il ruolo di superpotenza. Lo scontro ideologico tra le due grandi protagoniste che erano riuscite a sconfiggere Hitler e vincere la guerra, sul piano politico-militare generò quella che è passata alla storia come “guerra fredda”, espressione che indica l’opposizione del modello politico, economico e culturale americano a quello russo e viceversa.
(Foto Cover - Partigiane del Partito d'Azione a Milano, Keystone-Getty Images / Interno - C'eravamo tanto amati, Deantir)
Data pubblicazione 24 Aprile 2018, Ore 17:47
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