
In seguito allo scoppio del conflitto, il governo è dovuto correre ai ripari, tentando di arginare, in un primo momento, gli effetti economici della crisi ucraina, con i prezzi del carburante schizzati alle stelle e al contempo di sostenere la popolazione ucraina, alle prese con una profonda crisi umanitaria. Nel testo in esame sono state introdotte poi altre misure concernenti le operazioni NATO, che da qui in avanti potrebbero essere intraprese.
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Esercito italiano a disposizione della NATO
Nel dettaglio, il decreto legge stabilisce che, fino al 30 settembre 2022, l'esercito italiano potrà essere impiegato in eventuali operazioni NATO, a supporto della "Very High Readiness Joint Task Force" (VJTF), una speciale unità dell'organizzazione che conta più di 5.000 militari, divisi in brigate aeree, terrestri e marittime. Mentre la presenza del personale militare italiano, volta al potenziamento di dispositivi NATO, potrà essere prolungata fino al 31 dicembre 2022.
L'Italia fornirà equipaggiamenti non letali all'Ucraina
Tra le nuove misure introdotte nel testo ve n'è poi una orientata a tutelare i giornalisti e reporter di guerra che andranno in Ucraina per documentare il conflitto. E' stato stabilito infatti che, nonostante le leggi italiane non lo consentano, di poter acquistare materiali di protezione quali elmetti e giubbotti antiproiettile, anche senza il porto d'armi. Inoltre, il decreto prevede la possibilità di cedere, a favore dell'Ucraina, ogni sorta di equipaggiamento militare non letale, a titolo gratuito.