
In concomitanza con l'inizio dell'anno scolastico, infatti, il rapporto di Cittadinanzattiva fotografa una situazione molto complessa per l'edilizia scolastica. Ecco nel dettaglio di cosa si tratta.
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Il 40% degli edifici risale a 50 anni fa
Il patrimonio edilizio scolastico italiano è vecchio e malmesso. Più del 40% delle scuole italiane è stato costruito prima del 1976 e oltre la metà è privo delle certificazioni di agibilità statica e di prevenzione incendi. Non solo: oltre il 40% delle scuole è privo del collaudo statico. Quanto al documento di valutazione rischi, ne è in possesso il 77%. Gli istituti secondari di secondo grado mostrano più degli altri le crepe dovute all’età, ai ritardi e a una lunga interruzione nell’assegnazione dei fondi alle Province.
I crolli nelle scuole
Dal rapporto dell'osservatorio emerge che tra settembre 2021 e agosto 2022 ci sono stati 45 crolli di strutture di cui 16 nelle regioni del Sud e nelle Isole (Campania, Calabria, Sicilia, Sardegna), 19 nel Nord (Lombardia, Piemonte, Liguria, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna), 10 nelle regioni del Centro (Toscana, Lazio).
Solo il 7% degli edifici scolastici è antisimico
Sono 11 le regioni dove ci sono Comuni in zona 1, ossia ad elevato rischio sismico, ma tutte, ad eccezione della Sardegna, hanno Comuni e scuole in zona 2 (rischio medio-elevato). Gli edifici di scuola migliorati e adeguati sismicamente sono soltanto il 2%. Quelli progettati secondo la normativa antisismica sono 2.740, il 7% del totale. I risultati migliori si riferiscono a Friuli Venezia Giulia (28%), Umbria (23%), Marche (17%), Molise e Toscana (12%), Veneto (10%).
Le richieste di Cittadinanzattiva
Cittadinanzattiva indica anche 10 priorità per la scuola che verrà, consegnandole al prossimo governo. Le più urgenti riguardano: seggi elettorali fuori dalle scuole, innovare gli ambienti di apprendimento, completare ed aggiornare l’Anagrafe dell’edilizia e riprendere le attività dell’Osservatorio, migliorare la qualità dell'aria nelle scuole. "Nonostante i fondi del Pnrr, permangono numerose criticità, come mostrano i numeri di questo Rapporto, a cui speriamo il governo che verrà voglia dare risposte certe e rapide", spiega Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale scuola di Cittadinanzattiva.