
Stando agli esperti di 'OceanGate' compagnia proprietaria del batiscafo, si tratterebbe della parte posteriore dello scafo e del telaio di atterraggio del sommergibile. La 'BBC' parla di “tragica implosione” del mezzo che non avrebbe retto alla forte pressione oceanica: così i cinque passeggeri, tra cui un giovane 19enne, hanno perso tragicamente la vita.
Titan scomparso, chi erano i cinque passeggeri
Domenica 18 giugno il mini sottomarino Titan si inabissava nelle profondità dell'Oceano Atlantico. Un'escursione come tante che l'OceanGate era solita organizzare, alla scoperta del relitto più famoso al mondo. Il Titanic giace infatti sul fondale atlantico ad una profondità di 3.800 metri (quasi quattro chilometri) ed è situato a circa 486 miglia dall'isola di Terranova, in Canada. Dopo poche ore dall'immersione, scatta l'allarme: il Titan è disperso. Partono subito le ricerche, che però si rivelano più ardue del previsto. A bordo del batiscafo, cinque passeggeri: il miliardario britannico Hamish Harding e il magnate pakistano Shahzada Dawood e suo figlio Suleman (di 19 anni), anch'essi di cittadinanza britannica, oltre al Ceo dell'azienda, Stockton Rush, e l'operatore francese Paul-Henri Nargeolet. I passeggeri avevano pagato un biglietto da 250 mila dollari.
Mezzi di ogni tipo impegnati nelle ricerche
L'area da scandagliare è vastissima e, a complicare le ricerche, la profondità dell'oceano in quel punto: più del doppio del Grand Canyon. L'area che viene perlustrata copre due volte il territorio del dello Stato americano del Connecticut, con i mezzi dei soccorsi che hanno perlustrato un'area di quasi 40mila metri quadrati. Nelle ricerche, che hanno visto la cooperazione di USA, Canada, Francia e Gran Bretagna, sono stati impiegati mezzi di ogni tipo: navi e arei della Guardia Costiera americana, una rompighiaccio della guardia costiera canadese, aerei di pattugliamento marittimi Poseidon P-8 e CP-140 Aurora, aerei militari per la lotta antisottomarini. Senza tralasciare i mezzi privati messi in campo dalla 'Ocean Gate', tra cui Rov e boe sonar.
Trovati detriti nei pressi del Titanic: il sottomarino sarebbe imploso
Mercoledì 21 giugno, quando ormai restavano appena 24 ore di ossigeno a bordo, i ricercatori percepiscono ”rumori sottomarini”, dei colpi ad intervalli di 30 minuti. E' allora che si decide di utilizzare il robot francese Victor, in grado di calarsi nelle profondità degli abissi fino a 6.000 metri: ma, anche in questo caso, le ricerche danno esito negativo. Quando ormai le speranze iniziavano a scemare, è arrivata la triste notizia. Proprio ieri la Guardia Costiera USA ha fatto sapere di aver rinvenuto detriti a 200 metri di distanza dal relitto del Titanic, certificando così la scomparsa degli esploratori: il sottomarino sarebbe collassato su se stesso, trascinando nell'oblio i cinque passeggeri.