alessiocozzolino
di alessiocozzolino
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Con passo svelto giungo verso la porta che segna il confine tra gli uffici e il plesso frequentato dagli studenti. Afferro con vigore la maniglia della porta e la spingo. Mi guardo attorno con circospezione e arrivo all’ufficio del preside.
Non era presente nessuno che volesse parlare con quest’ultimo. Ero leggermente impacciato, forse emozionato. Busso alla porta con un colpo secco e il dirigente si gira. Un sorriso poi inclina la testa, impegnato nel redigere ciò che a me parevano documenti. Attraverso un fugace gesto mi invita a sedermi in quelle poltrone di pelle nera dell’ufficio in cui lavora. Io ci sprofondo dentro, come è mio solito fare. Osservo il taccuino che ho portato, con due penne infilate in mezzo ai fogli. Con esplicita autorizzazione dell’intervistato accendo il microfono e formulo le domande.
Per me intervistare significa “uscire da quesiti stereotipati”. Dunque, a causa di ciò, ho deciso di far sbocciare – come un fiore in un campo – ogni mia curiosità nella discussione, per poi essere soddisfatta.

Mi trovo davanti il preside dell’I.I.S. De Castro, il dott. Pino Tilocca. Egli è un uomo il quale – seppur a caro prezzo – ha dimostrato professionalità e competenza, nel lavoro come nella vita. Tra il 2000 e il 2005 vengono scritte le pagine più brutte della sua esistenza nelle quali trionferà la determinazione, la voglia di andare avanti con un sorriso tranquillizzante da sfoggiare.

A causa della sua indole, nonché della sua storia gli è stato conferito il premio CILD. Strana coincidenza il nome di questo titolo: infatti esso è la lettura italianizzata della parola child che significa bambino e chi, meglio di uno che la scuola la vive ogni giorno, conosce i bambini?

Battute a parte, tale premio (istituito dalla CILD – acronimo di Coalizione Italiana Libertà e Diritti Civili) è ampiamente compreso in una rete di 35 ONG italiane (tra queste Arci, Antigone, Associazione Coscioni, Arcigay, Associazione 21 Luglio, Cittadinanzattiva, ASGI, Forum Droghe, Diversity ecc.) Il presidente dell’Associazione, Patrizio Gonnella, ha affermato: “ lo scopo di questo riconoscimento è quello di valorizzare l’impegno di chi, nel corso dell’anno, si è distinto nella promozione e protezione delle libertà civili, contribuendo a diffondere la cultura dei diritti umani nel nostro Paese”.

Lei ha vinto il premio CILD, qual è stata l’emozione che ha provato nel momento in cui le è stata comunicata la vincita?

“Prima di rispondere alla tua domanda, devo dirti che sono stato segnalato da una mia amica: Michela Murgia” spiega Tilocca. “Michela mi aveva anticipato frettolosamente del fatto che lei mi avesse candidato alle selezioni, ma la cosa non era formalizzata. Successivamente sono stato contatto dall’organizzazione la quale mi ha avvisato della vittoria del concorso. Sono stato molto contento di questo riconoscimento perché, anche se non svolgo il mestiere di preside per ricevere trofei , un premio che arriva non sollecitato fa sempre piacere” precisa con modestia.

Quali sono le sfide di un preside di oggi?
“La sfida che ogni preside cerca di vincere è quella di mantenere la sua posizione e il carattere di leader educativo, evitando di farsi travolgere dalle incombenze burocratiche che si fanno sempre più pressanti: ogni dirigente deve instaurare un ottimo rapporto sia con gli alunni (in primis) sia col personale che fa funzionare la macchina (docenti, collaboratori scolastici, amministrativi ecc.)”.

La Sardegna è una terra dove gli alunni stranieri non sono tanti, ma il problema della dispersione scolastica è molto forte. Qual è la situazione nel suo istituto?

“Noi siamo una scuola molto variegata” sintetizza Tilocca, sillabando la parola variegata come se fosse una delle più belle al mondo (forse è proprio così, indagherò) “perché abbiamo due licei (quello classico e scientifico) in cui non si respira, non si ‘tocca’ con mano questo problema. Mentre, in certi plessi costituenti il nostro I.I.S., ciò accade e – proprio per evitarlo – stiamo attivando numerosi corsi, nonostante le risorse (come puoi intuire) stiano sempre calando”.

Una cosa che noto è il fatto che lui sia sempre lì sereno, seduto, con la faccia sorridente nonostante il via-vai di persone che entrano (chi preoccupato! chi affaticato!) nel suo ufficio.

Penso subito che sarebbe un ottimo amico, se fosse stato un mio coetaneo.
Se la scuola italiana fosse gestita interamente da persone dotate di umiltà e dolcezza lo Stivale non sarebbe ultimo nelle classifiche OCSE-PISA ma trionferebbe gloriosamente. Il successo dell’apprendimento sta nell’ambiente, è sicuro che in una scuola dominata dall’incuria e dal degrado sociale la qualità dell'apprendimento ne risenta!

Oggi ho voluto gridare - a nome di tutti quelli che non possono farlo pubblicamente - che c'è un Paese ricco di qualità nel campo dell'Istruzione che, seppur non rientri nelle graduatorie più prestigiose stilate da improbabili organizzazioni, lavora affinché tutti possano imparare nel migliore dei modi.

A tal proposito, mi viene subito da pensare a un video visto recentemente in cui si parla di una tendenza tutta made in Italy nel mettere in mostra i lati negativi, nascondendo quelli positivi, in questo caso nel campo dell'Istruzione (al 55:53) .

Articolo scritto da Alessio Cozzolino.