
Il calcio è uno sport di squadra, la scuola, a prima vista, sembra un qualcosa di più individualista. Non si vince o si perde tutti assieme, anzi, il finale non è neanche lo stesso per tutti i membri della stessa classe. Ma non è detto che anche tra i banchi di scuola non ci sia una propensione maggiore o minore a "giocare di squadra" in molti campi. Vediamo qualche esempio secondo IlPosticipo!
La prima donna
Fa tutto lui. E per lui se lo tiene. Niente passaggi, niente assist, la palla resta saldamente tra i suoi piedi e se finisce in porta, il merito non si divide. Passare la soluzione di un problema? Non se ne parla. Suggerire una risposta ad un quiz a crocette? No no. La prima donna gode del fallimento altrui, perchè gli permette di risplendere ulteriormente. Di buono ha che non chiede mai aiuto, forse per orgoglio. Oppure perchè è ben conscio che il giorno che ne avrà bisogno, difficilmente troverà qualcuno disposto a dargli una mano. Individualista!
Il finalizzatore
Bella la vita, quando c'è solo da aspettare mentre gli altri lavorano, eh? Eppure spesso si incontrano questi personaggi nelle nostre classi. Quelli che quando c'è una verifica non fanno altro che aspettare il foglietto o il suggerimento giusto o che se non arriva si lamentano. Perchè, come quando l'attaccante non segna, la colpa è sempre della squadra che non ha fornito palloni giocabili. Che secondo il finalizzatore dovrebbero arrivare come per miracolo, non certo grazie alla sua partecipazione al lavoro di squadra. Egoista!
L'assistman
Un gol fa felice una persona, ma un assist ne fa felici due. Una perla di saggezza regalataci da Toni Kukoc, che non faceva il calciatore bensì il cestista, ma che comunque ben riassume la filosofia del compagno di squadra assistman. Che è la persona più disinteressata e meno egoista che si può incontrare nelle quattro mura della classe. È il compagno che segue la tua interrogazione e ti imbecca quando perdi il filo, o quello che perde qualche minuto del suo compito in classe per aiutarti a finire il tuo o a correggere qualche errore di troppo. Indispensabile e, neanche a dirlo, sempre tra i più amati del gruppo.