
– Gli effetti rilassanti della musica classica erano noti ai più – spiega Romano. – Dunque, verso la fine del 2015, nacque in me l’idea di coniugare musica e biologia: gli effetti ottenuti, oggi, sono quelli desiderati – aggiunge orgogliosamente. – All’interno del mio allevamento, ogni giorno, lavoriamo seguendo un preciso procedurale, dal rigore scientifico – puntualizza. In effetti, come mi spiega lui stesso, la costruzione dell’azienda agricola è stata un esperimento, desideroso – suppongo – di contribuire in qualche modo alla ricerca scientifica circa i vegetali e il loro comportamento. Sì, perché l’esperimento condotto da Nunzio Romano prima che alle simpatiche chiocciole si rivolge alle piante di cui esse si nutrono (come precedentemente affermato).

Una cosa che noto è il fatto che tutto ciò che compie, sia basato su studi e non su dicerie: basti pensare ad alcuni studi condotti dal professor Stefano Mancuso dell’Università di Firenze: “Le onde sonore non sono altro che vibrazioni a cui le piante sono sensibili. Gradiscono soprattutto onde con una bassa frequenza, sotto i mille Hertz.” Le piante sono dotate di canali ionici sulla superficie delle loro cellule. “Una sorta di pori. Le onde sonore causano una maggiore variazione nell’ apertura e nella chiusura dei pori. Le piante reagiscono in questo modo alle vibrazioni.”
Sappiamo che il protoplasma della materia vivente di tutte le cellule animali e vegetali sono sempre in uno stato di movimento continuo. Le vibrazioni raccolte dalle piante potranno accelerare questo movimento del protoplasma nelle cellule. Tale stimolazione influenzerà tutto il sistema e ciò potrà migliorare la 'performance' dei vegetali come la produzione di nutrienti che renderanno tali piante forti e rigogliose.

- La parte più difficile venne quando dovetti realizzare le casse, l’impianto ‘acustico’, con le quali trasmettere la musica – ricorda l’Uomo. – In quella circostanza difficile fu fondamentale l’aiuto di Maurizio Procopio, abile tecnico del suono, che intendo ringraziare – ammette il divulgatore.
Tra le teorie che hanno cercato di spiegare la correlazione tra musica classica, animali e piante, una delle più affascinanti è sicuramente quella che chiama in causa il matematico Fibonacci (Leonardo Pisano) e la sua sequenza di numeri naturali. Sarebbe questa serie, in cui il numero successivo è formato dalla somma dei due precedenti (1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, 55, e così via), uno dei possibili schemi matematici che accomunano la musica classica e il “linguaggio” della natura.

Tralasciando la parte matematica, se le piantine stanno bene è logico pensare che anche chi vive in mezzo ad esse viva goda di buona salute. Da un certo punto di vista l’opera del biologo siculo è da considerarsi un esempio rivolto ai giovani, coi quali ha lavorato (in passato) e lavora indirettamente oggi. Proprio ai ragazzi ricorda: - Dovete credere di più alle vostre idee per influenzare e orientare positivamente la società.
E ora l'instancabile sperimentatore è alla ricerca di nuove applicazioni delle frequenze musicali per combattere insetti dannosi per i vegetali.

Scritto da Alessio Cozzolino