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Il 20 gennaio sarà celebrata la Giornata del rispetto in memoria di WillyIl 6 settembre 2020, tre anni fa, il 21enne Willy Monteiro Duarte fu brutalmente ucciso a calci e pugni a Colleferro, piazza Oberdan, dopo essere intervenuto in difesa di un amico aggredito da alcune persone del posto.
Per la sua morte, vennero arrestati i due fratelli Marco e Gabriele Bianchi, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia.

Fonte foto: RomaToday

A tre anni di distanza, in sua memoria, la Camera ha approvato l’istituzione della Giornata del Rispetto, che cadrà il 20 gennaio di ogni anno, in corrispondenza della data di nascita del giovane Willy.

Cosa è successo: la vicenda di Willy

Risalgono alla notte del 6 settembre 2020, intorno alle 3, i fatti che hanno portato alla tragica morte di Willy Monteiro Duarte, 21enne italiano di origini capoverdiane residente a Paliano, nel Frusinate. Durante una lite, scoppiata di fronte al pub “Due di picche” in piazza Oberdan a Colleferro, Willy intervenne coraggiosamente per difendere un suo compagno di scuola. Tuttavia, la situazione degenerò subito quando quattro giovani, coinvolti nello scontro, cominciarono ad accanirsi su di lui, colpendolo con calci e pugni fino a lasciarlo privo di sensi sull'asfalto.

I quattro ragazzi scapparono in auto, ma vennero arrestati poco dopo dai carabinieri. Questi i loro nomi: Marco e Gabriele Bianchi, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia.

Istituita la Giornata del Rispetto il 20 gennaio, in memoria di Willy

“A tre anni esatti dall’omicidio di Willy Monteiro a Colleferro la Camera ha approvato l’istituzione della Giornata del Rispetto che ricorrerà il 20 gennaio, data di nascita del ragazzo brutalmente ucciso”.

Ad affermarlo è Augusta Montaruli, vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera e prima firmataria dell’emendamento approvato all’interno del testo contro il bullismo e cyberbullismo.

“Celebriamo la sua vita perché è stata un esempio di dedizione, educazione e sentimento eroico. Willy ha contrapposto alla violenza degli aggressori una forza diversa e, cioè, quella di difendere chi viene sopraffatto. È un esempio per combattere alla radice il bullismo; spesso la parola rispetto in una narrazione ormai alla Gomorra viene utilizzata impropriamente per ottenere una posizione di supremazia. Al contrario bisogna ritornare nell’immaginario comune al significato originario ovvero la garanzia del pensiero e della persona altrui, contro ogni violenza psicologica e fisica, contro ogni discriminazione e prevaricazione”.

Conclude Augusta Montaruli: “La Giornata del Rispetto, della sensibilizzazione su questi temi prevede il coinvolgimento delle scuole pubbliche e private, di ogni ordine e grado, per lo svolgimento delle attività didattiche volte a sensibilizzare gli alunni sul significato della ricorrenza stessa. L’Italia ringrazia Willy e i ragazzi come Willy, che non cedono alla sopraffazione.