Concetti Chiave
- I Maneskin si distinguono per il loro stile comunicativo unico, che li ha resi noti dopo Sanremo con "Zitti e buoni".
- La canzone è un inno al diverso, sfidando la tendenza a omologare le personalità e a sopprimere la creatività.
- Critica l'ambiente scolastico che spesso soffoca l'individualità, invitando a riflettere su chi è costretto a essere "zitto e buono".
- Il loro immaginario ribelle, evidente nei videoclip e nel modo di vestire, risuona con i giovani alla ricerca di espressione.
- I Maneskin danno voce a una generazione che vive stress e repressione, evocando un desiderio di ribellione simile al romanticismo.
Il successo dei Maneskin
I Maneskin è una band che dopo Sanremo sta facendo parlare molto di sé con la loro canzone "Zitti e buoni”. La cosa che più si nota è il loro modo di porgersi, il loro stile comunicativo. La loro canzone è un vero e proprio inno al “l’altro”, quel punto di vista che per tempo è stato sottovalutato, messo da parte.
Una possibile chiave di lettura può essere il punto di vista scolastico. Per tanto tempo, e ancora oggi, la scuola è un mutilamento della creatività. Sin dall’età dell’infanzia. Non a caso, ai bambini più vivaci, spesso, viene detto di stare “zitto e buono”.
Anche al sistema gerarchico e sociale che tende di creare personalità simili tra loro, escludendo ciò che è “diverso da loro”.
Ribellione e notorietà
Il loro immaginario è molto curioso, che va dal modo di vestirti al videoclip musicale, tutti questi elementi legati da un velo di ribellione. Ed è forse questo che ha portato così tanta notorietà a questa band, soprattutto tra i giovani. Come successe all’epoca del romanticismo, il bisogno di una patria unita, portò alla creazione di questo genere letterario. La stessa cosa è successa con i Maneskin. Con il contesto in cui noi giovani viviamo, lo stress della DAD, la repressione dei nostri legami sociali, le varie ansie sociali e non,... insomma, avevamo bisogno di ribellione e i Maneskin hanno dato voce a chi non poteva urlare.