Rosabianca 88
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Concetti Chiave

  • Nel XVI secolo, due principali scuole polifoniche emersero in Europa: la scuola romana e la scuola veneta, entrambe influenzate dai maestri fiamminghi.
  • La scuola romana si concentrava sulla musica sacra, caratterizzata da fervore spirituale e influenze mediterranee, con Giovanni Pierluigi da Palestrina come figura chiave.
  • La scuola veneta era più profana, nota per la vivacità e la ricchezza coloristica, spesso accompagnata da strumenti, con rappresentanti come Willaert e i Gabrieli.
  • Le composizioni principali della scuola romana erano la Messa e il Mottetto, mentre nella scuola veneta predominava il Madrigale, una forma vivace e drammatica.
  • Il Madrigale, sviluppato ulteriormente da compositori come Monteverdi, divenne una forma rappresentativa, capace di raccontare storie sulla scena.

La grande polifonia del 500 sacra e profana

Due grandi scuole polifoniche, fondate dai maestri fiamminghi, si affermarono nel XVI secolo come le più importanti non solo d’Italia ma in tutta l’Europa: la scuola romana e la scuola veneta. Nella prima ebbe il massimo splendore la musica di genere sacro e religiosa che seppe unire alla compattezza della musica vocale di origine fiamminga la plasticità, il commosso fervore e la spiritualità tutta mediterranea dell’artista italiano. Il più grande Maestro di questa scuola fu Giovanni Pierluigi da Palestrina e con lui vanno ricordati Orlando di Lasso, i fratelli Nanino, Tommaso da Vittoria, Felice e Giovanni Anerio. La scuola veneta si differenziò da quella romana per il carattere più profano, per la maggiore vivacità e delicatezza delle sue musiche, per il senso sfarsozo con il quale i maestri veneti trattenevano la musica vocale, inserendo anche degli strumenti a sostegno, per maggior ricchezza coloristica. I più celebri rappresentanti della scuola veneta sono: il fiammingo Willaert, Giovanni e Andrea Gabrieli, Cipriano de Rore, Gioseffo Zarlino, il modenese Orazio Vecchi, il bolognese Adriano Banchieri. Mentre le composizioni più usate dai maestri della scuola romana furono la Messa e il Mottetto, nella scuola veneta ebbe il predominio il Madrigale, composizione a 4 o 5 voci su testo poetico generalmente di argomento amoroso. Grandi compositori di madrigali, oltre ai già citati, furono: Luca Marenzio, Carlo Gesualdo, Claudio Monteverdi. Questa forma trionfò su tutte nella seconda metà del secolo e grazie al Vecchi e al Banchieri divenne drammatica e rappresentativa, ebbe cioè la possibilità di raccontare una vicenda, un fatto rappresentabile sulla scena da mimi o danzatori mentre il coro eseguiva il madrigale che descrivevano e commentavano vivacemente l’azione del dramma. Il testo è in lingua tedesca e non in latino. Il corale trovò in Martin Lutero uno dei primi compositori ed è il canto ufficiale della chiesa protestante.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le principali differenze tra la scuola romana e la scuola veneta del XVI secolo?
  2. La scuola romana si concentrava sulla musica sacra e religiosa, mentre la scuola veneta era più profana, vivace e delicata, con un uso maggiore di strumenti per arricchire la musica vocale.

  3. Chi furono i principali rappresentanti della scuola romana e della scuola veneta?
  4. Giovanni Pierluigi da Palestrina fu il più grande maestro della scuola romana, mentre tra i rappresentanti della scuola veneta vi furono Willaert, Giovanni e Andrea Gabrieli, e Cipriano de Rore.

  5. Quale forma musicale predominava nella scuola veneta e come si evolse?
  6. Il Madrigale predominava nella scuola veneta e si evolse in una forma drammatica e rappresentativa, capace di raccontare vicende attraverso mimi o danzatori, con il coro che eseguiva il madrigale.

Domande e risposte