Concetti Chiave
- Luigi Cherubini è un compositore chiave nel passaggio dal classicismo alla soggettività romantica, con un'influenza che si estende dalle opere teatrali alla musica sacra.
- Già da giovane, Cherubini attirò l'attenzione del mondo musicale fiorentino, venendo addestrato da Giuseppe Sarti, che lo condusse in un viaggio formativo attraverso l'Europa.
- Stabilitosi a Parigi, Cherubini affinò uno stile musicale che integrava il canto italiano con la coerenza drammatica promossa da Gluck, ottenendo grande successo.
- La sua opera "Lodoïska" rifletteva le tensioni rivoluzionarie ed influenzò compositori come Beethoven, mentre "Médée" è riconosciuta come la sua opera migliore.
- Nonostante le difficoltà durante la Rivoluzione, Cherubini continuò a comporre musica sacra, culminando nei suoi capolavori religiosi come la Messa di Chimay e i due Requiem.
Indice
Biografia di Luigi Cherubini
In questo appunto di musica viene descritta prima la biografia nel dettaglio e poi le opere musicali del celebre compositore musicale Luigi Cherubini. Autore di opere teatrali e di numerosi pezzi sacri, Luigi Cherubini è uno dei musicisti che segnano il passaggio dal classicismo settecentesco alla soggettività romantica.
Formazione e primi successi
Figlio di Bartolomeo, clavicembalista del Teatro della Pergola di Firenze, Luigi Cherubini (14 settembre 1760, Firenze - 13 marzo 1842, Parigi) incomincia fin da ragazzo a scrivere composizioni sacre e intermezzi teatrali che attirano l’attenzione del mondo musicale fiorentino. A tal punto che Giuseppe Sarti (uno degli operisti più acclamati del tempo), di passaggio da Firenze nel 1778, lo vuole con sé.
Per quattro anni il ragazzo segue il maestro in una vita girovaga per tutta Europa, impara il mestiere e scrive anche alcune parti delle opere di Sarti. Il quale aiuta Luigi Cherubini nella stesura delle sue prime composizioni che riscuotono lusinghieri successi, tanto da indurre il giovane compositore a tentare in proprio la via dell’Europa.
Successo a Parigi
Dal 1784 al 1786 è a Londra e quindi a Parigi, dove rimane per tutta la vita. Qui Luigi Cherubini affina il suo stile, che nasce dalla sintesi degli elementi cantabili tipici dell’opera italiana con quell’esigenza di coerenza drammatica, di rispondenza fra musica e situazione scenica propugnata in quegli anni dalla riforma di Christoph Willibald Gluck.
Opere durante la Rivoluzione
Il suo primo grande successo, Lodoïska, va in scena negli anni caldi della Rivoluzione (al Teatro Feydeau di Parigi il 18 agosto 1791) e sembra portare sul palcoscenico la tensione del momento. Secondo il modello di Gluck, Luigi Cherubini elimina i pezzi chiusi e le arie col “da capo” che tendono a rallentare l’azione, serra il ritmo della narrazione in un crescendo drammatico che suscita addirittura l’ammirazione di Beethoven (il cui Fidelio si rifà, per alcuni aspetti, proprio a Lodoïska).
Frattanto la Rivoluzione incalza e nonostante gli amici fidati suggeriscano di abbandonare Parigi, Luigi Cherubini è trattenuto nella capitale, oltre che dal successo dell’opera, anche (e soprattutto) dall’amore per la figlia di un cantore della cappella reale (con lei si fidanza nel settembre 1792 e si sposa nel 1794).
Il 3 marzo 1797 va in scena la tragédie en vers in 3 atti Médée: di tutte le sue opere è quella reputata migliore, l’unica che goda di una ripresa e di un duraturo successo anche in tempi moderni, grazie soprattutto all’identificazione della protagonista con la voce e il talento inarrivabili di Maria Callas.
Musica sacra e capolavori
Negli anni della Rivoluzione deve, per forza di cose, trascurare la sua vera passione, la musica sacra, che tuttavia coltiva quasi di nascosto, lavorando alla composizione di un amplissimo Credo a otto voci (iniziato già nel 1778 e completato solo nel 1806). Nel clima della Restaurazione può invece liberamente dedicarsi alla composizione di opere religiose, realizzando quelli che la critica riconosce oggi come i suoi capolavori. Il primo è la Messa solenne in fa maggiore per 3 voci, coro e orchestra, conosciuta anche come Messa di Chimay: intorno al 1806 Cherubini, sofferente di una grave crisi fisica, psicologica e artistica, viene invitato da amici nel castello di Chimay. Qui si riprende e si rimette alacremente al lavoro, componendo questa Messa, in cui traspare tutta la letizia e la gratitudine di un uomo che riprende a vivere.
Successivamente compone la grande Messa in re minore (1811) e, soprattutto, i due Requiem: quello in do minore (1817), scritto per Luigi XVI e per tutte le vittime della Rivoluzione, ampio e solenne, e quello in re minore (1836), opera di un musicista in età ormai avanzata che medita in modo drammatico sulla propria sorte.
Domande da interrogazione
- Chi era Luigi Cherubini e quale fu il suo contributo alla musica?
- Quali furono i primi passi di Cherubini nella sua carriera musicale?
- Qual è l'opera di Cherubini che ricevette l'ammirazione di Beethoven?
- Qual è l'opera di Cherubini considerata la migliore e perché?
- Come si dedicò Cherubini alla musica sacra durante la Restaurazione?
Luigi Cherubini era un compositore che segnò il passaggio dal classicismo settecentesco alla soggettività romantica, noto per le sue opere teatrali e pezzi sacri.
Cherubini iniziò a scrivere composizioni sacre e intermezzi teatrali da giovane, attirando l'attenzione del mondo musicale fiorentino e seguendo il maestro Giuseppe Sarti in Europa.
L'opera "Lodoïska" di Cherubini ricevette l'ammirazione di Beethoven, che si ispirò ad essa per alcuni aspetti del suo "Fidelio".
"Médée" è considerata la migliore opera di Cherubini, grazie soprattutto all'interpretazione di Maria Callas, che ne ha garantito il successo duraturo.
Durante la Restaurazione, Cherubini si dedicò liberamente alla musica sacra, componendo capolavori come la Messa solenne in fa maggiore e i due Requiem.