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Concetti Chiave

  • L'incontro tra Odisseo e Nausicaa è un momento iconico della letteratura, caratterizzato dal dialogo e dall'accoglienza, piuttosto che dall'azione.
  • La terra dei Feaci rappresenta per Odisseo la fine delle sue sofferenze, grazie alla calorosa ospitalità e all'offerta di una nave per tornare a Itaca.
  • Nausicaa, simbolo di serenità e accoglienza, rappresenta per Odisseo un segnale di pace e la promessa di un futuro senza pericoli.
  • Le preoccupazioni iniziali di Odisseo riguardo alla natura degli abitanti si trasformano in sollievo quando scopre l'ospitalità dei Feaci, fedele alle tradizioni sacre.
  • Nausicaa incarna la civiltà morale dei Feaci, offrendo aiuto a Odisseo e sottolineando l'importanza dell'accoglienza sacra degli stranieri.

Indice

  1. L'incontro tra Odisseo e Nausicaa
  2. L'approdo nella terra dei Feaci
  3. Il segno della fine delle peregrinazioni
  4. La preoccupazione di Odisseo
  5. L'obbligo sacrale dell'accoglienza

L'incontro tra Odisseo e Nausicaa

L'incontro tra il naufrago Odisseo, distrutto dalla fatica, coperto di salsedine e seminudo, con la giovane Nausicaa, aggraziata e intenta nei giochi con le ancelle, è una delle immagini più famose della tradizione letteraria di tutti i tempi.

È un brano in cui sono predominanti non le azioni ma le parole: quelle di Odisseo, che con abilità e grazia vince ogni timore o diffidenza della fanciulla, e quelle di Nausicaa, che esprime lo spirito di accoglienza al naufrago, seppur con la motivazione della generosità insita nel suo popolo.

L'approdo nella terra dei Feaci

L'approdo di Odisseo nella terra dei Feaci è drammatico quanto sono state drammatiche tutte le sue peregrinazioni, a causa dell'avversità di alcuni dèi e del comportamento sconsiderato dei compagni di viaggio. Ma l'arrivo nella terra del re Alcinoo segna anche la fine delle vicende dolorose di Odisseo: qui troverà calda ospitalità, ascolto partecipato della narrazione delle sue avventure, comprensione umana e la generosa offerta di una nave con cui ritornare finalmente a Itaca (→ Un discorso di Alcinoo). Omero narrerà in seguito (nel libro XIII) che Poseidone sfogherà la sua ira sui Feaci per l'aiuto dato a Odisseo trasformando in pietra la nave che ha ricondotto l'eroe in patria e circondando di un alto monte la loro città.

Il segno della fine delle peregrinazioni

Vi è un segno chiaro del fatto che per Odisseo sia giunta la fine delle tristi peregrinazioni: chi lo accoglie è una fanciulla che serenamente e fiduciosamente attende il verificarsi della promessa fattale da Atena, quella dell'arrivo di uno sposo e di vicine nozze. La tranquilla e rincuorante vista di Nausicaa indica a Odisseo che la terra non riserva terribili sorprese di mostri o di esseri feroci: essa rappresenta il primo sorriso dopo tanti dolori e il presagio della loro fine. In seguito il racconto che Odisseo farà delle proprie avventure, unitamente al fascino dell'eroe forte e alla promessa fatta da Atena di uno sposo, desteranno in Nausicaa un innamoramento intimo e silenzioso quanto patetico e commovente perché destinato a rimanere deluso.

La preoccupazione di Odisseo

Al suo risveglio Odisseo è colto dalla preoccupazione sulla natura del popolo che abita la terra in cui è giunto («Ahimè, da quali uomini ancora sono giunto? / Sono essi violenti e selvatici e privi di legge, / o forse ospitali, e temono in cuore gli dèi?», vv. 36-38), anche se presto le voci delle fanciulle lo rassicurano e lo incoraggiano. Il dubbio espresso da Odisseo è giustificato da quanto avveniva nella sua epoca. Accadeva di frequente, infatti, che nelle località costiere giungessero stranieri senza patria e senza mezzi, che appartenevano a varie categorie: potevano essere mendicanti che chiedevano un ricovero o l'elemosina di cibo, «supplici» costretti alla fuga per sottrarsi alla vendetta per un crimine commesso, o anche dei naufraghi, vittime delle tempeste marine, come nel caso di Odisseo.

L'obbligo sacrale dell'accoglienza

In tutti questi casi l'accoglienza era considerata un obbligo di natura sacrale e tutti gli stranieri erano degni di rispetto perché si riteneva che giungessero da parte di Zeus, secondo l'espressione più volte usata nei poemi omerici e dalla stessa Nausicaa. Tuttavia, non tutti i popoli si dimostravano obbedienti alle sacre consuetudini, ed è proprio questo che Odisseo teme. Fortunatamente egli è approdato sull'isola dei Feaci, di cui Nausicaa testimonia il livello di civiltà morale con la generosa offerta di aiuto.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'importanza dell'incontro tra Odisseo e Nausicaa?
  2. L'incontro tra Odisseo e Nausicaa è significativo perché rappresenta un momento di accoglienza e fiducia, dove le parole di Odisseo vincono la diffidenza di Nausicaa, che incarna lo spirito di ospitalità del suo popolo.

  3. Cosa rappresenta l'approdo di Odisseo nella terra dei Feaci?
  4. L'approdo nella terra dei Feaci segna la fine delle peregrinazioni dolorose di Odisseo, poiché qui riceve ospitalità, ascolto e l'offerta di una nave per tornare a Itaca, nonostante l'ira di Poseidone.

  5. Qual è il segno della fine delle peregrinazioni di Odisseo?
  6. Il segno della fine delle peregrinazioni di Odisseo è l'accoglienza da parte di Nausicaa, che rappresenta serenità e fiducia, indicando che la terra non riserva più pericoli e preannuncia la fine delle sue sofferenze.

  7. Quali sono le preoccupazioni di Odisseo al suo risveglio?
  8. Al suo risveglio, Odisseo è preoccupato per la natura del popolo che abita la terra in cui è giunto, temendo che possano essere violenti e selvaggi, ma viene presto rassicurato dalle voci delle fanciulle.

  9. Qual è l'obbligo sacrale dell'accoglienza secondo la tradizione omerica?
  10. L'accoglienza è considerata un obbligo sacrale, poiché gli stranieri sono visti come inviati da Zeus, e quindi degni di rispetto, anche se non tutti i popoli seguono queste consuetudini, come teme Odisseo.

Domande e risposte

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