Concetti Chiave
- Ulisse si sveglia spaventato dal grido di Nausicaa e delle sue compagne mentre giocano a palla e riflette sulla natura del luogo in cui si trova.
- Senza vestiti e coperto solo da foglie, Ulisse si avvicina alle fanciulle, che fuggono spaventate, tranne Nausicaa, resa coraggiosa da Atena.
- Ulisse si rivolge a Nausicaa con parole dolci e rispettose, chiedendole aiuto e ammirando la sua bellezza paragonandola a una dea.
- Ulisse racconta le sue sventure in mare e implora Nausicaa di mostrargli la città e fornirgli dei vestiti.
- Nausicaa, riconoscendo Ulisse come un uomo saggio e non pericoloso, promette di aiutarlo e lo informa di trovarsi nell'isola dei Feaci, governata da suo padre Alcinoo.
Il risveglio di Ulisse
Nausicaa intanto lanciò la palla ad una compagna: la palla cadde al di là del limite del campo e finì nel fiume. Tutte gridarono e Ulisse si svegliò all’improvviso, si sedette e pensò: “Dove mi trovo io? Fra che popolo? Saranno crudeli, selvaggi, ingiusti o amici e sottomessi agli dei? Ho appena sentito una voce femminile, mi sembra che sia la voce di giovani ninfe che vivono sui monti scoscesi, nelle sorgenti dei fiumi o nelle valli erbose. O sono forse voci umane quelle che ho appena sentito? Adesso andrò a vedere con i miei stessi occhi.”
L'incontro con Nausicaa
Detto questo, uscì dai cespugli, e mentre usciva staccò con una mano un ramo con molte foglie e lo mise attorno ai fianchi per coprirsi. Come un robusto leone che crede nelle sue forze e scende dai monti e, sotto la pioggia e il vento, con gli occhi ardenti, assale buoi e pecore o insegue cerve e la fame lo spinge ad assalire anche i recinti con le pecore, senza curarsi del pastore di guardia.Così, nudo, spinto dalla necessità, Ulisse andava verso le fanciulle dalle chiome ricce, alle quali, sporco com’era di salsedine, sembrò un animale, al punto che tutte fuggirono per la riva. Solo la figlia di Alcinoo rimase, perché Atena la rese coraggiosa, e le impedì di tremare, e gli si parò incontro e rimase immobile.
La supplica di Ulisse
Intanto Ulisse era indeciso su cosa fare: stringere le ginocchia di Nausicaa, supplicandola, o pregarla da lontano con parole dolci, affinché gli mostrasse la città e gli desse una veste per coprirsi. Decise di fare così, perché temeva che si offendesse se le avesse stretto le ginocchia. Quindi le parlò dolcemente e misurando le parole: “Regina, ascolta le mie parole. Io sto davanti a una dea o ad una donna umana? Se tu sei una dea che vive nell’Olimpo, per la tua bellezza, per i tuoi gesti, per il tuo meraviglioso aspetto, io penso tu sia Artemide, figlia del grande Giove. Ma se sei una mortale siano beati tuo padre e tua madre e beati anche i tuoi fratelli, che rallegri con la tua presenza e ai quali brilla di gioia il cuore quando ti vedono danzare come un fuscello. Ma più felice di tutti sarà l’uomo che un giorno ti porterà nella sua casa, carica di doni di nozze. Non ho mai visto una come te, né fra gli umani né fra gli dei: mentre ti guardo sono stupito e ammirato. Un giorno a Delo ho visto, presso l’altare di Apollo, uno splendido albero di palma crescere: perché andai a Delo per una guerra e molta gente armata era con me, e fu un’impresa che poi mi si rivoltò contro. E come io, in quell’occasione, rimasi incantato guardando la palma, perché non spuntò mai dalla terra un albero così bello, così io non oso toccarti le ginocchia, anche se sono schiacciato da un grande dolore. Partito dall’isola di Ogigia sono stato in mare per venti giorni, e per tutto questo tempo sono stato in balia delle tempeste e un dio mi buttò su queste rive perché anche qui io sia colpito dalla sventura: perché non credo che gli dei abbiano finito di tormentarmi. Ma tu, o regina, abbi pietà di me, perché sei la prima persona che vedo dopo tanti dolori, e non conosco nessuno di quelli che abitano questa città o questa terra. Dimmi dove si trova la città e dammi qualcosa per vestirmi, se sei venuta qui con una cesta di panni da lavare. E gli dei ti concedano quello che desideri, che sia un marito, dei figli o armonia domestica; perché io so che non c’è bene più prezioso di quando un uomo e una donna gestiscono in armonia la propria casa. I maligni li invidiano e i buoni sono felici per loro: ma quelli che sono i più felici sono lo sposo e la sposa.”
La risposta di Nausicaa
E Nausicaa, dalla pelle candida, gli rispose:“Oh straniero, tu non mi sembri per nulla un uomo sciocco o malvagio. Tu sai che Zeus, re dell’Olimpo, quando vuole, dona felicità sia all’uomo buono che al cattivo. A te ha dato delle sciagure e così devi sostenerle da uomo valoroso.Ma poiché sei capitato sulle nostre spiagge, sei stato fortunato perché non ti mancheranno né abiti né altro di quello che necessita a un supplice. Io non mi rifiuterò di indicarti la città e ti dirò il nome dei suoi abitanti. Questa è la fortunata isola dei Feaci; e io sono la figlia del generoso Alcinoo, che governa questo impero e ne ha il pieno potere."
Domande da interrogazione
- Qual è la reazione di Ulisse al risveglio?
- Come si presenta Ulisse alle fanciulle?
- Quali sono i pensieri di Ulisse riguardo a Nausicaa?
- Come risponde Nausicaa alla supplica di Ulisse?
- Qual è il contesto dell'incontro tra Ulisse e Nausicaa?
Ulisse si sveglia improvvisamente al grido delle fanciulle e si chiede se si trova tra un popolo crudele o amichevole, riflettendo sulla natura delle voci che ha sentito.
Ulisse, nudo e coperto di salsedine, si avvicina alle fanciulle con un ramo per coprirsi, apparendo come un animale selvaggio, il che le spaventa e le fa fuggire, tranne Nausicaa.
Ulisse è indeciso se supplicare Nausicaa da vicino o da lontano, temendo di offenderla, e decide di parlarle con parole dolci, lodandola e chiedendo aiuto.
Nausicaa risponde con gentilezza, dicendo che Ulisse non sembra affatto sciocco o malvagio, e promette di aiutarlo, indicandogli la città e fornendogli abiti.
L'incontro avviene dopo che Ulisse è naufragato e giunto sull'isola dei Feaci, dove Nausicaa, figlia del re Alcinoo, lo trova e decide di aiutarlo.