Concetti Chiave
- Le Sibille erano profetesse greche e romane, note per vaticinare oracoli di Apollo, spesso in stati di trance.
- Il nome "Sibilla" potrebbe derivare da una figlia di Dradano o di Zeus, secondo diverse tradizioni.
- La Sibilla Cumana è la più celebre, nota per i suoi responsi scritti su foglie d'oro.
- Enea consultò la Sibilla Cumana durante la sua ricerca dell'Esperia, come narrato nell'Eneide.
- La morte della Sibilla Cumana avvenne perché violò un divieto di Apollo, causato da un sigillo portato dagli Eritrei.
Le origini delle Sibille
Sibilla è il nome con il quale i Greci e i Romani indicavano le profetesse in generale e avevano il compito di vaticinare gli oracoli d'Apollo. Le profezie venivano proferite quando la Sibilla era in uno stato di trance (si pensa anche dovuto agli agenti naturali presenti nei luoghi di responso). Secondo alcuni Sibilla era il nome di una figlia di Dradano che, per la sua fama di profeta, ha dato il nome a tutte le sacerdotesse. Altre versioni dicono che fosse una figlia di Zeus. La Sibilla più famosa è quella Cumana.
La Sibilla Cumana e il suo destino
Sibilla Cumana, profetizzava in un antro e dava i responsi scritti su foglie d'oro, è questa la Sibilla che Enea, alla ricerca dell'Esperia, consulta a Cuma. ed è sempre a Cuma, dopo molti anni, dove la Sibilla muore perchè gli Eritrei le avevano portato una lettera con un sigillo con la terra del loro paese, vedendo il sigillo la Sibilla contravvene al divieto di Apollo e morì.