Concetti Chiave
- Lo schieramento degli eserciti contrappone il movimento rumoroso dei Troiani alla marcia silenziosa e coordinata dei Greci.
- Alessandro (Paride), spinto dall'orgoglio, sfida i Greci con il suo aspetto fiero e armato, ma la sua audacia svanisce di fronte a Menelao.
- La paura di Alessandro lo porta a ritirarsi, suscitando l'ira di Ettore che lo accusa di vigliaccheria e di essere una vergogna per Troia.
- Ettore rimprovera Alessandro per aver causato la guerra con il rapimento di Elena, mettendo in pericolo la città e la sua reputazione.
- Alessandro propone un duello con Menelao per risolvere la disputa, suggerendo che il vincitore otterrà Elena e la pace tra i due popoli.
Indice
Preparativi di guerra
Dopo che entrambi gli eserciti si furono schierati, i Troiani iniziarono a muoversi con urlo e strepito, come gli uccelli: le gru che fuggono dall’inverno e dalle nubi minacciose, sorvolando l’oceano con grida acute e portando guerra e morte al popolo dei Pigmei.
I Greci, invece, marciavano silenziosamente e valorosamente, pronti a darsi una mano a vicenda.
Come lo scirocco sparge la nebbia tra le cime della montagna – odiata dai pastori, amata dai ladri nel corso della notte – e uno riesce a vedere lontano solo fino a dove può lanciare una pietra, allo stesso modo si presentava la tempesta di polvere sollevata dai piedi dei guerrieri che attraversavano velocemente il campo di battaglia.
L'avanzata di Alessandro
Quando i due eserciti nemici si trovarono uno di fronte all’altro, Alessandro (Paride) si fece avanti nelle prime file dell’esercito troiano, bello come un dio.
Indossava:
- una pelliccia di pantera;
- aveva un arco curvo;
- portava con sé una spada;
- agitava due lance di bronzo per sfidare i Greci.
Vide Menelao davanti a tutti, mentre avanzava a passi rapidi e glorioso.
Il suo cuore si rallegrò come quello di un leone che si imbatte in un grande corpo di capriolo disteso per terra e, spinto dalla fame, vuole mangiarlo, senza preoccuparsi dei latrati dei cani e dei giovani cacciatori. Così Menelao gioì alla vista di Alessandro.
Pensando alla vendetta, scese armato dal cocchio.
Nel momento in cui Alessandro vide Menelao, fu assalito dal terrore e indietreggiò tra la folla dei suoi compagni cercando di scampare alla morte.
Come quando una persona scorge tra le gole di una montagna un serpente e, spaventata, fugge via tremando di paura, allo stesso modo Alessandro si dileguò tra la folla dei soldati troiani.
Il rimprovero di Ettore
Ettore, vedendolo fuggire, lo rimproverò duramente:
«Oh scellerato! Seduttore di donne, grazioso quanto vile! Non avresti dovuto nascere o saresti dovuto morire prima di sposarti. Sarebbe stato meglio che fossi un uomo più valoroso, piuttosto che una vergogna per tutti noi!
I Greci ridono di te! Prima ti credevano un grande guerriero per il tuo aspetto, ora invece vedono quanto sei vile.
Come hai potuto attraversare il mare con i tuoi compagni e rapire Elena, una donna che apparteneva a guerrieri armati? Hai messo nei guai tuo padre, tutta Troia e te stesso!
Perché fuggi? Perché non affronti Menelao? Quando cadrai sconfitto, non ti aiuteranno né la tua bellezza, né i doni di Afrodite, né la tua chioma. Se i Teucri non fossero così deboli, saresti già stato lapidato per le tue colpe!»
La sfida di Alessandro
Alessandro rispose ad Ettore:
«Hai ragione a rimproverarmi e capisco la tua rabbia. Ma il tuo cuore è duro come una scure che colpisce con violenza un albero per costruire una nave.
Non rinfacciarmi i doni di Afrodite! I doni degli dèi, qualunque essi siano, sono sempre graditi e belli, e non possiamo rifiutarli.
Se vuoi che io combatta con Menelao, fa’ in modo che gli eserciti achei e troiani si fermino, e lasciate che noi due ci affrontiamo per Elena e le sue ricchezze. Chi vincerà, avrà la donna e tutti i suoi tesori. Gli altri, dopo aver raggiunto un accordo, potranno vivere in pace: i Troiani nella loro terra e gli Achei torneranno ad Argo, dalla loro gente.»
Sentendo queste parole, Ettore si rallegrò e, sollevando l’asta, si fece spazio tra la folla e ordinò alle sue schiere di fermarsi.
Domande da interrogazione
- Quali sono le differenze tra l'avanzata dei Troiani e quella dei Greci?
- Come reagisce Alessandro alla vista di Menelao?
- Qual è la reazione di Ettore alla fuga di Alessandro?
- Come risponde Alessandro al rimprovero di Ettore?
- Qual è la proposta di Alessandro per risolvere il conflitto?
I Troiani avanzano con urla e strepiti, paragonati a gru in volo, mentre i Greci marciano silenziosamente e valorosamente, pronti ad aiutarsi reciprocamente.
Alessandro, vedendo Menelao avanzare glorioso, è preso dal terrore e si ritira tra i suoi compagni per sfuggire alla morte.
Ettore rimprovera duramente Alessandro, accusandolo di essere vile e una vergogna per Troia, e lo esorta ad affrontare Menelao.
Alessandro ammette la giustezza del rimprovero di Ettore, ma difende i doni di Afrodite e propone di affrontare Menelao in duello per Elena e le sue ricchezze.
Alessandro propone che gli eserciti si fermino e che lui e Menelao si affrontino in duello per Elena e le sue ricchezze, permettendo così ai Troiani e agli Achei di vivere in pace.