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Concetti Chiave

  • Le ultime parole di Turno nell'Eneide di Virgilio riflettono un accorato appello alla moderazione, sottolineando la sua umanità nonostante la sconfitta subita.
  • Virgilio rappresenta Turno come un guerriero esemplare, il cui duello con Enea è influenzato dal modello omerico, ma con una complessità e profondità tipiche dell'epoca romana.
  • La guerra nell'Eneide è vista da Virgilio come un tragico errore, una lotta fratricida necessaria, a differenza dell'Iliade dove è occasione di gloria.
  • La morte di Turno è parallela a quella di Ettore nell'Iliade, ma Virgilio enfatizza la crudeltà finale di Enea, suggerendo una riflessione sugli effetti della guerra.
  • Virgilio pone l'accento sulle ragioni degli sconfitti, mostrando un mondo più complesso di quello omerico, dove la vittoria è inevitabile ma carica di rimpianto.

Indice

  1. Le ultime parole di Turno
  2. Virgilio e il successo dell'Eneide
  3. Il duello tra Turno ed Enea
  4. La visione di Virgilio sulla guerra
  5. La morte di Turno e il dilemma di Enea

Le ultime parole di Turno

Le ultime parole del personaggio di Turno nell'antico libro dell'Eneide scritto dall'autore latino Virgilio, dopo aver ammesso la vittoria totale di Enea, sono un accorato appello alla moderazione e alla misura, cioè quanto di meglio vi è nell'animo umano: «non andar oltre nella vendetta!» (v. 62).

Virgilio e il successo dell'Eneide

Virgilio nella sua creazione poetica che come sappiamo ha avuto grandissimo successo anche addirittura ai giorni nostri, ha fatto di Turno il guerriero forte e feroce che costituiva l'ultimo grande ostacolo al compiersi della missione di Enea, una figura esemplare sotto il profilo umano e artistico. A lui sono riservati quelli che rappresentano nell’opera semplicemente i versi conclusivi del poema: a fronte di un Enea uccisore «furibondo» (v. 77), il corpo di Turno si distende e la sua anima si allontana verso il regno delle ombre, portando con sé lo sdegno di una sconfitta voluta dal destino.

Il duello tra Turno ed Enea

Nel duello tra Turno ed Enea l'influsso del modello omerico è evidente non solo nella collocazione dell'episodio a conclusione dell'opera, ma anche nella sua articolazione interna, scandita dai motivi della fuga dell'eroe perdente, della supplica e dell'uccisione finale dettata dal desiderio di vendetta. Tuttavia, l'inserimento del brano nella più ampia dimensione dell'opera e nel suo contesto storico-culturale ci consente di cogliere alcune sostanziali differenze.

La visione di Virgilio sulla guerra

Virgilio si può dire che vive in un'epoca che ha subito le nefaste conseguenze delle guerre civili e che da poco gode di un periodo di pace garantita dall'impero e pagata a prezzo della libertà. Per il poeta latino, dunque, la guerra non è l'occasione offerta all'eroe per mettere in luce il proprio valore e conquistare il bottino, ma piuttosto un tragico errore voluto da potenze demoniache, è una lotta fratricida, ma al tempo stesso necessaria.

La morte di Turno e il dilemma di Enea

Necessaria è la morte di Turno, preparata dall'uccisione di Pallante, come nell'Iliade quella di Ettore era stata preparata dall'uccisione di Patroclo. Ma Virgilio non fa nulla per rendere facile la scelta di Enea. Turno è disarmato, ferito e chiede pietà. Enea applica il principio di abbattere i superbi e a risparmiare chi si assoggetta: Turno è un eroe superbo, ma è anche subiectus ("sottomesso"). La scelta è difficile. Enea uccide solo perché in quell'attimo cruciale la vista del cinturone di Pallante lo travolge in uno slancio d'ira che viene definita funesta. Tuttavia, laddove nell'iliade alla ferocia segue anche la pietà (Achille, infatti, restituirà a Priamo il cadavere del figlio), nel poema latino l'ultimo gesto è un atto solo di crudeltà. È forse un invito a riflettere sugli effetti sconvolgenti e alienanti della guerra? Evidentemente il mondo dell'Eneide è più complesso di quello dell'Iliade: Virgilio vuole far intendere la necessità fatale della guerra che porta alla vittoria, ma al tempo stesso non può fare a meno di ricordare le ragioni degli sconfitti.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le ultime parole di Turno nell'Eneide?
  2. Le ultime parole di Turno sono un appello alla moderazione e alla misura, esortando Enea a non andare oltre nella vendetta.

  3. Come viene rappresentato Turno nell'Eneide di Virgilio?
  4. Turno è rappresentato come un guerriero forte e feroce, l'ultimo grande ostacolo per Enea, e la sua morte è vista come un destino inevitabile.

  5. Qual è l'influenza del modello omerico nel duello tra Turno ed Enea?
  6. L'influenza omerica è evidente nella struttura del duello, con elementi come la fuga, la supplica e l'uccisione finale, ma Virgilio introduce differenze sostanziali nel contesto storico-culturale.

  7. Qual è la visione di Virgilio sulla guerra?
  8. Virgilio vede la guerra come un tragico errore voluto da potenze demoniache, una lotta fratricida necessaria, piuttosto che un'opportunità per l'eroe di dimostrare il proprio valore.

  9. Qual è il dilemma di Enea nella morte di Turno?
  10. Enea affronta un dilemma morale poiché Turno è disarmato e chiede pietà, ma Enea è travolto dall'ira alla vista del cinturone di Pallante, portandolo a compiere un atto di crudeltà.

Domande e risposte

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