Concetti Chiave
- Il viaggio di Gilgamesh rappresenta una ricerca del segreto dell'immortalità, spinto dalla morte dell'amico Enkidu, che lo confronta con la mortalità umana.
- Il messaggio centrale è che la vita eterna è irraggiungibile per l'uomo, e l'importanza di godere delle bellezze e dei piaceri della vita finché possibile.
- Utnapishtim, simbolo dell'immortalità, ribadisce l'impossibilità di trovare l'eterna vita sulla Terra, affermando che nulla è eterno.
- Il destino è percepito come un potere immutabile, deciso dagli dèi, che infligge agli uomini dolore e morte senza una logica comprensibile o giustizia divina.
- Gli elementi simbolici del racconto si sono trasmessi nelle tradizioni successive, influenzando in particolare la Genesi e la tradizione ebraica, come nel parallelo tra il giardino delle Delizie e il giardino dell'Eden.
Indice
Il Viaggio di Gilgamesh
Il brano, che costituisce la parte finale dell'opera, è particolarmente ricco di significati. Esaminiamone i principali partendo dal racconto del viaggio verso l'isola di Utnapishtim.
La Ricerca dell'Immortalità
L'eroe ha perduto l'amico inseparabile Enkidu, la cui malattia mortale ha proceduto in modo lento ma inesorabile e ha posto Gilgamesh, per la prima volta, di fronte al mistero e alla ineluttabilità della morte. È nato in lui il bisogno di scoprire il segreto per non morire e quindi si reca a cercarlo presso Utnapishtim, che tutti dicono possieda la vita eterna. Il segreto della vita eterna - dice il capo dei mostri - «è una cosa che nessuno ha mai appreSo» . Anche il Sole dice: «La vita eterna, che tu vai cercando, non riuscirai mai a trovarla», aggiungendo come esortazione, «Godi di queste bellezze.Non puoi sperare di più» .
La Saggezza di Siduri
In maniera più completa il concetto viene esposto da Siduri: «Ciò che tu cerchi, non lo troverai mai. Infatti, allorché gli dèi crearono l'uomo, a lui dettero la morte, e tennero per sé la vita eterna. Perciò, godi di quanto ti è concesso: mangia, bevi, sii allegro; è per questo che sei nato!» . Quello che rimane all'essere umano è godere della propria esistenza e trarre da essa quanto vi è di meglio: se non si possiede niente in modo definitivo, se la vita è breve e passeggeri sono i suoi benefici, è bene goderne finché c'è tempo e considerare la propria breve esistenza come l'unico possesso a cui attribuire valore.
L'Incontro con Utnapishtim
Quando Gilgamesh giunge sull'isola di Utnapishtim, colui che avrebbe dovuto possedere il grande segreto dell'immortalità, e gli spiega che è per conoscere tale segreto che egli vi si è recato, riceve una severa risposta: «Ciò che tu cerchi, non lo troverai mai. Infatti, sulla terra non vi è nulla di eterno» . Privilegi antichissimi si estinguono con il tempo».
Il Destino nella Cultura Mesopotamica
Da tutto ciò emerge chiaramente che gli abitanti della Mesopotamia attribuivano la massima importanza al destino, concepito come un potere immutabile e ferreo («Quando gli uomini sottoscrivono un contratto, essi fissano un termine. Tempo e stagione sono stabiliti per ogni cosa»: gli dèi decretano il destino del mondo senza che sia concesso all'uomo di comprendere le loro decisioni; il loro volere arreca agli uomini dolore, morte e infelicità, ma non come pene per i peccati, dato che le divinità sono indifferenti alle azioni e alle sofferenze umane nonostante i tentativi da parte degli uomini di meritarsi il loro favore con templi, preghiere, riti e offerte votive.
Gli elementi simbolici confluiti nelle tradizioni successive
Elementi Simbolici e Tradizioni
In questo antico racconto sono presenti vari elementi che appartenevano evidentemente al mondo fantastico elaborato dalla cultura mesopotamica e che in seguito confluiranno nelle tradizioni da essa derivate. In maniera particolare, la Genesi e tutta la tradizione del popolo ebraico (che sappiamo trasse la sua origine storica nella Mesopotamia meridionale) mostra chiaramente di aver conservato questi elementi, rielaborandoli e adattandoli alla propria religiosità. Nel brano letto il giardino delle Delizie, sede dell'importante dio del Sole, si trasfigura nel giardino dell'Eden, che il Dio ebraico diede come sede originaria ad Adamo ed Eva.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale del "Viaggio di Gilgamesh"?
- Cosa rappresenta la saggezza di Siduri nel racconto?
- Qual è la risposta di Utnapishtim alla ricerca di Gilgamesh?
- Come viene concepito il destino nella cultura mesopotamica?
- Quali elementi simbolici del racconto di Gilgamesh sono confluiti nelle tradizioni successive?
Il tema principale è la ricerca dell'immortalità da parte di Gilgamesh, che affronta dopo la morte del suo amico Enkidu.
Siduri rappresenta l'accettazione della mortalità umana, esortando Gilgamesh a godere della vita e delle sue bellezze, poiché l'immortalità è riservata agli dèi.
Utnapishtim risponde a Gilgamesh che l'immortalità non può essere trovata sulla terra, sottolineando l'inevitabilità della morte.
Il destino è visto come un potere immutabile e deciso dagli dèi, che non può essere compreso o influenzato dagli esseri umani.
Elementi simbolici come il giardino delle Delizie si sono trasformati nel giardino dell'Eden nella tradizione ebraica, mostrando l'influenza della cultura mesopotamica.