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Traccia e soluzione analisi del testo di Quasimodo, Ride la gazza nera sugli aranci Pag. 1
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Sintesi
tracce e soluzioni dellla Prima Prova di Italiano – Analisi del testo

Qui di seguito puoi trovare le tracce e lo svolgimento dell'analisi del testo (tipologia A) su Salvatore Quasimodo "Ride la gazza nera sugli aranci", dalla raccolta "Ed è subito sera" proposta agli studenti per la prima prova di maturità 2014. In tempo reale riporteremo la soluzione della traccia elaborata dai nostri tutor e la pubblicheremo su questa pagina.


SOLUZIONE DELLA TRACCIA (di Donato Antonio Ciampa)



1. Comprensione del testo
La poesia è incentrata sul concetto di “ricordo”: Quasimodo apre riferendosi alla sua infanzia, ai giochi, che si protraevano fino alla serata, sul sagrato della chiesa. Ricorda le voci, i gesti, i movimenti, come se fossero però ombre, che danzano nella luce lunare e che si stagliano sull’erba. Dalle immagini legate alla sua vita, Quasimodo passa a ricordare il paesaggio che caratterizzava questi momenti: l’acqua che risaliva nei pozzi, il vento che soffiava tra gli aranceti, i cavalli al galoppo sui campi, il mare con il suo fluire e defluire, le nuvole che veloci correvano nel cielo. Il tutto si chiude con la presenza di due figure alate, diverse tra loro, a simboleggiare il contrasto tra ricordo e realtà: l’airone, uccello d’acqua e dall’aspetto regale, che si fa largo tra le canne nell’acqua, pomposo e quasi divino, e la gazza, piccola, nera, quasi “malefica”, che resta appollaiata sugli alberi di arance, a segnare il tempo che è stato.

2. Analisi del testo
2.1 In Quasimodo la tematica del “ricordo” e dei momenti d’infanzia, ormai perduti, è sempre presente e qui, il primo verso dell’opera, serve a sottolineare questa considerazione: il poeta pensa quasi ad un “sogno che diventa realtà” quando si immerge nel flusso della rimembranza, riuscendo a provare, quasi come fossero reali, le sensazioni di cui ha solo una vaga memoria.
2.2 La “Pietà” a cui fa riferimento Quasimodo è intesa nel senso di una “caritatevole generosità” che permette di riportare alla luce le sensazioni di cui sopra: in questo senso è la sera, durante la quale le ombre si allungano, a fare da veicolo a questi sentimenti, riaccendendo, vividi nella mente, i ricordi delle sembianze dei compagni di giochi.
2.3 Queste ombre riaccese sono proprio i ricordi legati alle persone che il poeta conosceva durante l’infanzia, i compagi di giochi che hanno costituito, nella fanciullezza, tutto il mondo dell’autore.
2.4 Come già detto, il tema del ricordo è fondamentale: in questa ottica, la memoria, che a volte rimane sopita (forse perché soverchiata da altre priorità dei pensieri, forse perché incapace di scavare a fondo negli anfratti del cervello) riesce, quando possibile, a farsi “valere”, riportando alla luce, come un moderno “archeologo”, luci, ombre, sensazioni, odori, suoni, immagini e, in sostanza, interi eventi, che, fino a poco prima, aveva dormito, placidi, nei recessi della coscienza.
2.5 Nonostante siano forti, nella mente del poeta, i ricordi della sua giovinezza, ormai essi risultano un qualcosa che non c’è più, delle parvenze di memoria che, anche se presenti nel suo animo, appaiono come ombre che vanno svanendo, “simulacri”, appunto, di un tempo che è stato e che non potrà ritornare, e per questo “arsi”, bruciati come il legno e quindi non più “restaurabili” e “remoti”, per cui lontani e irraggiungibili.
2.6 Quasi tutta la poesia, nel descrivere le “ambientazioni” dei ricordi ha un aspetto “mitico”: la terra natia dello scrittore, sebbene reale e concreta, viene descritta attraverso terminologie che le conferiscono un sembiante quasi “divino”, quasi a creare un’aurea dorata che porta l’aspetto rurale su un piano metafisico e fantastico. Le ombre che vengono “riaccese… nel fuoco della luna”; il vento dal profumo d’arance; le nuvole che si alzano sugli alberi; il mare che spumeggia; l’airone che avanza nell’acqua: sono tutti particolari dipinti alla perfezione e dotati di un tocco “mitico” in un immenso “quadretto” naturale che descrive il luogo, il tempo, la realtà vissuta dal poeta.
2.7 Altra tematica fondamentale in Quasimodo è quella legata alla sua terra: la Sicilia che, in molte altre poesie, oltre a questa, viene descritta quasi come una terra divina, è dipinta attraverso mille piccoli particolari, caratteristici della regione. Aranceti, mare, pianure sterminate erbose e brulle, luci dai colori vividi e sgargianti, cieli che paiono dipinti, animali che popolano il paesaggio quasi a volersi far riconoscere come i veri e soli “dominatori” di queste terre, i quali concedono agli uomini di convivere con loro. Tutto questo è un aspetto “naturalista” nuovo, mai sperimentato, lontano dalla visione “maligna” e distruttiva di una Natura che vuole ferirci ma che, al contrario, si manifesta nella sua grandezza e vuole ricordarci che anche noi, piccoli uomini, ne facciamo parte.

3. CENNI AI POSSIBILI COLLEGAMENTI E ALL’INTERPRETAZIONE.
• Soffermarsi sull’aspetto del “fanciullo”, in quanto essenza stessa del poeta e della vita “innocente” che si contrappone al mondo che ci circonda, fatto di contraddizioni e di situazioni che ‘alternano tra positive e negative. Si possono citare Pascoli, poeti inglesi romantici (Blake e Coleridge), il libro “It” di Stephen King (dove la contrapposizione tra i sette protagonisti, prima bambini, poi adulti, è anche legata al concetto di memoria), gli anime “shounen”, in cui bambini tredicenni o adolescenti affrontano il loro percorso di crescita.
• Analizzare il concetto di memoria: il ricordo come caratterizzazione della capacità di interpretare il mondo, di percepire i cambiamenti, di essere in grado di richiamare immagini perdute nella coscienza. Si possono citare Proust e la sua “Ricerca”, in generale buona parte della letteratura poetica del ‘900 in cui il “ricordo” è fondamentale (da Leopardi, nel secolo precedente, fino a Montale e ad autori moderni), anche autori di fantascienza i quali sfruttano il tema della memoria, della modifica dei ricordi, della manipolazione mentale, come tema fondamentale.
• In ultimo, considerare il concetto di Natura, vista non come una entità maligna, ma piuttosto in qualità di un Mondo all’interno del quale anche noi stessi viviamo e spendiamo il nostro tempo. Inoltre, la Natura assume anche una connotazione mitica e divina, essendo rappresentata attraverso immagini dai colori forti e dalla accentuata luminosità: si possono citare allora D’Annunzio (per l’aspetto mitico), autori come Kipling o Salgari, per le descrizioni degli ambienti naturali, e Wilbur Smith che, come autore contemporaneo, incarna perfettamente nelle sue opere il concetto di Natura legata al mito.



COMMENTO ALLA TRACCIA:
Quasimodo è un autore che si può definire "conservatore" ed "innovativo" allo stesso tempo. Le tematiche delle sue poesie, fortemente legate alle sue vicende personali, ai ricordi di infanzia, alle situazioni che lo accompagnano durante il suo percorso nel mondo, sebbene trattate già da altri autori del passato (Leopardi, Manzoni) o suoi contemporanei (Pirandello, D'annunzio, Pascoli, Montale), vengono rielaborate sotto un comune denominatore di "assuefazione al progresso", determinato principalmente dai forti stravolgimenti storici del primo '900 (le due guerre, il periodo di gravi crisi economiche e politiche tra gli anni venti e gli anni quaranta, il repentino sviluppo delle tecnologie e del modo di pensare dell'uomo). In questo senso, Quasimodo più che un poeta è un narratore, che sfrutta il linguaggio della rima (in realtà poco presente nella sua opera) e della tipica stilistica del linguaggio poetico per rappresentare in modo vivido e realistico momenti di vita vissuta, quadri di un mondo che egli rappresenta in modo concreto e, per molti versi, meno ermetici di quanto, normalmente, si sia abituati a pensare.
Questa poesia, "Ride la gazza, nera sugli aranci", rientra proprio in questa tipologia di "storie": uno spaccato di vita rurale, semplice e forse anche monotona, fatta di piccole cose, di eventi tipici di una giornata di paese, privi di "fatti eclatanti" e di "effetti speciali", narrate con sentimento e con la consapevolezza che il mondo che ci circonda, nella sua semplicità, è qualcosa di profondo e complesso.

Le richieste della traccia, nello specifico, seguono il tipico schema dell'analisi del testo proposte fino ad oggi:
1) si parte dalla comprensione, una sorta di parafrasi/riassunto del testo stesso, al fine di delinearne, nei punti salienti, il contenuto;
2) si passa poi alla vera e propria analisi stilistica, concentrandosi su alcuni versi specifici della poesia e/o su termini particolari;
3) infine, la richiesta a conclusione di questo tema chiede di dare una interpretazione globale del testo, analizzandolo sotto i due aspetti fondamentali che lo compongono (fanciullezza e tematiche della natura), rapportando questo testo (e tacitamente tutta l'opera di Quasimodo) ad altri autori contemporanei al poeta in questione.




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