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Patch Adams (Washington, 1945): iniziatore della tecnica, soprannominata
poi anche “patch” therapy
Cenni biografici: la situazione familiare e l’esperienza dell’ospedale
psichiatrico
La risata come terapia integrante della cura
Critica del rapporto gerarchico medico-paziente: necessità di una
umanizzazione:
relazione paritaria oggi si parla di deve essere alla base
di ogni formazione, soprattutto di quella infermieristica e sanitaria
“Agisci in modo da considerare l’umanità, sia nella tua persona sia
nella persona di ogni altro, sempre anche come scopo, e mai come
semplice mezzo” (I. Kant, Metafisica dei costumi)
“L’umanità è il lato immortale dell’uomo mortale” (L. Bornes)
Benefici che la terapia apporta all’organismo
Critica del sistema sanitario americano e progetto di
Patch Adams: il Gesundheit Institute
Una realtà “fuori dal mondo”
Ognuno è sia medico che paziente: rapporto basato
prendersi cura
sul l’uno dell’altro significa essere
in grado di capire, conoscere ed individuare
problemi, preoccupazioni, frustrazioni, ansie del
paziente, instaurando un rapporto concreto,
personale e sincero, basato sulla fiducia ed il
rispetto reciproco Le thèatre de l’absurde
Naissance: pendant la II guerre mondiale
ème
Existentialisme
Développement
Auteurs les plus
importants
Absurde: “absurdus” dissonant, discordant
M. Esslin
Caracteristiques
Refus des trois unités aristoteliques
Refus du réalisme
Satire de la bourgeoisie
Langage: difficulté à communiquer
On déchire les mouvements du
dialogue
Le rire
Il cache le dramatique et les
problèmes traités pour détourner le
spectateur on utilise aussi tout ce qui peut être
choregraphique
Thème principal : le conformisme on peut l’expliquer à travers de
quelque exemple
« Rhinocéros », E. Ionesco
Texte tiré de « L’etranger », A.
Camus Proposition de mariage de Marie
‘‘L’ étranger’’
(tiré de d’Albert Camus)
Le soir, Marie est venue me chercher et m’a demandé si je voulais me marier
avec elle. J’ai dit que cela m’était égal et que nous pourrions le faire si elle le
voulait. Elle a voulu savoir alors si je l’aimais. J’ai répondu comme je l’avais
déjà fait une fois, que cela ne signifiait rien mais que sans doute je ne l’aimais
pas. « Pourquoi m’épouser alors ? » a-t-elle dit. Je lui ai expliqué que cela
n’avait aucune importance et que si elle le désirait, nous pouvions nous marier.
D’ailleurs, c’était elle qui le demandait et moi je me contentais de dire oui. Elle
a observé alors que le mariage était une chose grave. J’ai répondu : « Non. »
Elle s’est tue un moment et elle m’a regardé en silence. Puis elle a parlé. Elle
voulait simplement savoir si j’aurais accepté la même proposition venant d’une
autre femme, à qui je serais attaché de la même façon. J’ai dit :
« Naturellement ». Elle s’est demandé alors si elle m’aimait et moi, je ne
pouvais rien savoir sur ce point. Après un autre moment de silence, elle a
murmuré que j’étais bizarre, qu’elle m’aimait sans doute à cause de cela mais
que peut-être un jour je la dégouterais pour les mêmes raisons.
Achille Campanile
“L’umorista è uno che fa il solletico al cervello”
Gli inizi: il liceo
Dalla malinconia all’ironia
Il giornalismo
Una serie di insuccessi
La fortuna all’ Idea Nazionale
Il successo
Amato dal pubblico, declassato dalla
letteratura
Comico od umorista?
“E' questo del Campanile, l'umorismo tragico e tipico del tempo nostro in un
campione dei più genuini ed intensi, che sviluppandosi ed evolvendosi
sempre più invade e corrode il campo del dramma di cui conserva ancora, in
fondo alla risata, un senso di amarezza” (A. Palazzeschi)
“Il suo comico non nasce tanto dalla situazione, quanto nello scaricarsi
fulmineo, imprevedibile, come un cortocircuito, nell'assurdo verbale” (G.
Pampaloni)
L’umorismo come reazione alle convenzioni
Analogie con il teatro dell’assurdo francese
A. Campanile precursore?
“Troppe volte è stato detto: è il nostro Ionesco, però nato prima. Un giudizio
che volendo riportare nella cornice esatta una vicenda, un uomo, la sua
opera e la Storia, rischia di diventar semplicistico. Campanile è ben diverso
da Ionesco, così come una farfalla è diversa da un tafano. Certo vi sono
rassomiglianze (spesso abusive e con le date a favore del patriarca Achille)
tra i due, ma il mondo campanilesco è una galassia di frammenti colorati che
non vogliono, anzi escludono, l'unità” (G. Arpino)
Alcuni esempi
Galileo
La lettera di Ramesse
Galileo
Quando Galileo, osservando le oscillazioni del pendolo, fece la grande scoperta,
per prima cosa andò a dare la notizia al Granduca.
«Eccellenza», gli disse «ho scoperto che il mondo si muove.»
«Ma davvero?» fece il Granduca, meravigliato e anche un po' allarmato. «E
come l'avete scoperto?»
«Col pendolo.»
«Accidenti! Colpendolo con che cosa?»
«Come, con che cosa? Col pendolo e basta. Non c'era nient'altro, quand'ho
fatto la scoperta.»
«Ho capito. Ma colpendolo con che cosa? Con un oggetto contundente? Con
un'arma? Con la mano?»
«Col pendolo, soltanto col pendolo.»
«Benedetto uomo, ho capito. Avete scoperto che il mondo si muove colpendolo.
Cioè, che si muove quando lo si colpisce. Bisogna vedere con che cosa lo si
colpisce. Non potete averlo colpito con niente. E ci vuole un bell'aggeggio per
colpire il mondo in modo da farlo muovere.»
Il grande astronomo e matematico si mise a ridere di cuore.
«Eccellenza,» disse «ma voi credete che "col pendolo" vada legato con "si
muove". No. Va legato con "ho scoperto". Col pendolo ho scoperto che il mondo
si muove. L'ho scoperto col pendolo.»
«Colpendo il mondo. Ho capito.»
«Ma no. Col pendolo. Col pendolo!»
«Ma colpendo chi, allora? E con che?»
«Ma non colpendolo. Col pendolo!»
«Che modo di ragionare! Non colpendolo ma col pendolo!»
Insomma, dovette scriverglielo su un pezzo di carta.
E dire che avrebbe chiarito tutto se avesse detto "Con il pendolo".
La lettera di Ramesse
"In campagna è un'altra cosa",
da di Achille Campanile
Dolce era la sera sulle rive del sacro Nilo. I colori del tramonto indugiavano
sulle
acque, che si vedevano scintillare e tremolar fra le palme, dietro il tempio di
Anubi. Si
levò un sommesso canto di sacerdoti. Poi tutto tacque. Ramesse passeggiava
pensieroso e la solitudine del luogo, che pareva fatto per i convegni d'amore,
aumentava la sua tristezza. Coppie scivolavan tra le ombre, poco lontano. Egli
soltanto non aveva una compagna. Qui l'aveva vista la prima volta, qualche
giorno prima, e qui tornava ogni sera in amoroso pellegrinaggio, con la
speranza d'incontrarla di nuovo e palesarle l'amor suo. Ma la ragazza non s'era
rivista.
"L'amo", diceva a se stesso il giovine egizio, "l'amo appassionatamente. Ma
come farglielo sapere? Ecco, le scriverò una lettera".
Corse a casa. si fece portare un papiro e s'accinse a buttar giù la dichiarazione
d'amore, imprecando contro lo strano modo di scrivere degli egizi, che
obbligava lui, poco forte in disegno, a esprimersi per mezzo di pupazzetti.
" Vedo con piacere che ti sei dato alla pittura ", gli disse il padre, quando lo
vide
all'opera. ",
" No, sto scrivendo una lettera spiegò Ramesse.
E si rimise al lavoro, pieno di buona volontà.
"Le dirò" fece: "Soave fanciulla...".
(E disegnò alla meno peggio una fanciulla cercando di darle un 'aria quanto più
fosse possibile soave).
...dal primo istante in cui vi ho vista...
(Cercò di disegnare un occhio aperto e appassionato).
... il mio pensiero vola a voi...
(Come esprimere questo concetto poetico? Ecco: tracciò sul papiro un uccello).
...Se non siete insensibile ai miei dardi d'amore...
(E disegnò una freccia scagliata).
.
.. trovatevi fra sette mesi...
(Sette piccole lune s'allinearono sul papiro).
...lì dove il sacro Nilo fa un gomito...
(Questo era molto facile: all'inamorato bastò tracciare un fiumicello a zig-zag).
..e precisamente vicino al tempio di Anubi...
(Anche questo era piuttosto facile, l'immagine del dio dal corpo d'uomo e dalla
testa di cane essendo nota a tutti).
... perché possa esternarvi i sensi di una rispettosa ammirazione...
(Disegnò se stesso che s' inginocchiava).
...Mi creda, con perfetta osservanza, eccetera, eccetera.
Terminata l'improba fatica il giovine e intraprendente egizio consegnò la lettera
al servitore:
"Portala alla figlia di Psammetico" disse. "E' urgente".
"Oh", fece il vecchio analfabeta "il grazioso cannocchiale!".
"E' un papiro, asino. C'è risposta".
Dopo poco, la soave figlia di Psammetico decifrava i disegni non troppo riusciti
del giovine Ramesse, dando ad essi la seguente interpretazione:
Detestabile zoppa...
...ho mangiato un uovo al tegamino...
...voi siete un'oca perfetta...
...ma, nel fisico, somigliate piuttosto a una lisca di pesce...
...Vi piglierò a sassate...
...Siete un ignobile vermiciattolo...
...e avete bisogno della protezione di Anubi...
("Mascalzone!" pensò la fanciulla. "Anubi è il protettore delle mummie!").
...Ora smetto perché debbo pulirmi le scarpe.
Saluti, eccetera, eccetera.
"Grandissimo vigliacco" strillò la ragazza. "Ora ti accomodo io!".
Prese lo stilo e sotto la stessa lettera scrisse:
Se io sono un 'oca...
...ma non mai una mummia...
...lei è un beccaccione...
...e io la prenderò a pugni.
Frase che ottenne disegnando con grande perizia un'oca, Anubi cancellato, un
animale cornuto e un pugno chiuso.
Restituì la lettera al servitore di Ramesse, che tornò dal padrone.
Figurarsi la gioia di questi, quando credé di decifrare - sempre per la sua scarsa
pratica di disegno - come segue i geroglifici della ragazza:
Anche il mio pensiero vola costantemente a voi...
...ma ritengo che non è prudente vedersi presso il tempio di
Anubi;
...piuttosto; un buon posticino tranquillo credo si possa trovare nei paraggi del
tempio del bue Api...
...dove vi concederò la mia mano.
Si possono, ora trarre delle conclusioni sulla necessità di concordare in maniera
precisa il significato di qualsivoglia codice.
Bibliografia e sitografia: