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Fisica: Maxwell (asimmetrie tra il campo elettrico e magnetico);
Filosofia: Sigmund Freud (struttura del subconscio);
Italiano: Luigi Pirandello;
Inglese: Samuel Beckett;
Arte: Renè Magritte.
X e Y la vita ed il mondo in funzione
delle incognite
- SCIENZE: I BUCHI NERI, l’incognita come presenza
oscura
- FISICA: MAXWELL, l’incognita come termine
mancante : asimmetrie tra il campo elettrico e
magnetico
- FILOSOFIA: SIGMUND FREUD E L’APPARATO
PSICHICO, l’incognita come labirinto della mente:
la struttura del subconscio
- ITALIANO: LUIGI PIRANDELLO, l’incognita come
vita
- INGLESE: SAMUEL BECKETT, l’incognita come
incapacità: la paralisi nell’attendere un
“risolutore”
- ARTE: RENÈ MAGRITTE, l’incognita come amore
per l’ignoto: non esiste una realtà unica
Introduzione
Ho scelto come titolo per questo percorso “X e Y…” poiché
una caratteristica dell’uomo è l’impossibilità di conoscere
tutto, di possedere complessivamente il sapere. Questo
“difetto”, in realtà è il più grande pregio per l’uomo poiché
non si finisce mai di apprendere. Ognuno è un “portatore
sano” di incognite, pronte a essere svelate o a rimanere
nascoste chissà per quanto. Il titolo non si ferma ad x e y
ma prosegue“…La vita e il mondo in funzione delle
incognite”, poiché ogni fibra, vivente o inanimata, su
questa Terra risente dell’azione dell’ignoto. Non esiste
ancora alcuna teoria per prevedere con certezza l’oscuro o
il mutevole futuro e credo che non verrà mai sviluppata. Ho
diviso la trattazione in due grandi aree:
- AREA X (scientifica): dove parlo delle grandi incognite
rivelate dalla scienza. La “X” è una lettera che
rappresenta la “perfezione approssimata”.
- AREA Y (umanistico/storica): dove invece tratto il
sublime mistero dell’inconoscibile, in campo
umanistico, artistico, filosofico. La soggettività è
dominante nella sezione, tanto che ho scelto la “Y”
perché può essere vista come una “X” ancora
imperfetta. I BUCHI NERI
L’incognita come presenza oscura : Quasi nulla li rivela
Il termine buco nero ( black hole) è stato coniato dal fisico
americano John Wheeler nel 1969. Un buco nero è un corpo
celeste estremamente denso, dotato di un'attrazione
gravitazionale talmente elevata da non permettere
l'allontanamento di alcunché dalla sua superficie. Tale
superficie ideale è denominata orizzonte degli eventi, che
delimita una zona al cui interno la velocità di fuga (velocità
che deve possedere un corpo in movimento per sfuggire ad
un campo gravitazionale) è superiore alla velocità della
luce: questo significa che qualsiasi oggetto che penetri
entro l’orizzonte non potrà uscirne, poiché secondo la
teoria della relatività, nulla può superare la velocità della
luce. Poiché neanche la luce riesce a fuggire da
quest'orizzonte, l'oggetto celeste risulta invisibile: la sua
presenza può essere attestata solo indirettamente, quindi
possono essere visti come incognita rivelata, grazie pure
alla mole di studi condotti su di loro.
ORIGINE:
I buchi neri si possono originare dal declassamento di stelle
di massa molto grande; il loro processo di formazione inizia
quindi al termine del ciclo vitale di una stella. Se la massa
della stella supera di qualche decina quella del sole, nulla
può contrastare la forza gravitazionale generatasi. La
massa si contrae ,l’astro arriva ad avere una densità
altissima. Si forma così un corpo piccolissimo circondato da
un campo gravitazionale immenso, siamo di fronte ad un
buco nero ,uno degli oggetti più misteriosi dell’universo.
MAXWELL
L’incognita come termine mancante : asimmetrie tra il
campo elettrico e magnetico
Il viaggio nel mondo delle incognite svelate dalle scienza
continua, passando dalla scoperta dei buchi neri alla
scoperta del termine mancante nelle equazioni di Maxwell.
I fenomeni elettrici e magnetici furono studiati fin dall’inizio
dell’800 e nel corso del secolo si susseguirono ricerche e
scoperte che misero in luce via via nuovi fenomeni. Gli
scienziati eseguirono esperimenti e formularono leggi per
interpretare il comportamento delle correnti elettriche e
degli aghi magnetici. Ben presto cominciarono ad apparire i
primi collegamenti tra elettricità e magnetismo, che molti
continuarono a considerare per lungo tempo campi
assolutamente separati. Fu James Clerk Maxwell (1831-
1879) a riordinare la massa di conoscenze fino ad allora
Trattato
acquisite e a formulare tra il 1871 e il 1873 nel suo
sull’elettricità e il magnetismo una teoria unificatrice dei
teoria elettromagnetica.
fenomeni elettrici e magnetici, la
Egli riesaminò i risultati sperimentali e le leggi fino ad
allora formulate e cercò un modello matematico da cui
dedurre ogni fenomeno elettromagnetico. Una delle più
importanti conseguenze della sintesi da lui operata fu che
un campo elettrico variabile genera un campo magnetico
variabile e viceversa: Il Teorema di Gauss per il
ciò significa che i due campo elettrico afferma che il
campi non esistono flusso di attraverso una
⃗
E
separatamente ma ne superficie chiusa è dato dal
esiste uno solo, il rapporto tra la somma
campo algebrica delle cariche
elettromagnetico. contenute all’interno della
Prima di Maxwell la superficie chiusa e la costante
dielettrica del mezzo che
riempie lo spazio.
trattazione dell’elettromagnetismo si basava sui teoremi di
Gauss, sulla legge dell’induzione elettromagnetica (legge
Faraday - Neumann) e sul teorema di Ampère. I teoremi di
Gauss permettono di quantificare gli effetti globali del
flusso dei campi E e B. La legge dell’induzione
elettromagnetica permette di determinare gli effetti
elettrici delle variazioni di campo magnetico. Il teorema di
Ampère correla gli effetti magnetici con le correnti che li
producono. Maxwell riassunse la descrizione di tutti
i fenomeni elettromagnetici noti in sole 4 equazioni.
Il teorema di Ampère afferma
che la circuitazione del campo
Il teorema di Gauss per il
⃗
( ) =0
Φ Schiusa B magnetico lungo un linea
campo magnetico stabilisce
chiusa orientata è data dal
che il flusso di attraverso
⃗
B
prodotto tra la somma delle
una superficie chiusa è sempre
correnti elettriche
nullo.
concatenate a l e la costante
La circuitazione del campo
di permeabilità magnetica del
elettrico lungo un linea chiusa
vuoto.
⃗
( )
−∆ Φ B orientata è data dall’opposto
⃗
( ) =
Γ E
l ∆t del rapporto tra la variazione
del flusso del campo magnetico
e l’intervallo di tempo. La quale
per la legge di Faraday-
Q
⃗ Neumann è uguale alla forza
( ) =
Φ Schiusa E ε o elettromotrice indotta.
⃗
( )
=μ
Γ B i
l o
Osservando queste quattro equazioni, scorgiamo due
asimmetrie tra i capi e . La prima riguarda, da una
⃗ ⃗
E B
parte la presenza della carica Q nella legge di Gauss per il
campo elettrico e l’assenza di una carica analoga nella
legge di Gauss per il campo e magnetico e, dall’altra, la
presenza della corrente elettrica i nella legge di Faraday-
Neumann. Questa asimmetria si spiega con il fatto che
non sono stati scoperti poli magnetici isolati, mentre si sa
che esistono cariche elettriche positive o negative isolate.
Vi è però anche un’altra asimmetria tra i due campi. Manca
nella legge di Ampère un termine analogo a quello che
compare al secondo membro della legge di Faraday-
Neumann, cioè un termine proporzionale alla rapidità con
⃗ )
∆ Φ( E
cui varia il flusso del campo elettrico: Δt
Partendo da considerazioni di simmetria, James Clerk
Maxwell aggiunse questo termine mancante, che gli
consentì di risolvere alcune ambiguità teoriche emerse
nell’ambito delle quattro
equazioni originarie. Ma non
si tratta di una pura
aggiunta formale, ma di una
vera e propria scoperta,
perché il termine in più
consente di prevedere
l’esistenza delle onde elettromagnetiche. è proprio questo
riscontro sperimentale, cioè l’effettiva esistenza di un
fenomeno contenuto implicitamente nelle equazioni, che
provo la correttezza del lavoro teorico di Maxwell.
Consideriamo il processo di carica di un condensatore :
Mentre le armature si stanno caricando, nei fili circola una
corrente di intensità sempre più piccola che genera nello
spazio un campo magnetico. Le linee di questo campo
circondano i fili ma, per quel che ne sappiamo, non
dovrebbero esistere attorno al condensatore. Lì infatti non
ci sono fili dove possa circolare una corrente elettrica e
quindi il campo magnetico dovrebbe essere nullo.
Per la legge di Ampère la circuitazione del campo
magnetico è uguale a lungo le circonferenze , e
μ i S e S
0 1 2
dovrebbe essere nulla lungo . E lungo il calcolo della
S S
3 4
circuitazione è ambiguo, perché non si sa se considerare la
corrente concatenata o meno con la circonferenza .
S
i 4
Aggiungendo, come fece Maxwell, alla legge di Ampère un
termine proporzionale alla rapidità con cui varia il campo
elettrico e precisamente
⃗ )
ΔΦ( E
μ ε
o 0 Δt
questa discontinuità sparisce. Infatti con la modifica di
Maxwell la circuitazione del campo magnetico lungo la
circonferenza interna al condensatore risulta eguale a
S 3
quella lungo le circonferenze . Inoltre per continuità
S e S
1 2
essa deve avere lo stesso valore lungo la circonferenza
anomala . La discontinuità sparisce e l’ambiguità è
S 4
quindi risolta. La legge di Ampère con l’aggiunta del
termine mancante e raccogliendo a fattor comune μ
o
( )
⃗ )
ΔΦ( E
( )
⃗ =
Γ B μ i+ ε
o 0 Δt
Il secondo termine dentro le parentesi, che ha le dimensioni
fisiche di una corrente e che indicheremo con il simbolo i s
corrente di spostamento
, è stato chiamato da Maxwell :
⃗ )
ΔΦ( E
≝
i ε
s 0 Δt SIGMUND FREUD E L’APPARATO PSICHICO
L’incognita come complessità della psiche : la struttura
Il percorso fino a qui affrontato trova una naturale
confluenza in Sigmund Freud e nella sua opera, considerata
universalmente l’incrocio perfetto tra scienza e filosofia. È
per questo che il medico viennese si trova come “ponte”,
come collegamento, tra le due sezioni X e Y della tesina:
egli ha cercato di dare risposte scientifiche alla grande
incognita che è la mente umana, fino ad addentrarsi nei
meandri più reconditi di essa. Oggi il suo contributo è
riconosciuto come l’avvio di una nuova disciplina
scientifica: la psicoanalisi; egli rifiuta il concetto
intellettualistico dell’io come centro unico di ogni attività
psichica e arriva a riconoscere, all’interno della personalità,
luoghi differenti rispetto alla coscienza, in cui risiedono
gran parte delle pulsioni e delle tendenze che muovono
l’agire dell’uomo. Freud per descrivere la psiche umana
utilizza due topiche. La prima topica è costituita da tre
luoghi o sistemi:
- INCONSCIO : E’ la zona più profonda che trattiene i
desideri che sono stati rimossi dal soggetto, perché
ritenuti inaccettabili, malvagi, peccaminosi. La
Rimozione è una reazione di difesa che si svolge
all’insaputa del soggetto. I desideri rimossi, tuttavia, a
distanza di anni si presentano camuffati nei sogni, nei
piccoli atti quotidiani di dimenticanza, lapsus, oppure
nei sintomi di malattie nervose. Spesso legati alla
sessualità.
- PRECONSCIO: E’ una zona differente dall’inconscio
poiché è costituita da contenuti psichici, latenti, cioè
momentaneamente non presenti alla coscienza, ma
suscettibili di diventare consapevoli in qualsiasi
momento.
- COSCIENZA: Costituisce la parte consapevole della
personalità a diretto contatto con il mondo esterno.
l’altra topica, è formata da tre istanze:
- ES: rappresenta le nostre pulsioni e i nostri istinti. Per
avere un idea di che cosa esso sia dobbiamo guardare i
neonati: essi vivono i loro bisogni in modo immediato e
diretto, senza cesura. Se hanno fame urlano finché non
sono accontentati. L’Es non conosce né il bene né il
male, ma ubbidisce soltanto al principio del piacere.
- SUPER-IO: E’ la coscienza morale, vale a dire l’insieme
dei divieti e delle prescrizioni che fin da bambini ci sono
stati impartiti dai genitori e dal mondo circostante e che
noi abbiamo “ introiettato” assumendoli come modello
ideale di comportamento.
- IO: È la parte logica, organizzata, esecutiva dei processi
mentali. E’ il luogo della meditazione e della sintesi della
altre parti che si contrappongono, L’Es e il Super-Io. L’io
normalmente controlla la sfera delle azioni per cui L’Es
non può appagare i propri bisogni e pulsioni senza