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Sintesi
1. ITALIANO
Giovanni Verga; Il ciclo dei vinti
2. STORIA
La II° guerra mondiale
3. DIRITTO
La Costituzione
4. SCIENZE DELLE FINANZE
Il bilancio dello stato
5. ECONOMIA AZIENDALE
Il bilancio; Le imprese eccellenti
6. MATEMATICA
La ricerca operativa
7. INGLESE
Il ritratto di Dorian Gray
8. FRANCESE
Madame Bovary
9. GEOGRAFIA
Le risorse energetiche
Estratto del documento

all'Armata russa di riorganizzarsi. I russi ricevettero inoltre

preziosi aiuti dagli Stati Uniti che, pur restando su una

posizione isolazionista, approvarono la cosidetta "legge affitti

e prestiti" con cui fu possibile inviare aiuti degli Stati in lotta

contro il nazismo. Dopo poco tempo, anche il presidente

Roosevelt si convinse della necessità di sconfiggere il nazismo:

perciò egli si incontrò con il primo ministro inglese Churchill e

firmò la Carta atlantica, una dichiarazione congiunta dove

venivano ribaditi i fondamentali principi delle libertà e della

democrazia (14 agosto 1941).

Il 1941 terminò con l'attacco a sorpresa della base navale

statunitense di Pearl Harbor sferrato dal Giappone (7

dicembre), che provocò l'ingresso degli Stati Uniti nel

conflitto. L'attacco fu motivato dalla volontà di costruire una

"Grande Asia" sotto l'egemonia giapponese, progetto

ostacolato in maniera sempre più aperta dagli Stati Uniti.

Nonostante l'ingresso degli Stati Uniti nel conflitto, nella

primavera del 1942 le potenze dell'Asse ripresero con sucesso

l'iniziativa: i giapponesi occuparono molti importanti territori in

Estremo Oriente, mentre in Africa settentrionale una

controffensiva italo-tedesca riuscì a giungere fino a El-Alamein

(Egitto). Nell'estate del 1942 le truppe nazziste avanzarono in

Unione Sovietica, occupando la Crimea e giungendo a

Stalindrado. Questi sucessi ebbero però un aspetto negativo, in

quanto allargarono eccessivamente il fronte, rendendo difficili i

contatti e i rifornimenti. A minare l'efficienza delle forze

hitleriane contribuirono inoltr consistenti aiuti dagli Americani,

che in tempi brevi riuscirono a mobilitare quattordici milioni

di uomini e a inviare su tutti i continenti enormi quantitativi di

viveri e di materiale bellico.

I primi segni di un'inversione di tendenza a favore degli Alleati

si ebbero sul fronte russo, a Stalingrado. Qui la popolazione

resistette eroicamente all'assedio per 180 giorni, permettendo

all'esercito sovietico di contrattaccare e costringere la sesta

armata tedesca alla resa (febbraio 1943). Nella disastrosa

ritirata che seguì, le truppe italo-tedesche vennero annientate

dal freddo e dalla fame. Fu l'inizio del tracollo delle ambizioni

imperialistiche di Hitler.

Gli americani avevano iniziato la loro controffensiva anche in

Estremo Oriente, riconquistando via via le isole del Pacifico: i

giapponesi furono sconfitti nelle battaglie navali delle isole

Midway (giugno 1942) e di Guadalcanal (agosto 1942-

febbraio 1943). In Africa, nel frattempo, la controffensiva

britannica portò allo sfondamento del fronte italo-tedesco a El-

Alamein mentre gli statunitensi sbarcavano in Marocco e in

Algeria (novembre del 1942)

Intanto in Italia, dove il regime fascista era sempre più debole,

venne aperto un secondo fronte con lo sbarco alleato in

Sicilia (10 luglio 1943), deciso da Roosevelt e Churchill nel

corso della conferenza di Casablanca (gennaio 1943). Di

fronte alla caotica situazione determinata dallo sbarco anglo-

americano, il Gran consiglio del fascismo decretò la fine del

regime fascista (24-25 luglio 1943), mentre il re fece

arrestrate Mussolini. Venne formato un nuovo governo guidato

dal generale Badoglio, accordatosi segretamente con gli

Alleati per trattare una pace separata. A quel punto l'Italia

diventava una nemica per Hitler, che inviò dieci divisioni nella

penisola. Quando l'8 settembre venne reso noto l'armistizio

firmato con gli anglo-americani, l'esercito italiano, abbandonato

dal re e da Badoglio, si trovò in balia dei tedeschi , i quali

occuparono in poco tempo l'intera penisola non ancora liberata.

Mussolini, liberato da paracadutisti tedeschi, venne posto a

capo della Repubblica Sociale Italiana, con sede a Salò.

L'Italia, dotata a quel punto di due governi (quello dei

"repubblichini" a Salò e quello di Badoglio a Brindisi), diventò

un campo di battaglia per lo scontro tra gli alleati e i tedeschi.

La lotta contro i nazisti e i fascisti di Salò venne condotta anche

dalla Resistenza che, pur essendo costituita da movimenti di

diverso orientamento politico, si dotò di organismi unitari, il

Comitato di liberazione nazionale (Cln) e il Corpo

volontari della liberta (Cvl).

Nel settembre le truppe anglo-americane giunsero a Napoli, ma

subito dopo si arrestarono sulla linea di Gustav, poiché il

comando alleato aveva nel frattempo progettato di spostare le

forze sul fronte francese. Cosi l'interesse si concentò sulla

politica, in vista dell'assetto da dare al paese dopo la guerra.

Fra i vari partiti prevalse la linea moderata, che rese possibile

la formazione di un governo di unità nazionale guidato

da Badoglio. Dopo aver ripreso l'avanzata nella primavera del

1944, gli alleati liberarono Roma e giunsero a Firenze (primi

di agosto); si arrestarono però sulla "linea gotica", mentre

l'Italia restava divisa in due tronconi e il Nord si apprestava a

trascorrere un inverno lungo e tragico, segnato dalla fame e dai

continui bombardamenti.

La decisione di aprire un nuovo fronte in Francia era stata presa

già alla fine del 1943 nel corso della conferenza tenuta a

Teheran, che vide la presenza contemporanea di Roosevelt,

Churchill e Stalin (28 novembre – 10 dicembre 1943).

Mentre gli anglo-americani sbarcavano in Normandia (6

giugno 1944), liberavano la Francia e marciavano alla volta

della Germania, anche i Sovietici, che avevano sferrato una

potente controffensiva, convergevano da est verso la

Germania. Nonostante i tracolli militari, Hitler continuava a

credere nella vittoria. Ma dopo l'incontro con gli alleati e i

sovietici sull'Elba, l'occupazione sovietica di Berlino e la

liberazione d'Italia (25 aprile 1945), la resa della Germania

fu inevitabile. Mussolini venne ficilato (28 aprile) e Hitler si

suicidò (30 aprile).

Il crollo del regime fascista e nazista sancì la fine della guerra

in occidente, ma non sul Pacifico, dove i giapponesi non

volevano arrendersi. Pochi mesi prima dalla sconfitta di Hitler,

Roosevelt, Churchill e Stalin si erano nuovamente incontrati a

Yalta in Crimea (4-11 febbraio 1945), e avevano preso alcune

importanti decisioni relative agli assetti internazionali da

attuare dopo la completa disfatta della Germania nazista. Dal

momento che i giapponesi contavano ancora su oltre tre milioni

di uomini sparsi nell'ampio territorio asiatico, il nuovo

presidente americano Truman decise di stroncare la resistenza

facendo sganciare la bomba atomica sulle città di Hiroshima

e Nagasaki (6-9 agosto 1945). Anche il Giappone fu così

costretto a firmare la resa.

Durante la seconda guerra mondiale quasi tutta l'Europa fu

sottoposta direttamente alla dominazione della Germania. In

quegli anni Hitler iniziò a mettere in pratica il suo progetto di

un "nuovo ordine" nel continente europeo,puntando alla

disgregazione delle precedenti oraganizzazioni statali e

al sistematico sfruttamento delle materie e della manodopera

presenti nei Paesi occupati. I gerarchi nazisti si procurano il

"materiale umano " per le industrie tedesche attraverso la

deportazione in Germania di forza lavoro, che colpì in

particolar modo gli slavi.

A partire dal 1941, inoltre, si iniziò a parlare solo di "soluzione

finale" per gli ebrei: i nazisti organizzarono con meticolosa

crudeltà deportazioni di massa nei campi di

concenramento, dove gli ebrei, quando nn morivano a causa

dei lavori forzati o delle torture, venivano sterminati nelle

camere a gas e nei forni crematori, in tale modo trovarono

la morte almeno sei milioni di ebrei.

Il dominio nazista fu agevolato dai vari governi

collaborizionisti, tuttavia sin dall'inizio della guerra nacque

uno spontaneo movimento di lotta , la resistenza.

Gradualmente le formazioni partigiane diventavano sempre più

numerose, offrendo un significativo sostegno alle truppe

alleate. La resistenza assunse connotazioni diverse nei vari

paesi europei, sia per la durata, sia per gli obiettivi. La risposta

dei nazisti alle azioni dei partigiani era invece ovunque

estremamente dura: venivano prelevati ostaggi, distrutti interi

paesi, ordinate esecuzioni di massa di innocenti. Uno degli

episodi della resistenza più noti fu la rivolta del ghetto di

Varsavia, all'inizio del 1943, dove i civili coinvolti erano Ebrei e

dove l'intensità della rappresaglia tedesca raggiunse il suo

culmine.

Anche in Italia i nazifascisti furono autori di sanguinose stragi,

come quella compiuta alle Fosse Ardeatine presso Roma, o

quella avventura a Marzabotto, presso Bologna. Nel corso

della guerra di liberazione, poi, molti italiani residenti sul

confine con la Iugoslavia dovettero subire la violenza

dell'esercito comunista di Tito, che aveva gradatamente

occupato l'Istria e la Venezia Giulia, regioni dove

convivevano tradizionalmente Slavi e Italiani. In queste zone si

verificarono azioni di "pulizia etnica" da parte iugoslava, con

uccisioni di massa di civili, i cui corpi venivano poi occultati

nelle foibe (cavità naturali di origine molto diffuse nell'area).

DIRITTO

LA COSTITUZIONE

Roma, 27 dicembre 1947

(Palazzo Giustiniani)

Enrico De Nicola firma l'atto

di promulgazione

della Costituzione della

Repubblica Italiana.

La Costituzione è la legge fondamentale dello Stato, in quanto

rappresenta la base della convivenza civile.

Nella Costituzione vengono fissati i principi

fondamentali ed i fini che lo Stato si pone e vengono

regolati i rapporti con e fra i cittadini.

Tutte le altre leggi di un paese devono ispirarsi alla

Costituzione, formando l'insieme dell'ordinamento

giuridico.

La Costituzione può presentare caratteristiche diverse. Può

essere

 Ottriata

 Votata

 Imposta o Plebiscitaria

 Consuetudinaria

 Rigida

 Flessibile

 Breve

 Lunga

Le costituzioni ottriate (dal francese Troyer, che significa

concedere) vengono concesse al popolo dal sovrano che

autolimita i propri poteri (come lo statuto albertino o carta

francese).

Le costituzioni votate o popolari vengono invece deliberate

da un'assemblea del popolo.

Le costituzioni possono essere consuetudinarie, quando sono

formate da consuetudini formatesi nel tempo (come la

costituzione inglese).

Altra distinzione è quella tra costituzioni brevi e lunghe. Sono

brevi quando il loro contenuto è costituito soprattutto da

disposizioni concernenti l'organizzazione dello stato. Sono

lunghe quando regolano in modo dettagliato i rapposti fra gli

organi dello stato.

Le costituzioni sono dette rigide in quanto possono essere

modificate solo con procedimento più complesso di quello

normalmente richiesto per l'approvazione di una legge (si parla

di procedimenro "aggravato").

Le costituzioni flessibili sono quelle che possono essere

modificate con una legge ordinaria: il procedimento di revisione

costituzionale è in questi casi più semplice perchè si

potrebbero modificare radicalmente le norme costituzionali.

La funzione di Revisione Costituzionale in Italia, viene affidata

al Parlamento, il quale però non può eslicare questo potere se

non attraverso procedimenti speciali. Invece le leggi

costituzionali sono atti normativi con i quali viene integrato il

testo costituzionale.

Il procedimento di Revisione Costituzionale è costituito

nell'art.138 della Costituzione, il quale svolge una

funzione di duplice garanzia, poichè tale disposizione

oltre a tutelare la rigidità costituzionale nei confronti

della legge ordinaria, assicura una maggiore stabilità,

nel tempo, alle disposizioni costittuzionali.

L'art. 138 prevede che le leggi di revisione della Costituzione e

le altre leggi costituzionali (cioè gli emendamenti alla

costituzione) siano adottate da ciascuna camera con

successive deliberazioni a intervallo non minore di tre mesi e

approvate a maggioranza assoluta dai componenti di ciascuna

camera nella seconda votazione: la prima di queste

deliberazioni è a maggioranza relativa, in tale fase ciascuna

delle camere può modificare gli emendamenti che ritiene più

opportuni, rimandando il testo modificato all'altra camera.

Nella seconda votazione i regolamenti di ciascuna camera

vietano la modifica al testo votato nella prima deliberazione (in

caso contrario di comincia da capo). A questo punto, se il

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