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Introduzione Vie del rosso tesina
La seguente tesina descrive il colore rosso. Il rosso è il colore per eccellenza. Usato sin dagli albori della civiltà umana nella pittura rupestre, il rosso è un colore fondamentale per la vita dell'uomo e si pensa che sia anche il primo ad essere percepito dall'occhio umano dopo la nascita. E' un colore così influente da avere una portata semantica molto consistente e può assumere valenze sia positive che negative al tempo stesso. Lo studio dei colori e della loro influenza sulla mente umana è diventata una vera e propria scienza, tanto che al giorno d'oggi viene posta alla base di discipline come quella del graphic design o del web design. Ho scelto di parlare di questo colore nella mia tesina di maturità, poichè è uno dei più storicamente significativi e legati alla vita dell'uomo e proprio perchè fortemente legato al graphic design che ne studia la storia, il significato simbolico e i risvolti psicologici sull'animo umano. In questa tesina osserveremo, attraverso diversi esempi, quali funzioni il colore rosso ha potuto avere nella letteratura greca e italiana, nella storia dell'arte e nella storia contemporanea, per avere una visione più chiara sull'impatto emotivo di questo colore sulla società del nostro tempo. Al giorno d'oggi vengono applicate stragie di vendita appositamente studiate per manipolare le persone agendo sul loro inconscio. E' molto importante, quindi, avere gli strumenti giusti per leggere correttamente le miriadi di immagini con cui veniamo bombardati ogni giorno. Basti pensare al blu dei social networks o delle sigarette che ha l'effetto collaterale “utile” di creare dipendenza, oppure al rosso e al giallo dei fast food come Mac Donald's usati per stimolare inconsciamente l'appetito. Nonostante i colori abbiano tutti un grande potere e un loro significato, il rosso, in particolare, viene da sempre associato dall'uomo a idee molto forti ed incisive
Collegamenti
Vie del rosso tesina
Italiano-
Rosso Malpelo
.Greco-
Orestea di Eschilo, ep. "Tappeti rossi"
.Storia-
II Guerra mondiale e Nazismo
.Storia dell'arte-
Klimt e Munch ( quadri: Nuda Veritas, Madonna e Vampiro)
.INTRODUZIONE
Il rosso è il colore per eccellenza. Usato sin dagli albori della civiltà umana nella pittura rupestre, il
rosso è un colore fondamentale per la vita dell'uomo e si pensa che sia anche il primo ad essere
percepito dall'occhio umano dopo la nascita. E' un colore così influente da avere una portata
semantica molto consistente e può assumere valenze sia positive che negative al tempo stesso. Lo
studio dei colori e della loro influenza sulla mente umana è diventata una vera e propria scienza,
tanto che al giorno d'oggi viene posta alla base di discipline come quella del graphic design o del
web design. Ho scelto di parlare di questo colore poichè è uno dei più storicamente significativi e
legati alla vita dell'uomo e proprio perchè fortemente legato al graphic design che ne studia la
storia, il significato simbolico e i risvolti psicologici sull'animo umano. In questa sede
osserveremo, attraverso diversi esempi, quali funzioni il colore rosso ha potuto avere nella
letteratura greca e italiana, nella storia dell'arte e nella storia contemporanea, per avere una visione
più chiara sull'impatto emotivo di questo colore sulla società del nostro tempo.
Al giorno d'oggi vengono applicate stragie di vendita appositamente studiate per manipolare le
persone agendo sul loro inconscio. E' molto importante, quindi, avere gli strumenti giusti per
leggere correttamente le miriadi di immagini con cui veniamo bombardati ogni giorno.
Basti pensare al blu dei social networks o delle sigarette che ha l'effetto collaterale “utile” di creare
dipendenza, oppure al rosso e al giallo dei fast food come Mac Donald's usati per stimolare
inconsciamente l'appetito.
Nonostante i colori abbiano tutti un grande potere e un loro significato, il rosso, in particolare, viene
da sempre associato dall'uomo a idee molto forti ed incisive.
Per quale motivo?
Perchè il rosso, ad esempio, è il colore del sangue. Sangue che può essere inteso in due modi: come
vita ed energia, o come morte e violenza.
Morte e violenza dei tappeti di porpora.
Partendo dal secondo caso, vorrei soffermarmi, in particolare, sull'episodio dei tappeti rossi dell'
Orestea quando Clitemnestra invita suo marito Agamennone, di ritorno dalla guerra di Troia, a
raggiungere l'ingresso della loro casa camminando su un lungo percorso di tappeti rossi. Questa
proposta, considerata dall'uomo un atto di tracotanza e sfida verso gli dei, viene inizialmente
rifiutata da Agamennone il quale, non riusciendo a resistere alle richieste della moglie, alla fine vi
cammina sopra.
Questo passo della tragedia e soprattutto l'accesa schermaglia dialettica tra Agamennone e il suo
cernefice, su cui Eschilo induge particolarmente, sono scene chiave in cui il termine “tappeti rossi”
viene ripetuta più e più volte sotto diversi sinonimi: “lastricato di porpora”, “drappi porpurei”,
“cammino di porpora”, “drappi variopinti”, “preziosi drappi”, “tappeti”.
Tutto ciò è funzionale. Eschilo, infatti, è consapevole di mettere in scena una storia già conosciuta
dal pubblico greco. A tutti era, infatti, nota la sete di vendetta di Clitemnestra nei confronti del
marito e tutti erano in grado di cogliere nel linguaggio ambiguo della donna il suo vero obbiettivo.
Nonostante la critica si sia mostrata incerta sul significato preciso da attribuire alla scena, proprio
per la molteplicità delle chiavi di lettura che possono essere date al testo, la tesi più accettata e
sostenuta è quella che sostiene che i "tappeti rossi" abbiano lo scopo di preannunciare, anche
visivamente, la morte di Agamennone e lo conducano verso la fine.
I tappeti rossi, grazie al loro forte impatto cromatico, servivano ad anticipare quello che già il
pubblico si aspettava.
Ma qual'è la colpa dell'eroe?
Agamennone aveva ucciso sua figlia Ifigenia nata da Clitemnestra, sacrificandola agli dei per avere
vento favorevole e poter partire alla volta di Troia. Un uomo duro,quindi, disposto a tutto ed
egoista; molto diverso dal "nuovo" Agamennone che ha appreso attraverso la sofferenza: la legge
del παθει μαθoς E' come se il tempo gli avesse dato l'occasione di pentirsi di tutte le empietà
.
commesse e lo avesse reso un uomo diverso, disposto a non offendere più le divinità. Sappiamo
però come egli alla fine ceda alle lusinghe della moglie.
Sorge quindi spontanea una domanda: è calpestando i tappeti rossi che Agamennone denuncia la
sua hybris, oppure proprio in quesl preciso momento egli cade in questa colpa rovinosa?
C'è chi pensa che l'esatto momento in cui Agamennone appoggi il piede sui tappeti, segni la fine del
suo processo di apprendimento iniziato alla partenza della flotta.
C'è chi crede che la riluttanza iniziale sia solo un modo per fingere un po' di umiltà, o
chi, addirittura, pensa che sia preoccupato di rovinare dei tappeti "costosi".
In realtà l'atto di Agamennone è la rappresentazione visiva del sacrificio di Ifigenia e della cruenta
conquista di Troia, colpe delle quali Agamennone si è macchiato.
Agamennone non potrà mai lavare via dalle sue mani il sangue di sua figlia e dei troiani uccisi.
Dalla sofferenza si apprende e si cresce, ma non può cancellare il passato.
Come scrive il docende ti Filosofia morale dell' Università di Napoli Giuseppe Ferraro
1 “Dall'orrendo pasto offerto da Atreo al fratello Tieste fino al sacrificio di Ifigenia, il sangue versato
sulla stirpe maledetta esige altro sangue, in una catena che potrà interrompersi solo con
l'assoluzione di Oreste davanti al tribunale dell'Areopago”.
Tutto il sangue sparso dalle violenze dell'uomo si concretizza nella forte presenza scenica dei
tappeti rossi.
Ifigenia- Gianbattista Tiepolo- particolare
Morte e violenza nel sangue degli Ebrei.
La seconda guerra mondiale, per mano soprattutto della Germania, fu una vera e propria
carneficina.
Il Nazismo e la sua ideologia malata diedero il via ad una strage che avrà forti ripercussioni anche
nella storia dell'arte e nella letteratura successive.
Nelle premesse ideologiche del partito nazista era centrale il concetto di purezza della razza
tedesca e Hitler aveva lo scopo di creare una comunità ariana purificata. Per fare questo era
necessario eliminare ogni soggetto "impuro" dalla società, e non solo gli ebrei. Erano considerati
"infetti" e nocivi per la nuova Germania anche gli zingari, i portatori di handicap, gli omosessuali, i
malati di mente e i semplici teppisti che vagavano per le città. L'ampio consenso popolare che
determinò il successo del partito derivava da una adesione principalmente emotiva e inconscia
grazie all'utilizzo di moderne tecniche di comunicazione. L'ideologia razzista era, inoltre,
ampiamente nutrita dalle interpretazioni deformate di filosofi come Nietzsche.
Nel Mein Kampf ("la mia battaglia"), libro scritto da Hitler durante la reclusione successiva al
1 Ferraro G. , La saga delgli Atridi tra antichi e moderni, Simone per la scuola, Napoli 2014.
putsch di Monaco del 1923 e pubblicato nel 1925, sono contenute le basi teoriche del nazismo ed è
possibile indivuare come la lotta contro gli Ebrei, accusati di controllare e sfruttare la finanza
tedesca, fosse una delle colonne portanti del NSDAP insieme alla lotta contro il marxismo e il
liberismo.
Quando Hitler andò al governo nel 1933 iniziò ad attuare il suo piano di epurazione, prima
dell'amministrazione pubblica, poi del popolo.
La persecuzione degli Ebrei si articolò in tre fasi con un crescendo di violenze.
La prima fase, che andò dal 1933 al 1935, cosistette in una dura propaganda antisemita che i nazisti
utilizzarono per diffondere nel popolo l'odio verso gli Ebrei. Venivano, per esmpio, incitati i
cittadini a deturpare con scritte infamanti o a contrassegnare con la stella di david i loro negozi.
La seconda fase si articolò tra il 1935 e '38. Durante questo periodo vennero emanate le Leggi di
Norimberga che di fatto legalizzavano il progetto del Main Kampf. Gli ebrei vennero esclusi da
qualsiasi carica pubblica e non potevano esercitare professioni mediche, insegnare o esercitare
l'avvocatura.
Il vero sterminio, però, si avviò dal 1941 durante la seconda Guerra Mondiale.
Il fatto raccapricciante è che già dal 1933, poche settimane dopo l'ascesa di Hitler al governo, fu
istituito il primo campo di concentramento di Dachau. Lo sterminio degli ebrei fu uno strumento di
2
governo utilizzato per crare una <<società fondata sulla sopraffazione e sullo sfruttamento>> e
prese il nome di “soluzione finale”.
I campi di concentramento (Konzentrationslager) erano macchine efficenti e funzionali non solo
allo sterminio degli Ebrei, ma anche alla ripresa economica tedesca, considerando il fatto che i
deportati venvano utilizzati come manodopera non retribuita e utilizzati per il mantenimento dei
campi stessi.
Appena gli ebrei scendevano dal treno che li portava alle porte del campo venivano accolti
dall'odore acre proveniente dalle ciminiere dei forni che ogni giorno bruciavano centinaia di corpi.
Venivano valutati secondo il loro grado di salute e, in caso di bambini, vecchi o malati, venivano
fucilati sul posto. Venivano privati di ogni loro avere e della loro identità. Venivano spogliati e al
gelo rasati, tatuati con il numero che li avrebbe contrassegnati fino alla morte e vestiti con la
tristemente famosa tuta a righe.
Il cibo era ridotto a quel minimo sufficente per farli
lavorare almeno
tre mesi prima della morte. Venivano sopposti ad
esperimenti crudeli,
inutili e umilianti,
come l'inversione delle mammelle per le donne,
l'immersione in acqua congelata e
l'autopsia del corpo dopo la morte,
venivano uccise ed analizzate dall' interno tutte le
coppie di gemelli, le donne e gli uomini
venivano sterizzati e venivano testati su di loro
prototipi di vaccini.
I corpi venivano ammassati in fosse comuni da Deportati al campo di concentramento di
addetti che venivano periodicamente uccisi per Chelmn
evitare la sopravvivenza di testimoni.
Sorsero grandi campi di concentramento in Polonia, Germania, Cecoslovacchia e Austria e alcuni
sono ancora oggi tristemente famosi. Sobibór e Treblinka, Chełmn, Majdanek, ma soprattutto
Auschwitz, sono solo alcuni nomi dei lager principali.
2 Gentile G., Ronga L., Rossi A., Millennium 3, Ed. La Scuola, Milano 2013.
Ingresso al campo di concentramento di Auschwitz
Fu una delle stragi più terribili, spietate e insens