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Inglese - BIG BROTHER IS WATCHING YOU
Italiano - Il concetto di “TRAPPOLA”
Storia - la “trappola” dei regimi totalitari del ‘900 e II Guerra Mondiale
Informatica - la sicurezza dei dati in rete e la crittografia
Statistica - Stima intervallare della media
Matematica - Integrali definiti
VISUALIZZAZIONE REMOTA DELL’IMPIANTO TVCC
Una volta sistemata la questione dell’indirizzo pubblico siamo finalmente pronti a
visualizzare il DVR e quindi le telecamere da remoto.
Possiamo accedere al DVR da qualsiasi dispositivo: PC, smartphone, tablet, ecc.
Per connetterci al Videoregistratore abbiamo bisogno di un particolare software detto CMS
(Content management system)generalmente fornito insieme al DVR.
Questi software sono diversi per ogni tipo di DVR o più precisamente per ogni tipo di
codec video utilizzato dai DVR: Ogni DVR trasmette il video in un formato particolare detto
codec. Esistono software in grado di riprodurre alcuni codec e software che riproducono
altri codec.
Nel esempio che farò utilizzerò due software, uno per il PC e un altro per smartphone.
Quello per PC è PSS (PRO SURVEILLANCE SYSTEM), molto semplice da utilizzare:
per aggiungere un nuovo dispositivo basta utilizzare questa schermata:
-Si inserisce il nome del dispositivo (in modo arbitrario).
-Si inserisce l’indirizzo IP pubblico della rete, il dominio nel caso è stato usato il DDNS
-Si inserisce il numero di porta TCP (Conoscendo la porta il sistema confronta l’indirizzo IP
locale a cui tale porta è assegnata e permette la connessione al DVR), la porta UDP verrà
utilizzata automaticamente in base a quella assegnata all’indirizzo IP del DVR
14
-Si inseriscono username e password (sono gli stessi utilizzati per effettuare il login al
sistema del DVR).
Una volta inseriti tutti i dati basterà salvare tutto e dalla colonna a destra selezionare il
DVR e quindi le telecamere da visualizzare. Il risultato sarà il seguente:
Per quanto riguarda il software per gli smartphone, ho utilizzato iDMSS (
Digital Mobile
, scaricabile dall’Apple Store per i dispositivi con iOS, e dal Play Store
Surveillance System)
per i dispositivi Android.
Il procedimento utile per connettersi al DVR e quindi visualizzare le telecamere è lo stesso.
Quindi basta accedere alla schermata che permette di aggiungere un nuovo dispositivo.
15
Dopo aver aggiunto il DVR bisogna soltanto selezionarlo e scegliere quale telecamera
visualizzare ottenendo la seguente schermata:
16
IMMAGINI DEL DVR E DELLA POSTAZIONE UTILIZZATA PER LA RACCOLTA DEL
MATERIALE. 17 Inglese
BIG BROTHER IS WATCHING YOU!
“George Orwell”
“1984”
Video surveillance is used as a means of population control by Big Brother, the dictator
antagonist of the Orwell’s book, 1984.
Eric Arthur Blair (25 June 1903 – 21 January 1950), known by his pen name George
Orwell, was an English novelist and journalist. His work is marked by clarity, intelligence
and wit, awareness of social injustice, opposition to totalitarianism, and commitment to
democratic socialism. Considered perhaps the 20th century's best chronicler of English
culture, Orwell wrote literary criticism, poetry, fiction and polemical journalism. He is best
known for the dystopian novel Nineteen Eighty-Four (1949). Orwell's work continues to
influence popular and political culture, and the term Orwellian — descriptive of totalitarian
or authoritarian social practices — has entered the language together with several of his
neologisms, including Cold War, doublethink, thoughtcrime, Big Brother and thought
police.
Nineteen Eighty-Four (also titled 1984), is an English dystopian novel about life in a
dictatorship as lived by Winston Smith, an intellectual worker at the Ministry of Truth, and
his degradation when he runs afoul of the totalitarian government of Oceania, the state in
which he lives in the year that he presumes is 1984.
Nineteen Eighty-Four was published in 1949 and has been translated to sixty-two
languages. The novel's title, its terms and its language (Newspeak), and its author's
surname are bywords for personal privacy lost to national state security. The adjective
"Orwellian" denotes totalitarian action and organization; the phrase: Big Brother is
Watching You connotes pervasive, invasive surveillance.
Today, the term "Big Brother" doesn't represent a Orwell's fantasy character, but this
"figure" that everything sees and everything knows ,it could be real. Let's think...we are in
the street and we look around, there are cameras situated in many crossroad that record
every moment of our lives. Who can tell us that somebody doesn't spy us? Can we live
quiet? All of this questions that doesn't have any answer, they make us feel anxious and
anguished. Everything that is written inside "1984" it could become reality. So, the
Orwell's book is not just a fantasy book!
The following quotation from the novel has become famous:
War is Peace
Freedom is Slavery
Ignorance is Strength.
18 Italiano
Il concetto di “TRAPPOLA”
Nel libro di Orwell, “1984”,la vita di ogni individuo è controllata e monitorata 24 ore su
24, le regole imposte dal regime totalitario con a capo il “Grande Fratello” devono
assolutamente essere rispettate e chi non dovesse rispettarle andrebbe in contro a severe
punizioni o addirittura alla morte. In questo libro viene fuori la “paura”, il “terrore” dell’
essere umano, paure nate dalla mancanza di libertà.
Anche se si tratta di un racconto di fantasia, i sentimenti che emergono leggendo le
parole di questo libro sono reali: sono gli stessi sentimenti vissuti durante il periodo dei
grandi regimi totalitari come il Fascismo e il Nazismo. Nel libro, come in questi periodi
storici di dittatura, il popolo, la gente comune doveva seguire degli schemi precisi, doveva
stare alle regole senza pensare mai di infrangerle. Questa gente era in “trappola”.
Cos’è una trappola? La trappola,in senso materiale,non è altro che un dispositivo che
rende impossibile ogni sorta di movimento.
Chi vive sotto regole rigide, chi vive seguendo degli schemi precisi, chi non è mai “se
stesso” non è anch’esso in trappola? Si, lo è! La trappola, quindi non è solo un dispositivo
meccanico, la trappola può essere anche dettata da un particolare contesto, da una serie
di idee particolari, la trappola può essere anche frutto della mente.
Il più grande autore del ‘900 che esamina e rielabora il concetto di trappola è senza
dubbio Luigi Pirandello.
Luigi Pirandello nacque nel 1867 a Girgenti da una famiglia agiata. Studiò al liceo classico
di Palermo, poi si iscrisse alla facoltà di Lettere. Di qui passò nel 1887 all'università di
Roma, poi a quella di Bonn dove conseguì la laurea. Al suo ritorno, volendo dedicarsi alla
letteratura, si stabilì a Roma dove cominciò a collaborare con poesie e scritti critici a
riviste come la "Nuova Antologia" e il "Marzocco". Nel 1894 sposò Antonietta Portulano,
19
dalla quale avrà tre figli. Nel '97 gli venne conferita, presso l'Istituto Superiore di
Magistero, la cattedra di stilistica e poi di letteratura italiana, che terrà fino al 1925.
Seguì, a partire dal 1903, un periodo difficile per lo scrittore, a causa della rovina
dell'azienda paterna e con essa del patrimonio suo e della moglie.
Intanto pubblica poesie, saggi, romanzi e novelle, ma la fama gli arriva come autore
drammatico. A partire dal 1922 organizza una raccolta completa delle sue novelle sotto il
titolo "Novelle per un anno", che allude al progetto, rimasto incompiuto (con un totale di
218 novelle), di scrivere una novella per ogni giorno dell'anno. Nel '25 Pirandello lascia
l'insegnamento per dirigere il Teatro d'arte di Roma e fondare una sua compagnia. Nel '34
gli fu conferito il Nobel per la letteratura. Morì a Roma nel 1936.
Pirandello non è solo uno scrittore, Pirandello è uno psicologo, è un filosofo, Pirandello è il
teatro!
Alla base del suo pensiero c’è il “Vitalismo”: la realtà è “vita”, c’è un “perpetuo movimento
vitale”, cioè un incessante trasformazione da uno stato all’altro. In ogni uno di noi scorre
un flusso vitale che come del “magma” non si ferma mai. Questo flusso è composto da
tante emozioni diverse, da tanti modi di essere e di fare. L’individuo non esiste, noi
cambiamo continuamente, proprio perché dentro di noi scorre il flusso vitale. Chiunque
provi a staccarsi da questo flusso, chiunque provi ad assumere una “forma” distinta e
individuale, si cristallizza. Inizia a morire.
Tutti quindi, portano una maschera, tutti sono “uno, nessuno e centomila”. In base al
contesto che lo circonda,l’essere umano si comporta di conseguenza. L’io si disgrega, si
perde nel naufragio di tutte le certezze.
La presa di coscienza di questa inconsistenza dell’io suscita nei personaggi pirandelliani
smarrimento e dolore. L’avvertire di non essere “nessuno”, provoca angoscia ed orrore,
genera un senso di solitudine tremenda. Viceversa l’individuo soffre anche ad essere
fissato dagli altri in “forme” in cui non può riconoscersi. L’uomo si vede “vivere”, si
esamina dall’esterno, nel compiere atti abituali che gli impone la sua maschera, la sua
“parte”.
Queste “forme” sono sentite come “trappola”,come un “carcere” in cui l’individuo si
dibatte, lottando invano per liberarsi. La società gli appare come un “enorme pupazzata”,
che isola l’uomo dalla vita, lo conduce alla morte anche se egli apparentemente continua
a vivere.
Alla base di tutta l’opera Pirandelliana si può scorgere un rifiuto delle forme della vita
sociale, dei suoi istituti, dei ruoli che essa impone. Anche se la sua vita si svolge sui binari
del perbenismo esteriore, Pirandello è in realtà un “anarchico” , un ribelle insofferente dei
legami della società contro cui scaglia la sua pesante critica.
Il contesto in cui si manifesta per eccellenza la “trappola” della “forma” che imprigiona
l’uomo è la famiglia. Pirandello coglie il carattere opprimente dell’ambiente familiare, gli
odi, i rancori,le ipocrisie.
L’altra trappola è quella economica, costituita dalla condizione sociale e dal lavoro,
almeno a livello piccolo borghese: i suoi eroi sono prigionieri di una condizione misera e
stentata, di lavori monotoni e frustranti.
Il rifiuto della vita sociale, l’evasione dalla “trappola” , dà luogo ad una figura
emblematica: “Il forestiere della vita”, colui che “ha capito il giuoco”, ha preso coscienza
del carattere del tutto fittizio del meccanismo sociale e si esclude, si isola, guardando
vivere agli altri dall’esterno della vita e dall’alto della sua superiore consapevolezza,
rifiutando di assumere la sua “parte, osservando gli uomini imprigionati dalla “trappola”
con un atteggiamento “umoristico”. 20
Per esprimere al meglio il suo concetto di “trappola” , Pirandello scrive una novella
intitolato proprio “LA TRAPPOLA”.
No, no, come rassegnarmi? E perché? Se avessi qualche dovere verso altri, forse sì. Ma non ne ho! E allora perché?
Stammi a sentire. Tu non puoi darmi torto. Nessuno, ragionando così in astratto, può darmi torto. Quello che sento io,
senti anche tu, e sentono tutti.
Perché avete tanta paura di svegliarvi la notte? Perché per voi la forza alle ragioni della vita viene dalla luce del giorno.
Dalle illusioni della luce.
Il bujo, il silenzio, vi atterriscono. E accendete la candela. Ma vi par triste, eh? triste quella luce di candela. Perché non
è quella la luce che ci vuole per voi. Il sole! il sole! Chiedete angosciosamente il sole, voialtri! Perché le illusioni non
sorgono più spontanee con una luce artificiale, procacciata da voi stessi con mano tremante.
Come la mano, trema tutta la vostra realtà. Vi si scopre fittizia e inconsistente. Artificiale come quella luce di candela. E
tutti i vostri sensi vigilano tesi con ispasimo, nella paura che sotto a questa realtà, di cui scoprite la vana inconsistenza,
un'altra realtà non vi si riveli, oscura, orribile: la vera. Un alito... che cos'è? Che cos'è questo scricchiolio.
E, sospesi nell'orrore di quell'ignota attesa, tra brividi e sudorini, ecco davanti a voi in quella luce vedete nella camera
muoversi con aspetto e andatura spettrale le vostre illusioni del giorno. Guardatele bene; hanno le vostre stesse