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Ho voluto scegliere la musica come argomento della mia tesina perché è da sempre una parte che mi caratterizza, è una parte di me. Ho sempre amato la musica, da qualche anno canto e suono il pianoforte, ma purtroppo in modo autodidattico; non sono mai riuscita a prendere lezioni. Amo la musica, perché credo che senza di essa non sarebbe la stessa cosa. La musica è un elemento che ti accompagna in ogni singolo istante della tua via. Tutto è musica: la voce, la natura, il silenzio. È importante perché è quella cosa che da voce a tutto ciò che non è esprimibile con le parole.
Nel mondo ci sono miliardi di persone, lingue e culture diverse, spesso quindi risulta difficile capirsi. La musica ,invece, è qualcosa che ha la capacità di unire tutti. È qualcosa di soggettivo. Quando si ascolta una canzone questa può essere interpretata in modi differenti, a seconda di ciò che una persona prova in quel momento. Ma qualsiasi sia la propria interpretazione questa non verrà mai criticata o giudicata da altri. Nella musica io colgo un senso di serenità, di pace e di felicità soprattutto.
Avendo fatto alcuni concorsi canori ho notato come non è importante la bravura dell’artista, quanto la sua capacità di trasmettere emozioni. Trovo che cantare e vedere gli occhi degli spettatori brillare e cogliere nel loro sguardo un senso di riconoscimento sia una soddisfazione immensa. La musica per me è da sempre stata una componente molto importante. Si noti per esempio nelle prime pellicole cinematografiche come queste, completamente senza parole, siano caratterizzate da melodie, suoni che trasmettono l’emozione di quella determinata scena. Musiche più cupe anticipano qualcosa di negativo, mentre quelle più armoniose prevedono una scena tranquilla,allegra. In sintesi, nella mia tesina di maturità ho voluto prendere in esame il tema della musica, perché è una delle mie principali passioni.
Storia dell'arte - Kandinskij.
Filosofia - Vladimir Jankélévitch.
Inglese - La musica nel film "Joyeux Noel".
Premessa 1
Una sinfonia di colori 2
- L’effetto del colore 4
-Il rapporto con Schönberg.. 5
-..e quello con Skrjabin 6
-L’associazione dei colori 7
La musicologia dell’essere 9
- L’interesse per la musica 10
- L’ineffabilità della musica 11
- Ciò che la musica dice.. 13
- ..e ciò che non dice 13
Joyeux Noel 14
- Music as a Bridge 15
Bibliografia 16
Ho voluto scegliere la musica come argomento della mia tesina perché è da sempre
una parte che mi caratterizza, è una parte di me. Ho sempre amato la musica, da
qualche anno canto e suono il pianoforte, ma purtroppo in modo autodidattico; non
sono mai riuscita a prendere lezioni.
Amo la musica perché credo che senza di essa non sarebbe la stessa cosa. La musica
è un elemento che ti accompagna in ogni singolo istante della tua via. Tutto è
musica: la voce, la natura, il silenzio. È importante perché è quella cosa che da voce
a tutto ciò che non è esprimibile con le parole.
Nel mondo ci sono miliardi di persone, lingue e culture diverse, spesso quindi risulta
difficile capirsi. La musica ,invece, è qualcosa che ha la capacità di unire tutti. È
qualcosa di soggettivo. Quando si ascolta una canzone questa può essere
interpretata in modi differenti, a seconda di ciò che una persona prova in quel
momento. Ma qualsiasi sia la propria interpretazione questa non verrà mai criticata
o giudicata da altri. Nella musica io colgo un senso di serenità, di pace e di felicità
soprattutto.
Avendo fatto alcuni concorsi canori ho notato come non è importante la bravura
dell’artista, quanto la sua capacità di trasmettere emozioni. Trovo che cantare e
vedere gli occhi degli spettatori brillare e cogliere nel loro sguardo un senso di
riconoscimento sia una soddisfazione immensa.
La musica per me è da sempre stata una componente molto importante. Si noti per
esempio nelle prime pellicole cinematografiche come queste, completamente senza
parole, siano caratterizzate da melodie, suoni che trasmettono l’emozione di quella
determinata scena. Musiche più cupe anticipano qualcosa di negativo, mentre
quelle più armoniose prevedono una scena tranquilla,allegra.
Uno degli artisti più importanti che associa la musica all’arte è il pittore russo Vassily
Kandinskij, il quale accosta le sette note ai colori e
questi medesimi a differenti strumenti musicali. Nato a
Mosca il 4 Dicembre 1866 e scomparso il 13 Dicembre
del 1944 a Neuilly-sur-Seine, compiuti gli studi
universitari di giurisprudenza ed economia politica e
quelli musicali di violoncello e pianoforte, decise di
dedicarsi esclusivamente alla pittura. Fu determinante
per la sua scelta la scoperta dell'impressionismo di
Claude Monet e del Lohengrin di Richard Wagner.
Kandinskij fu considerato il principale iniziatore
dell'Astrattismo. Egli diede un'interpretazione in chiave
neoimpressionista e "Simbolista" . Questa visione venne
portata avanti all’interno del gruppo Phalanx da lui
fondato nel 1902. Kandinskij espose alcune
improvvisazioni e composizioni, tra le quali figurava
quello che viene considerato il primo acquerello astratto,
ora situato a Parigi nel Musée National d'Art Moderne.
Considerò la pittura una sorta di composizione musicale, una sinfonia di colori.
«Già molto presto mi resi conto dell’inaudita forza d’espressione del colore.
Invidiavo i musicisti, i quali possono fare arte senza bisogno di raccontare qualcosa
di realistico. Il colore mi pareva però altrettanto realistico del suono»
Successivamente il pittore si trasferì dalla
Russia a Monaco di Baviera. Questo
cambiamento di località fu un fattore
assai importante per la visione artistica di
Kandinsky. Qui venne a contatto con il
compositore Thomas von Hartmann e col
ballerino Aleksandr Sacharov.
Quest’ultimo,proprio per la sua passione
per il ballo, elaborò una nuova teoria
artistica (“la danza assoluta”) la quale si
fondava appunto sulla danza; questa si
proponeva di rendere visibile l’invisibile. Primo acquerello astratto
La collaborazione con questi due
personaggi proseguì. Il trio compì vari esperimenti; uno dei più famosi è il seguente:
«Il musicista sceglieva da una serie di acquerelli quello che, da un punto di vista
musicale, gli sembrava essere il più chiaro. In assenza del ballerino suonava questo
acquerello. Poi arrivava il ballerino, gli si faceva ascoltare il brano musicale, ed egli
lo trasponeva in danza, indovinando poi l’acquerello che aveva ballato».
L’artista afferma che, per svolgere questa scena , sono necessarie tre componenti
molto importanti:
- Il suono musicale, espresso dalla voce umana o semplicemente da strumenti
musicali;
- Il suono del colore, che viene creato attraverso luci, scene, costumi;
- Il suono corporeo - psichico, reso attraverso movimenti, danze.
Questi tre movimenti dovevano interagire tra di loro al fine di creare un unico
progetto, attraverso la fusione di luci,scene,movimenti,suoni.
Fece questo lavorando a determinati progetti come per esempio Der Gelbe Klang (Il
suono giallo) con il quale ebbe molto successo e che suscitò diverse polemiche tra gli
artisti ancor prima di essere messo in scena ( circa sessant’anni dopo).
Kandinsky lasciò poi alcuni appunti per altre composizioni sceniche, come De Gr ner
ü
Klang(Il suono verde) e Violetter Vorhang (Il sipario viola). Quest’ultimo è stato
rappresentato non recentemente e
prevede, secondo anche gli appunti
dell’artista, alcuni strumenti a
percussione affidati ad un
esecutore.
Vasillij Kandinsky
Pagina con annotazioni riguardanti
la parte musicale di Violetter
Vorhang
Il colore suscita diversi effetti sullo spettatore.
Un effetto fisico, superficiale e basato su sensazioni momentanee, determinato dalla
registrazione da parte della retina di un colore piuttosto che di un altro;
Un effetto psichico dovuto alla vibrazione spirituale (prodotta dalla forza psichica
dell'uomo) attraverso cui il colore, che ha un odore, un sapore e un suono,
raggiunge l'anima .
Per spiegare meglio questo dualismo del dolore Kandinsky usa una metafora
musicale molto chiara e comprensibile.
“Il colore è il tasto, l'occhio è il martelletto, l'anima è un pianoforte con molte
corde.”
Verso la fine degli anni ’10 l’artista avviò la composizione di quella che poi, una volta
conclusa , diverrà la sua opera teorica più significativa, Dello spirituale nell’arte.
«Risulta che la migliore insegnante sia la musica, l’arte che non si è dedicata alla
riproduzione dei fenomeni naturali, ma alla espressione dell’animo dell’artista e
alla creazione di una vita autonoma attraverso i suoni musicali»
Da questo momento Kandinsky comincia a concentrare la sua arte verso una forma
libera, introducendo così il concetto di «composizioni»,«improvvisazioni»,
«impressioni».
Le composizioni sono il fritto di un lavoro lento e di riflessione, che richiedeva studi
preliminari; le improvvisazioni ,invece, sono rappresentazioni che nascono di getto,
senza essere pensate ma scaturite da un evento di carattere interiore. Infine le
impressioni sono più legate a un’esperienza diretta con la natura.
Un avvenimento centrale per quanto
riguarda l’attenzione di Kandinskij verso il
fatto musicale è rappresentato dalla
pubblicazione del famoso almanacco Der
blaue Reiter (Il Cavaliere azzurro), che egli
compilò nel 1912 assieme al pittore Franz
Marc.
In Der blaue Reiter furono inoltre
riprodotti i brani musicali Herzgewächse,
per soprano, celesta, harmonium e arpa
di Arnold Schönberg.
Quest’ultimo ebbe molta importanza per
Kandinskij. Infatti il pittore, dopo aver
assistito a un concerto del celebre
musicista,tenutosi a monaco il 1° Gennaio
1911, gli scrisse, sebbene non lo
conosceva. Ciò che colpì Kandinskij fu il trovare una grande affinità tra la musica del
compositore e la sua pittura. Non molto dopo aver assistito a quel concerto,
Kandinskij dipinse Impressione 3, un opera che molto probabilmente raffigurava le
emozioni e le sensazioni che il pittore aveva provato durante il concerto.
Vasillij Kandinskij
Impressione 3 (concerto) (1911)
Olio su tela, 77.5x100 cm
Si nota sulla tela una grande macchia nera
posta in alto al centro. Questa rimanda all’immagine di un pianoforte. Vi è poi,
adiacente a questa, una grande stesura di giallo che ,per Kandinskij era il colore del
calore spirituale. Infine nella parte inferiore dell’opera, si possono notare alcune
sagome, che raffigurano quindi gli spettatori presenti al concerto del compositore.
Questa grande affinità tra Kandinskij e Schönberg terminò in un primo momento con
lo scoppio della prima guerra mondiale, poi riprese nel 1922 ma si interruppe
nuovamente definitivamente poco dopo. Questo perché tra i due non vi erano delle
grandi affinità. L’unico aspetto che avevano in forte comune era il voler rinnovare
l’arte attraverso il proprio interiore.
Fondamentale per Kandinskij è infatti il rapporto suono-colore, messo invece in
secondo piano dal musicista.
Cominciò così un avvicinamento con Skrjabin, il quale voleva vedere i suoni
cromaticamente e ascoltare musicalmente i colori . Questi voleva attuare la
sospensione di ogni percezione di spazio e di tempo. Da quest’aspirazione prese
spunto Kandinskij che dipinse Improvvisazione Contenuta-Fuga.
Vasillij Kandinskij
Improvvisazione Contenuta-fuga
Il pittore vuole perciò creare un’arte nuova che non vuole significare e
rappresentare nulla, ma che, come la musica, voglia solo far vibrare le corde
dell’anima. Gli strumenti sono perciò i colori, ognuno con una sua caratteristica e un
suo significato:
giallo:
Il è dotato di una follia vitale,di un'irrazionalità cieca; è il suono di una tromba.
azzurro:
L' è il blu che tende ai toni più chiari, distante, come un cielo artistico; è il suono
di un flauto.
Il rosso : è caldo,irrequieto. L'energia è consapevole. Il rosso medio è profondo,il rosso
scuro è meditativo. È il suono di una tuba.
L'arancione: esprime energia, movimento; è il suono di una campana o di un contralto.
Il verde: è mobilità in una assoluta quiete, fa annoiare, è una quiete appagata, appena vira
verso il giallo acquista energia, giocosità. È il suono del violino.
Il viola:
è instabile. È paragonabile al corno inglese, alla zampogna, al fagotto.
Il blu: è profondo; intenso suggerisce quiete,se tende al nero è drammatico, se tende ai
toni più chiari le sue qualità sono simili a quelle dell'azzurro, se viene mischiato con il giallo
lo rende malto, ed è come se la follia del giallo divenisse "ipocondria".È il suono del
violoncello.
Il grigio : è l'equivalente del verde, ugualmente statico, indica quiete, ma mentre nel verde
è presente, seppur paralizzata, l'energia del giallo che lo fa variare verso tonalità più chiare
o più fredde facendogli recuperare vibrazione, nel grigio c'è assoluta mancanza di
movimento, che esso volga verso il bianco o verso il nero.
Il marrone:
ottenuto dal nero con il rosso, ma essendo l'energia di quest'ultimo .
fortemente sorvegliata, ne consegue che esso risulti ottuso, duro, poco dinamico
Il bianco: è dato dalla somma (convenzionale) di tutti i colori dell'iride, ma è un mondo in
cui tutti questi colori sono scomparsi, di fatto è un muro di silenzio assoluto,
interiormente lo sentiamo come un non-suono. Tuttavia è un silenzio di nascita, ricco di
potenzialità; è la pausa tra una battuta e l'altra di un'esecuzione musicale, che prelude ad
altri suoni.
Il nero è mancanza di luce, è un non-colore, è spento come un rogo arso completamente.
È un silenzio di morte; è la pausa finale di un'esecuzione musicale, tuttavia a differenza
del bianco (in cui il colore che vi è già contenuto, è flebile) fa risaltare qualsiasi colore. La
composizione pittorica è formata dal colore, che sebbene nella nostra mente sia senza
limiti, nella realtà assume anche una forma.
«L’analisi della parola dovrebbe aver luogo attraverso lo studio delle parole in
quanto suoni, trascurandone il significato. Successivamente, attraverso ricerche di
suoni isolati, sulla formazione delle sillabe, e infine attraverso la creazione di
parole inesistenti: l’importanza del suono o qualità musicale di una composizione