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Sintesi

Introduzione Libertà, tesina



La seguente tesina di maturità tratta del tema della libertà. La tesina abbraccia anche i seguenti argomenti nella varie discipline scolastiche: Friedrich Nietzsche in Filosofia; Fedor Dostoevskij in Letteratura; Gandhi, discorso per l'indipendenza indiana in Inglese; Cicerone, "Legge a Garanzia della Libertà" in Italiano; lotte partigiane e totalitarismi in Storia; libertà metafisica in Teologia, Gianrico Carofiglio, la manomissione delle parole in Letteratura.

Collegamenti:


Libertà, tesina



FILOSOFIA - Friedrich Nietzsche, Fedor Dostoevskij, Jean-Paul Sartre, Freud: Inconscio e Libertà.
INGLESE - Ghandi, discorso per l'indipendenza indiana, Orwell 1984.
ITALIANO - Dante e il suo concetto di libertà.
LATINO - Cicerone "Legge a garanzia della libertà"
STORIA - lotte partigiane e totalitarismi
TEOLOGIA-FILOSOFIA-ETICA - libertà metafisica
LETTERATURA - Gianrico Carofiglio, la manomissione delle parole
Estratto del documento

SPIEGAZIONI & APPROFONDIMENTI

INDICE

1. INTRODUZIONE ALLA TESINA (p. 7-8)

2. DANTE: Libertà in Dante (p.9-10)

3. CICERONE : “legge a garanzia della libertà" (p.11)

4. STORIA: lotte dei partigiani per la liberazione

d’Italia (p.12-13)

5.INGLESE: intervista Orwell sulla libertà in “1984”

(p.14-15) GHANDI: discorso per l’indipendenza

indiana (p.16-19)

6. FEDOR DOSTOEVSKIJ : Libertà secondo l’autore

(p.20-21) Analisi “Il Grande

Inquisitore”(p.22-26)

7. FIEDRICH NIETZSCHE: Libertà dei Forti e dei

Deboli (p.27) Libero Arbitrio

nell’Oltreuomo(p.28) Crepuscolo degli

Idoli (p. 29-30)

8. JEAN-PAUL SARTRE: libertà e pensiero per l’autore

(p. 31-32) Responsabilità della

scelta (p. 32-33)

Tesina sulla Libertà – Alessandro Merlini 5la

9. LIBERTA’ METAFISICA: Discorso generale(p.34-36)

Freud: Inconscio e

libertà (p. 37)

10. AFORISMI SULLA LIBERTA’ (p. 38-42)

11. BIBLIOGRAFIA e SITOGRAFIA (p.43)

1 - INTRODUZIONE ALLA TESINA

Sembra essere ormai assodato, che l’uomo moderno, nella maggioranza degli stati

civilizzati, è libero da un punto di vista teorico e legislativo. Infatti, le persone possono

scegliere, professare le rispettive religioni, esporre le proprie opinioni e poter decidere di

fare ciò che ritengono sia meglio per loro.

Tuttavia, l’uomo, è anche schiavo, anche se sostanzialmente è una dolce schiavitù: la

schiavitù delle comodità e dei beni strettamente materiali, dai quali sembra incapace di

prescindere. Così, avendo la pretesa di agire unicamente in base ai propri desideri non

curandosi di aver rispetto dell’altro, diventa schiavo della libertà stessa.

Ma quello della libertà è stato un cammino accidentato, faticoso, durante il quale sono morti

migliaia di uomini, dunque è nostro compito difenderla.

Perché la libertà è la qualità fondamentale e specifica dell’uomo, che lo costituisce

come persona, e che consiste nel non essere assoggettato ad un ordine chiuso e

precostituito, ma nell’avere una natura aperta, che, pur nei limiti derivanti dalla sua

caratteristica di esser finito, gli consente di

autoprogettarsi e autorealizzarsi in base alle

scelte che compie. È una condizione

esistenziale dell’uomo per la quale è pronto a

superare, con un profondo impegno morale e

intellettuale, gli ostacoli che ne impediscono la

sua piena realizzazione. È la sua vera e

preziosa fonte di vita.

Tesina sulla Libertà – Alessandro Merlini 5la

“Ciascuno di noi è, in verità, un'immagine del

grande gabbiano,

un'infinita idea di libertà, senza limiti”

Richard Bach – “Gabbiano Jonathan

Livingston”

Tesina sulla Libertà – Alessandro Merlini 5la

“ Su i quaderni di scolaro

Su i miei banchi e gli alberi

Su la sabbia su la neve

Scrivo il tuo nome

Su ogni pagina che ho letto

Su ogni pagina che è bianca

Sasso sangue carta o cenere

Scrivo il tuo nome

Su le immagini dorate

Su le armi dei guerrieri

Su la corona dei re

Scrivo il tuo nome […]

E in virtù d'una parola

Ricomincio la mia vita

Sono nato per conoscerti

Per chiamarti

Libertà”

P. ELUARD, Liberté, 1942

Tesina sulla Libertà – Alessandro Merlini 5la

2 – DANTE

“Or ti piaccia gradir la sua

venuta:

libertà va cercando, ch’è si

cara,

come da chi per lei vita rifiuta”

(Purg. I, 70-

72)

Libertà in Dante

La visione dantesca della libertà rispecchia indubbiamente gli insegnamenti della dottrina

cristiana: Dio ha creato l’uomo libero di scegliere tanto il bene quanto il male. Per il poeta,

l’amore di Dio è così illimitato e gratuito da arrivare a dare all’umanità il dono più grande

che possa essere pensato: il libero arbitrio. “Or ti piaccia gradir la sua venuta:/ libertà va

cercando, ch’è si cara,/ come da chi per lei vita rifiuta”(Purg. I, 70-72) afferma Virgilio

rivolgendosi a Catone Uticense, custode del Purgatorio. La scelta di un pagano suicida per

tale ruolo è risultata per molti critici sorprendente. Secondo il filologo tedesco del

Novecento Auerbach, la spiegazione di tale decisione si può ritrovare nelle stesse parole di

Virgilio. Catone, che rinunciò alla vita per difendere la sua libertà politica minacciata

da Cesare, diviene “figura impleta” nel Purgatorio. Ovvero viene riconosciuto da Dante

come simbolo della libertà cristiana: la libertà eterna dei figli di Dio.

Sarà proprio questa libertà che Dante cercherà nel suo viaggio attraverso Inferno,

Purgatorio e Paradiso. “[…] Libero, dritto e sano è tuo arbitrio” (Purg. XXVII, 140) gli dirà

in seguito Virgilio. Dante otterrà infatti la libertà di scegliere il bene dopo aver conosciuto il

male che regna nell’Inferno e nel Purgatorio. Il suo arbitrio sarà retto perché “non torcerà

dalla vera via e sano perché non oppresso da alcuna non onesta cupidità” (Landino).

Tesina sulla Libertà – Alessandro Merlini 5la

La libertà di cui parla la Divina Commedia è, di fatti, data dalla liberazione dal peccato che

rende l’uomo servo: “Tu m'hai di servo tratto a libertate/ per tutte quelle vie, per tutt'i modi/

che di ciò fare avei la potestate./ La tua magnificenza in me custodi,/ sí che l'anima mia,

che fatt'hai sana/ piacente a te dal corpo si disnodi" (Parad. XXXI, 85-90). In questi versi

Dante, ormai giunto al termine del suo viaggio, ringrazia Beatrice che gli ha concesso la

possibilità di compiere il suo “pellegrinaggio di purificazione” attraverso i tre regni e di

liberarsi dallo stato di “schiavitù” in cui si

Secondo Kierkegaard l’angoscia del vivere umano non è altro che la “vertigine della

libertà”. Questo filosofo parla infatti della “pena della scelta” che l’uomo subisce e che può

vincere solo abbracciando il Cristo e superando “lo scandalo della croce”.

Per Dante l’uomo giunge alla libertà attraverso la progressiva scoperta del vero: per ciò

deve essere illuminato dalla grazia per arrivare ad essere finalmente davvero signore di se

stesso. La libertà è il massimo dono che Dio ha fatto all’uomo e solo sottostando alla

volontà di Dio l’uomo è libero: se segue il demonio è servo. I cieli influiscono sul mondo e

quindi anche sull’uomo perché sono lo strumento attraverso il quale si realizza l’ordine

provvidenziale voluto da Dio. Ma la mente dell’uomo è libera da influssi: il libero arbitrio è

concesso all’uomo che quindi è responsabile delle sue azioni e di conseguenza la morale è

fondata sulla libertà. In ambito politico, per il fiorentino, solo la distinzione del potere

temporale da quello spirituale garantisce la libertà.

Tesina sulla Libertà – Alessandro Merlini 5la

3 - CICERONE: Repubblica Romana “legge a

garanzia della libertà"

Cicerone, Pro Cluentio* , 146

Cicerone volle esercitare la sua attività di

avvocato con rigido scrupolo e in questo

brano tratto dalla Pro Cluentio, una delle

sue più abili orazioni giudiziarie, esprime

il valore e l’importanza delle leggi nella

sua società; rende evidente il fatto che lo

stato si fonda sulle leggi e che è quindi

indispensabile rispettarle, proprio perché

queste sono il fondamento della

repubblica e sono alla base della libertà e della giustizia. L’autore afferma che l’intera

società è subordinata alle leggi e conferma la sua tesi usando una figura retorica che

Tesina sulla Libertà – Alessandro Merlini 5la

stabilisce un parallelismo tra l’essere schiavi delle leggi e la libertà che da esse

deriva. Cicerone quindi esalta la legge in quanto fondamento di libertà per il cittadino e

vede la libertà come diritto, mostrando cosà un’altissima considerazione verso la legge

romana.

Tu mih i con cedas nece sse est mu lt o Concedimi: devi ammettere che è cosa

esse ind ign ius in ea civitate quae molto più indegna allontanarsi dalle leggi in

legibus cont inea tur d iscedi ab quella società che sia regolata da leggi.

leg ibu s. Hoc en im vin culu m est Questo è infatti il vincolo di questa dignità

hu ius dig nitatis qua f ru imu r in re della quale godiamo nella repubblica,

publica, hoc funda me ntu m questo è il fondamento della libertà, questa

libe rt atis, hic fons aequitat is; me ns è la fonte della giustizia; la mente e l’anima,

et animus et con siliu m et sen tent ia il consiglio e il parere dello stato sono posti

civit atis posita est in leg ibu s. Ut nelle leggi. Non possono funzionare i nostri

co rpo ra nost ra sine men te, sic corpi senza la mente, come del resto la

civita s sine leg e su is pa rt ibu s ut società senza legge non può far funzionare

nervis ac sanguine et me mb ris ut i le sue parti, paragonabili a nervi, sangue e

non potest. Legu m minist ri membra. I magistrati sono i servitori delle

ma gist rat us, leg u m in terpretes leggi, i giudici sono gli interpreti delle leggi;

iud ices, leg u m den ique idcirco noi tutti infine dobbiamo essere servi

o mne s servi su mu s ut lib eri esse delle leggi proprio perché possiamo

possi mu s. essere liberi.

4 - LOTTE DEI PARTIGIANI PER LA LIBERAZIONE

DELL’ITALIA

La Resistenza è il termine che designa il complesso della lotta nazionale contro il fascismo

e il nazismo e che diede vita ad una vera e propria guerra civile Italiana.

La Resistenza italiana, già annunziatasi nel marzo 1943 coi massicci scioperi operai nelle

città industriali del Nord, ebbe il suo preludio militare con la difesa di Roma da parte di

alcuni reparti dell’esercito che, sostenuti dalla popolazione civile, contrastarono l’ingresso

dei tedeschi a Porta San Paolo. Importanti anche le quattro giornate di Napoli del settembre

1943, durante le quali la popolazione reagì alle violenze dei tedeschi finché gli occupanti

non si piegarono ad abbandonare la città. Nella parte d’Italia controllata dai fascisti e dai

tedeschi, che avevano instaurato un regime poliziesco ed erano comandati dal

feldmaresciallo Albert Kesserling

( al quale era stata affidata la

repressione antipartigiana), la

Resistenza ebbe origini spontanee

e si manifestò in forme diverse:

Tesina sulla Libertà – Alessandro Merlini 5la

cominciò con lo sbandamento dei reparti del vecchio esercito, col rifiuto della leva

militare ordinata dal governo di Mussolini, con l’aiuto ai prigionieri alleati e agli

Ebrei, con la propaganda e la controinformazione, con le prime iniziative di lotta armata:

colpi di mano, attacchi a presidi nazisti e fascisti. Ben presto di formarono le prime bande,

poi le brigate, così la guerra partigiana divenne l’aspetto caratterizzante della Resistenza.

Alle azioni isolate di guerriglia seguirono vere e proprie operazioni militari che si conclusero

con l’occupazione di ampie aree e la costituzione di effimere repubbliche partigiane, come

quella in Val d’Ossola.

Si è calcolato che tra il ’43 e il ’45 gli uomini che parteciparono alla Resistenza siano stati

oltre 230000, dei quali almeno la metà impegnati in modo continuativo nelle operazioni di

guerra.

I partigiani provenivano da tutte le classi sociali, forte era la presenza degli operai e dei ceti

medi. La maggior parte delle formazioni partigiane erano strettamente legate ai partiti: le

brigate “Garibaldi” erano espressione del Partito comunista, le brigate “Matteotti” di quello

socialista, le brigate “gielliste” del Partito d’Azione. Nelle grandi città operavano gruppi

speciali, quali GAP (Gruppo di Azione Partigiana) e SAP ( Squadre di Azione Patriottica),

che fiancheggiavano il movimento partigiano con attentati, sabotaggi, scioperi e

propaganda. Il coordinamento e la guida del movimento partigiano vennero assunti dai

CLN (Comitati di Liberazione Nazionale), formati dai rappresentanti dei risorti partiti

antifascisti e che nei territori occupati dai Tedeschi si raccolsero in CLNAI (Comitati di

Liberazione Nazionale Alta Italia).

I CLN, secondo quanto auspicavano i partiti di sinistra, non dovevano assolvere solo ad

una funzione di coordinamento e direzione della lotta militare, ma porsi come organi che, al

momento della cacciata dei Tedeschi, avrebbero assunto la direzione della cosa pubblica.

Si proponevano, insomma, come veri e propri organi di autogoverno rivoluzionario che

qualcuno paragonava ai soviet russi.

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