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Inglese - George Orwell: 1984
Francese - Joris Karl Huysmans: A' rebours (Des Esseintes à la recherche d'un monde idéal)
Matematica - La più grande ambizione del matematico: dimostrare tutta la realtà
Storia - Benito Mussolini e fascismo: la Grande Italia
Latino - Seneca: De Clementia
Filosofia - Socialismo Utopistico: caratteri generali e critica di Marx
LATINO
SENECA: “DE CLEMENTIA”
TEMI DELL’OPERA
Il “De Clementia” è un trattato politico composto tra il 55 e il 56 d.C. E’ composto di tre libri
dedicati all’imperatore Nerone, di cui Seneca è il precettore per cinque anni. Nell’opera
viene tracciato un progetto utopico, imperniato sull’ordinamento del principato. Il
problema che si pone Seneca non è tanto quello della forma di governo da assumere,
quanto piuttosto quello del sovrano che dovrà detenere il potere. Seneca, infatti, oltre ad
avere elaborato l’idea di monarchia assoluta come forma di stato perfetta e ottimale
(all'unica condizione che il sovrano sia sapiente, e trattenendo i suoi sentimenti più violenti,
sappia esercitare con temperanza il suo potere), dato che la repubblica, secondo l’autore
latino, sarebbe stato un governo impossibile e, dunque, utopico, cerca di trasmettere
all’imperatore Nerone i più alti valori rintracciati in un ordinamento simile ed indicare lui il
princeps speculum,
miglior comportamento. L’autore vuole porsi di fronte al come uno
per mostrargli l’immagine che questi dovrebbe riflettere, piuttosto di quella che Nerone
doveva riflettere nella realtà effettiva. Seneca vuol impartirgli i giusti modi per ben
governare la monarchia assoluta.
LA FIGURA DEL SOVRANO
Il sovrano:
1. deve manifestare moderazione, mitezza, indulgenza, che invita a comportarsi con i
suoi sudditi come un padre con i figli, e clemenza, definita come la “moderazione
d'animo di chi può vendicarsi";
2. deve essere “illuminato”, ossia dotto e istruito;
3. deve avere il totale rispetto nei confronti del popolo per ottenere il loro consenso;
4. detenendo il potere assoluto, deve trattenersi dal governare in modo tirannico, per
evitare di incutere terrore alle genti;
5. deve assumere un comportamento umanistico-filantropo, ossia deve interessarsi
alla felicità e al benessere del prossimo, anche attraverso atti di solidarietà;
6. deve saper legiferare, avvalendosi di concetti morali e filosofici.
STORIA
FASCISMO: LA GRANDE ITALIA
DESCRIZIONE GENERALE DEL PROGETTO
“Grande Italia” o “Italia imperiale” fu un progetto con il quale il fascismo italiano aspirava
a creare un impero italiano nell'area del bacino del Mediterraneo. Il progetto della
Grande Italia venne anticipato già nel Manifesto dei Fasci italiani di combattimento
del 1919.
Il progetto consisteva in una Grande Italia che doveva includere: Nizza, Savoia, Ticino,
Venezia Giulia, Dalmazia, Corfù, Malta e Corsica, popolate in parte anche da comunità
italofone, e alcune zone dell'Africa settentrionale e orientale: Libia, Egitto, Sudan e Corno
d'Africa, abitate da italiani dal XIX secolo.
L'espansione in questi territori avrebbe permesso all'Italia di riprendere il dominio del
Mediterraneo, considerato dai fascisti come “Mare nostrum”, perso con la caduta
dell'Impero romano d'Occidente.
FASI
L’utopico piano dell’Italia fascista presentava tre fasi principali:
1. Il primo passo per la formazione della Grande Italia fu fatto da Cesare Maria De Vecchi:
nel 1936, diventato governatore del Dodecaneso, dette il via ad un processo di
italianizzazione delle isole greche, imponendo l'uso della lingua italiana.
Il progetto originale prevedeva anche l’annessione delle isole di Samo e di Chio, in
passato appartenute alla Repubblica di Genova.
2. Il secondo passo fu fatto da Italo Balbo, un leader fascista: promosse l'incremento delle
comunità italiane in Libia, colonia italiana dal 1912, ottenuta con la vittoria sui Turchi.
Balbo chiamò Tripolitania e Cirenaica la Quarta Sponda dell'Italia, in riferimento alle
altre tre sponde (tirrenica, adriatica e ionica) della penisola italiana. Nel 1938 Balbo dette
il via alla spedizione dei primi coloni italiani in Libia, provenienti principalmente da
Napoli e da Genova. L’anno successivo venne dato il via ad una seconda spedizione con
un numero assai maggiore di coloni.
Grazie a queste spedizioni, alla vigilia della Seconda guerra mondiale, i dati della
colonizzazione italiana della Libia apparivano assai promettenti. Nel 1942 anche la
Tunisia venne inclusa nella Quarta Sponda, ma pochi mesi dopo fu riconquistata dagli
Alleati.
3. L’ultimo passo fu fatto con l’aiuto dei Tedeschi: grazie all'aiuto degli alleati della
Germania, l'Italia riuscì a sconfiggere la Grecia e conquistare parte della Jugoslavia,
annesse parte della Slovenia e della Dalmazia. Vittorio Ambrosio, comandante
dell'Esercito italiano durante queste ultime conquiste, creò una linea d'occupazione
italiana dalla “Slovenia italiana” al Montenegro, la quale fu considerata confine orientale
della Grande Italia. Questa frontiera includeva Montenegro, Albania e parte dell’Epiro.
TRA SPERANZA E ARRESA
In caso di vittoria delle Potenze dell'Asse, Benito Mussolini era intenzionato ad acquisire il
controllo di Creta (occupata dai tedeschi) e le circostanti isole greche, così da allargare i
possedimenti italiani oltre Dodecaneso e le Isole Ionie. Alcuni esponenti fascisti sognarono
una Grande Italia che comprendesse Egitto, Sudan e l'Africa Orientale Italiana, come era
stato prestabilito prima di avviare la campagna.
Tuttavia, tale progetto dovette essere abbandonato con la sconfitta delle Potenze
dell’Asse, la vittoria degli Alleati e la successiva caduta del fascismo.
FRANCESE
HUYSMANS: LE MONDE ARTIFICIEL DE DES ESSEINTES
LE ROMAN EN GÉNÉRAL
Le roman le plus important de Joris Karl Huysmans est « À Rebours ». Déjà à partir du
titre, on peut souligner le thème principal de l’œuvre, c’est-à-dire le conduire une vie
« contre nature », qui va au-dehors de la vie ordinaire des personnes communes.
Dans ce roman, Huysmans raconte les épisodes d’un duc, Jean Floressas Des Esseintes,
qui est le dernier descendant d’une grande famille qui tombe en décadence.
Comme son créateur, Huysmans, le duc souffre d’une terrible névrose: la maladie
décadente par excellence, à la mode parmi les aristocrates, parce qu’ils avaient tous les
types de divertissement, de plaisir et, donc, on peut affirmer qu’ils avaient même « le
temps de s’ennuyer », pour ce motif on croyait que la névrose était causée par le culte
de l’art et par la solitude.
À LA RECHERCHE DU LIEU IDÉAL
En vivant une existence fondée sur l’amusement caractérisant le monde parisien, Des
Esseintes décide de quitter le monde et d’aller vivre tout seul, en détruisant
n’importe quelle liaison avec la société qui paraît, selon le duc, désormais sans sens.
Il achète, ainsi, une villa dans la banlieue de Paris, Fontenay-aux-Roses, pour s'y créer
un monde conforme à ses goûts, qu’il fait aménager délibérément et de façon
artificielle avec une luxe impeccable, par exemple il choisit les couleurs des murs des
salles, il achète une tortue qui fera embellir par des pierres précieuses.
Sa vie s’écoule parmi les alcools, les fleurs, les parfums. Sa solitude lui permet de revivre
ses souvenirs et de s’abandonner à une infinie succession de pensées nées de sa tête
malade et inquiète.
Sa névrose s’aggrave, les hallucinations le tourmentent et, donc, son médecin lui conseille
de rentrer, à contrecœur, dans le monde réel, dans la société parisienne.
Des Esseintes croit que la seule solution à sa crise mentale est la création d’un monde
personnel. Ce qu’il cherche à trouver est un lieu idéal où vivre à sa volonté, mais il se
cache dans une dimension solitaire et qui est au-dehors du temps, de laquelle il est
destiné à en sortir. FILOSOFIA
IL SOCIALISMO UTOPISTICO
TRATTI GENERALI
Il socialismo utopistico è la prima corrente del moderno pensiero socialista, sviluppatasi
fra il XVIII e il XIX secolo in Europa. Il termine fu introdotto da Marx per distinguere tale
corrente utopista dal socialismo scientifico, basato invece su un’analisi scientifica della
realtà sociale. Riescono a cogliere Propongono di sostituire al
OWENIANI liberismo economico, un
per primi alcune nuovo sistema sociale
importanti fondato sulla produzione
motivazioni della cooperativa e
crisi della città: il Marx e Engels
sull'associazione.
ritardo, rispetto al commentano così le
avvertono l'esigenza di
mondo industriale e teorie di Fourier: “Del
riorganizzare la società
militare, con cui resto i signori
puntando
vengono applicate fourieristi divengono
contemporaneamente ad
le tecniche ogni giorno più noiosi.
una teoria sociale ed ad
all'ambiente sociale; Le comunicazioni delle
un modello urbanistico
la carenza dei opere postume di
FOURIERISTI complementari tra loro.
servizi; la distanza Fourier si limitano tutte
Questo modello spaziale
tra le residenze ed al mouvement
tra l'altro ha anche la
i luoghi di lavoro aromal e
funzione di ampliare la all’accoppiamento dei
suggestione della proposta
Sono accomunati
pianeti, che plus ou
presso i politici, che in
dal fatto che moins pare che
questo modo possono
credono che al avvenga per di dietro”.
vedere qualcosa che va
principio oltre una semplice
dell'individualismo si enunciazione di principi e
debba sostituire metodi.
quello
dell'interesse
collettivo, e che Sostengono la necessità di
quest'ultimo debba una pianificazione
SANSIMONI essere il punto scientifica su larga scala
ANI d'appoggio per la diretta dallo Stato.
trasformazione
del mondo
SI TRATTA SOLO DI UN PROGETTO IRRAGGIUNGIBILE
Ma il conflitto con le realtà produttive e sociali contrarie, e la sottovalutazione degli
ostacoli materiali che si frappongono alla realizzazione dei loro progetti, portano
all'inevitabile fallimento di tutti i tentativi di riforma, operati quasi tutti nei grandi spazi
liberi del continente americano; il loro fallimento estingue anche quei modelli spaziali che
avevano suscitato tanto interesse inizialmente. Anche se la durata di queste esperienze e la
loro influenza pratica è praticamente nulla, considerevole è invece il loro peso ideologico.
L'abolizione della proprietà privata, della famiglia, del contrasto tra città e
campagna, la trasformazione della collettività in amministratrice della produzione,
sono tutti aspetti che la teoria marxista abbraccia, criticando però di questa ipotetica
società, lo scarso sviluppo che viene attribuito alla classe proletaria. Il proletariato è
quella classe sociale che ha una funzione storica autonoma, ma che non viene
riconosciuta dal socialismo utopico, che nonostante sia valutato positivamente, ha in sé
questo limite. Marx propone un completamento della teoria social-utopistica,
attraverso il "socialismo scientifico", che vede nella formazione del proletariato
industriale, il portatore reale della trasformazione comunistica della società e nella lotta di
classe rivoluzionaria il metodo della trasformazione.
ITALIANO
MARINETTI: IL MANIFESTO DEL FUTURISMO E LE AMBIZIONI DEL
FUTURISTA
Il 20 febbraio 1909 il giornale parigino “Le Figaro” pubblica in prima pagina un
curioso manifesto, “Le Futurisme”. È l'atto di nascita ufficiale del Futurismo, un grande
movimento d'avanguardia, italiano ed europeo, che coinvolge tutti i campi
dell'espressione umana, dalla letteratura alle arti figurative, dal cinema alla moda, dalla
musica all'erotismo. Ne è autore Filippo Tommaso Marinetti, scrittore e poeta italiano
alla ricerca di una nuova formula letteraria coraggiosa e ribelle, adatta ai tempi.
SEZIONI
1. Dapprima, con una scrittura fortemente simbolista e biografica, egli illustra la
mitica fondazione del movimento: durante una notte di baldoria un manipolo di
poeti si lancia in una corsa sfrenata in automobile, che termina con il tuffo
di Marinetti nell'acqua fangosa di un'officina. È un bagno fortificante e
purificatore, in cui l'automobile si impone come un simbolo di vitalità.
LA CITTA’ FUTURISTA: Appare già nella prima pagina del manifesto una visione
della "città futurista", città di desiderio, città dalle gigantesche interconnessioni tra
un edificio e l'altro, spinti verso l'alto da un ascensionale verticalismo. Allo stesso
tempo la città futurista si presenta come il primo modello in assoluto
di città delle macchine. I futuristi comprendono il ruolo e l'importanza che il