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Italiano - Il superuomo di D'Annunzio & la noia di Leopardi
Filosofia - Noia in Schopenhauer
Inglese - "Il ritratto di Dorian Gray", superuomo Wilde
Francese - "Rhinoceros" di Ionesco;
Quello che ho intenzione di proporvi oggi è una realtà letteraria che
molto spesso viene declassata se non del tutto ignorata dalla
critica, ma che in realtà rappresenta una chiara espressione delle
paure e delle repressioni contratte dal tipo di società in cui sono
nate: sto parlando del manga, il fumetto giapponese; portando alla
vostra attenzione l’esempio di un cult del genere, il manga Death
distopico.
Note che per il momento mi limiterò col definire
Quella che vi sto per raccontare è una storia che vede come
protagonista un quaderno, il Death Note (ovvero il Quaderno della
Morte). In un giorno, apparentemente come gli altri, un giovane
studente modello appartenente alla middle class di Tokyo, rinviene
nel cortile della propria scuola il suddetto quaderno, il
quale sarebbe in grado di dare al possessore dei
poteri demoniaci, grazie al quale Light Yagami, il
bishōnen che ha ritrovato il quaderno, è in grado di
uccidere le persone soltanto tenendo a mente il nome
e il volto di quest’ultime.
Non solo è in grado di uccidere, ma anche di decidere
in che modo: infatti se entro 40 secondi vengono
indicate le cause della morte, questa avverrà nella
maniera stabilita, altrimenti con semplice attacco
cardiaco. E questa è solo una delle regole che
contiene il quaderno usato da Light per fare piazza
pulita delle persone ingiuste che popolano la Terra.
Perché è questo l’intento di Light Yagami (a sinistra):
costruire una società ideale fatta di buoni e giusti,
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priva di criminali e di coloro che causano incidenti e malattie al
prossimo. Ed è proprio in questo momento che ci terrei ad
evidenziare una certa analogia tra il presente manga e la Germania
nazista del Novecento; non a caso l’intento principale di tale opera
sia ammonire le dittature, gli idealismi e le utopie eccessive. E, in
particolar modo, soffermarsi su come l’eccessivo potere possa
deviare la mente umana in maniera del tutto irreversibile, al punto
da perdere di vista ogni morale o crearne una propria,
completamente distorta dalla follia.
Hitler & Light Yagami
Inizialmente l’intento di Kira, nomignolo affidato a Light Yagami
killer),
(traslitterazione della parola era quello di punire gli ingiusti,
stanco di un mondo tormentato dagli omicidi e di una giustizia
incapace di compiere il proprio dovere, ma successivamente egli
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sposta la sua mira anche a coloro che osano mettersi sulla sua
strada, agli inutili e ai disoccupati e sottolinea più volte come si
senta il “Dio” del nuovo mondo dove tutti gli sono fedeli e devoti.
Questo è particolarmente visibile quando si inizia a parlare di
Regno di Kira.
sopprimere anche chi non contribuiva al
Passiamo ora alla Germania nazista: si parla di una nazione di forti,
una razza pura, priva di cospiratori, dove vengono valorizzati ideali
come la “lealtà della causa nazista” e il lavoro. Chi sceglie di non
sottostare al regime, viene ucciso dal dittatore, Hitler.
Adolf Hitler è stato definito per troppo tempo, con facile e pericoloso
quanto diffuso luogo comune, un “pazzo capace, non si sa come, di
contagiare con la sua follia un popolo intero”.
Man mano che ci allontaniamo dal periodo nazista diviene sempre
più pressante la necessità di considerare l’ascesa, il trionfo e la
caduta non più solamente come il frutto della pazzia di un demone
uscito dalle tenebre della storia ma, di comprendere i meccanismi
individuali e collettivi innescanti un fenomeno che portò
indubbiamente l’uomo sbagliato al momento sbagliato ad una
posizione di assoluto dominio e all’annientamento di interi popoli.
Al centro di tale potere vi fu Adolf Hitler, la cui figura è stata più
Friedrich
volta sottoposta a numerosi tentativi di interpretazione.
Nietzsche scrisse che se si osserva troppo a lungo l’abisso, l’abisso
finirà col guardarci. È ciò che capita a chi si accosta al nazismo e al
suo capo, si viene colti da una vertigine che minaccia in ogni
momento la serenità di giudizio. È tale l’enormità dei crimini
commessi in nome di Hitler che la tentazione di allontanarsene, è
sempre in agguato.
Eppure le intenzioni iniziali del führer, come anche quelle di Kira,
erano delle più nobili. Entrambi credevano nell’utopia di una società
perfetta e si sono fatti portavoce di un ideale impossibile, in cui
hanno creduto troppo ciecamente, soccombendo alla follia,
diventando spietati e privi di ogni riguardo verso la vita umana.
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Al centro della teoria di Hitler si pone il “mito del sangue” ovvero la
ariana,
convinzione che solo la cosiddetta razza di cui il popolo
tedesco rappresenterebbe la più pura espressione, sia in grado di
tramandare la civiltà e quindi, abbia il diritto di guidare i destini dei
popoli. Questa tematica non è nata con il fuhrer poiché già diffusa
nell’Ottocento, ma viene trasformato da egli in uno strumento di
propaganda attraverso l’utilizzazione della polemica antisemita.
Egli era convinto di aver trovato la chiave per comprendere un
mondo estremamente complesso; Credeva che le caratteristiche
fondamentali di un individuo, le sue abilità e i comportamenti,
fossero determinati dalla razza.
Nella visione di Hitler infatti, ogni razza possedeva dei tratti che
venivano trasmessi immutabilmente di generazione in generazione.
Di conseguenza nessun individuo poteva liberarsi delle
caratteristiche innate della propria razza. Nel formulare queste
teorie, Hitler e i Nazisti trassero ispirazione dalle idee dei darwinisti i
quali teorizzarono che gli esseri umani potessero essere classificati
in “razze”, e non solo. Essi adottarono anche la visione della teoria
sopravvivenza del più forte:
evolutiva della le possibilità di
sopravvivenza di una razza dipendevano dalla sua capacità di
riprodursi e moltiplicarsi, unita a quella di conquistare il territorio
necessario al mantenimento della popolazione. Per questo era
importante salvaguardare la purezza del proprio patrimonio
genetico, in modo da preservare le caratteristiche razziali di cui la
Natura li aveva dotati. 5
In particolare i Nazisti, consideravano gli ebrei una “razza” a sé, i
principali nemici delle teorie ideologiche della razza elaborate da
quest’ultimi. Ma non solo. Essi presero di mira anche altri gruppi
quali zingari, disabili, testimoni di Geova ed omosessuali. I Nazisti
dunque, erano convinti che una razza superiore non avesse solo il
diritto ma anche l’obbligo di sottomettere e sterminare quelle
inferiori.
Non dimentichiamo però che lo
stesso Hitler venne accolto come
un salvatore da molte persone, in
quanto fu l’unica figura che riuscì a
risollevare la società decaduta di
una nazione sconfitta in guerra.
Nella stessa maniera iniziarono ad affiorare persone ed intere
associazioni contro il suo operato. Infatti il medesimo Hitler non
riesce a coinvolgere del tutto il popolo tedesco, imbarazzato e
spaventato dalla violenza con cui le bande di Nazisti operavano
contro gli “inferiori”. Ma un’aperta ribellione contro queste barbarie
questione Kira
non ci fu mai. Nello stesso modo, anche la è oggetto
di un dibattito simile.
L’ideologia nazista si è ricollegata al fatto che Nietzsche
considerasse gli ebrei “il popolo di risentiti per eccellenza”, ma
quello del filosofo non voleva essere un discorso razziale bensì un
discorso posto in un ambito ben diverso dove il nichilismo creato dai
falsi idoli, posto dal platonismo e le religioni, doveva essere
distrutto per sgomberare la mente dell’uomo e dargli la possibilità
di esprimere i propri impulsi vitali.
I Nazisti si richiamarono solo in modo puramente strumentale
all’insegnamento del filosofo, così come lo fecero letterati dello
stampo di Gabriele D’Annunzio. 6
Il richiamo del superuomo appare evidente
giustiziere
non solo nei panni del Kira, ma
anche in quelli di Hitler e dello stesso
D’Annunzio, i quali avevano mal
interpretato l’Oltreuomo nietzschiano.
Il letterato italiano infatti, ispirandosi e
manipolando il pensiero nietzschiano, dà
vita ad una nuova figura letteraria che
rompe i canoni del Decadentismo: il
Superuomo. Personaggio caratterizzato da
un vitalismo puro che gli conferisce
un’energia sconfinata e inarrestabile.
Proprio quest’energia istiga nel suo animo una profonda volontà di
dominio che lo autorizza ad agire oltre ogni norma morale.
La figura dannunziana del superuomo è, comunque, uno sviluppo di
quella precedente dell’esteta, la ingloba e le conferisce una
funzione diversa, nuova. Questa rappresenta la figura che
l’intellettuale attribuisce a sé stesso di un uomo che vuole elevarsi
dalla gente comune, essere diverso ma in senso divino.
Approdiamo così ad un’altra analogia, non meno importante delle
altre, la presunzione di un uomo di potersi paragonare ad un essere
divino:
“Io sono Kira. E soprattutto… sono il Dio del nuovo mondo. Un
mondo in cui, oggi, Kira è la legge. E in cui solo Kira può mantenere
l’ordine. Oggi, io sono la giustizia. Sono la speranza del genere
umano. Nessuno è in grado di costuire un mondo nuovo.”
Quindi avvalendosi dell’espediente del superomismo, D’Annunzio,
ritrasse i desideri e i costumi di una società i
cui ceti intellettuali e borghesi apparivano
insoddisfatti della realtà della vita nazionale
nei decenni post-risorgimentali, avvalendosi
di un linguaggio insolito ed artistico, basato
sul recupero di voci arcaiche e
sull’invenzione di neologismi capaci di
stupire e meravigliare. 7
As is well known, D’Annunzio fused the reverence of power to
thereto of beauty thanks to his friendship and knowledges about
Wilde’s works.
In Oscar Wilde, too, the condition of superman is a deceitful one. In
The Picture of Dorian Gray,
his only novel, Dorian, the rich and very
beautiful young protagonist, receives the gift of the eternal youth.
He can live an intense, dissolute and sinful life, in perennial search
for pleasure without fearing the signs of the passing years and of
the dissoluteness that are transferred on a face of a picture he
had been given as a present by a friend painter, that represents
him. As time goes by the face on the canvas had become so
hideous that Dorian, not bearing the sight of it anymore, decides to
destroy with a knife. Dorian is found dead, killed by a stab to the
heart. He has quickly aged while the face on the canvas has
returned to the native beauty. With such a conclusion Wilde doesn’t
intend to give a moral judgment on the life of Dorian. On the
contrary he wants to point out Dorian’s misinterpretation of
aesthetic ideas: he had gone beyond in his pursuit of pleasure,
stimulating his appetites and senses: having been granted eternal
beauty and youth, he believed that he had been freed from the
consequences of his dissolute actions. Like Faustus, Dorian, too,
eventually discovers that he has been cheated because he was only
different from his portrait in appearance, not in substance. The
destiny of the superman is therefore the failure.
Yeats, too, elaborated his original theory of the superman saying
that the superman is he who is about to die; The only man to
possess the complete knowledge because in the few instants that
precede his death, he relieves all of his existence. Therefore he
knows the past and the present, and he can see and also know the
future, that is what there is after death. A superman, yes, but he
cannot exploit his condition.
Infatti, nella stessa maniera in cui perisce il “superuomo” Light
Yagami che perde la vita prima di riuscire a portare a termine la
propria missione, lo fanno anche Andrea Sperelli che finisce per
essere travolto dalla sovrapposizione di realtà e finzione,
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rappresentata dalla sovrapposizione delle due donne amate dal
giovane, Elena e Maria; Il sopracitato Dorian Gray come la stessa
figura del dittatore tedesco. L vs Kira
Le monde utopique voulu par Kira, a ètè transformè dans un monde
dystopique par la plusieurs part de la population mondial.
Ionesco Rhinocéros,
Le même qui a ètè decrit par dans où l’auteur
proclame l’absurditè de la guerre à travers une métaphore contre le
totalitarisme.
Il choisit de montrer une ville envehie par des rhinocéros qui sont