“L'utopia è là, all'orizzonte. Mi avvicino di due passi, lei si allontana di due passi.
Faccio dieci passi e l'orizzonte si sposta di dieci passi. Per quanto cammini, mai la
raggiungerò. A cosa serve l'utopia? Serve a questo: a camminare”
Indice
• L’utopia nell’arte. Il Neoclassicismo Utopistico
I. Etienne-Louis Boullée
II. Claude-Nicolas Ledoux
• Dai socialisti Utopistici a Karl Marx
• La distopia, i totalitarismi e la degenerazione Stalinista del Marxismo
• Dystopian novel - Il romanzo Distopico
I. George Orwell - 1984
Introduzione
soprat tut to del la tol leranza rel igiosa. L’economia si basa fondamentalmente sull’agricoltura, si produce solo per il consumo e non per arricchirsi; di fatto i cittadini non possiedono denaro ma si servono dei magazzini generali secondo le proprie necessità. Come possiamo notare Thomas More rappresenta un tipo di società che al suo tempo (l’Inghilterra del XVI secolo) era difficilmente realizzabile. Con ogni probabilità un progetto simile non potrebbe affermarsi
neanche nella società moderna. More non fu il primo a creare un progetto Utopistico, infatti prima di lui Platone descrisse la leggendaria città di Atlantide che si inabissò
nell’oceano “in un singolo giorno e notte di disgrazia”, e non fu neanche
l’ultimo perché, come vedremo, le utopie si diffusero in vari ambiti
culturali e sociali.
“A cosa può servire il lavoro di un’utopista se ciò per cui lavora è
verosimilmente irrealizzabile? “ Eduardo Galeano, giornalista e scrittore
uruguaiano, scrive “L'utopia è là, all'orizzonte. Mi avvicino di due passi,
lei si allontana di due passi. Faccio dieci passi e l'orizzonte si sposta di
dieci passi. Per quanto cammini, mai la raggiungerò. A cosa serve
l'utopia? Serve a questo: a camminare”.
Le utopie hanno quindi avuto un ruolo chiave all’interno della storia,
poiché esse hanno stimolato l’uomo, lo hanno fatto camminare.
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