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2)Italiano - G.Orwell (1984, La Fattoria degli animali) / W.Reich (Psicologia di massa del Fascimo)
3)Musica - Pink Floyd, Animals
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I SISTEMI TOTALITARI NELLA
LETTERATURA DEL ‘900
Affinità e Differenze
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Crivellari Marco
5^A Informatica - I.I.S.S. “Lagrange”, Milano
Anno Scolastico 2013/2014
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INDICE
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1 - Premessa - Autore e periodo storico Pag. 3
2 - Opere: “La Fattoria degli animali” e “1984” Pag. 4
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3 - Confronto, differenze e analogie tra Nazismo
Fascismo e Stalinismo. Pag. 7
4 - Pink Floyd - Animals Pag. 10
5 - Conclusioni Pag. 13
6 - Fonti e bibliografia Pag. 14
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1 - PREMESSA: Autore e Periodo storico
George Orwell, pseudonimo di Eric Arthur Blair, è un giornalista e scrittore inglese
vissuto nella prima metà del ‘900. Nasce a Moithari (India) il 25 Giugno 1903 da una
famiglia di origini scozzesi. Il padre, anglo-indiano, è un funzionario
dell’amministrazione britannica in India.
E’ noto per due romanzi scritti negli anni Quaranta che fondono impegno politico e
passione letteraria: “The Animal Farm”, satira della retorica sovietica
dell'uguaglianza e “1984”, romanzo che descrive in tono apocalittico un immaginario
mondo futuro nel quale trionfano tre regimi dittatoriali.
Nel 1904 ritorna in Inghilterra con la madre e le sorelle. Nel 1922 interrompe gli studi
e si arruola nella polizia indiana. L’esperienza si rivela traumatica: è combattuto tra il
disgusto per l’arroganza imperialista britannica e la funzione repressiva che il suo
ruolo impone. Si dimette e nel 1928 si trasferisce prima a Parigi e successivamente
a Londra. Nelle due capitali conosce il degrado delle periferie e riesce a
sopravvivere svolgendo lavori umilissimi. A Londra lavora come maestro
elementare,ma problemi di salute lo costringeranno a dimettersi.
Nel 1936, negli anni successivi alla crollo di Wall Street, svolge un’inchiesta
giornalistica per conto di un gruppo culturale filosocialista (“Left Book Club”) nelle
zone colpite dalla depressione economica. Conoscerà le misere condizioni di vita dei
minatori dell’Inghilterra Settentrionale.
Partecipa alla Guerra Civile Spagnola ( 1936-1939) combattendo per il partito
operaio contro Francisco Franco. Viene ferito alla gola e rientra in Inghilterra dove
scriverà “Omaggio alla Catalogna”, un diario – reportage contro gli stalinisti spagnoli
colpevoli di agire sotto lo stretto controllo dei sovietici.
Nella Seconda Guerra Mondiale (1939-1945) viene ritenuto inabile e si arruola nelle
milizie territoriali Home Guard (un organismo a sostegno dell’esercito composto da
volontari). Per la BBC cura una serie di trasmissioni propagandistiche rivolte
all’India: nella colonia britannica è già nato il movimento indipendentista guidato da
Gandhi.
Nel 1943 abbandona le milizie territoriali e diviene direttore del Tribune.
In questi anni inizia a scrivere “La Fattoria degli Animali” che terminerà nel 1944, ma
che troverà molti ostacoli nella pubblicazione per le chiare critiche allo stalinismo.
Nel 1945 diviene corrispondente di guerra in Francia Germania e Austria.
Nel 1947, malato di tubercolosi, si trasferisce nelle isole Ebridi. Nel 1948 scrive
“1984” il suo romanzo più celebre. Muore il 21 gennaio 1950 a Londra.
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George Orwell durante il suo programma radiofonico per la BBC durante la “Seconda Guerra Mondiale”.
2 - OPERE: “La Fattoria degli Animali” e “1984”
Le opere più significative di George Orwell, “La fattoria degli animali” e “1984”
esprimono chiaramente il suo pensiero politico e filosofico.
Emerge chiaramente la sua visione sempre sospettosa verso quel modello di
società che, con il pretesto di assicurare a tutti gli uomini parità di condizioni, finisce
con il privarli delle loro libertà personali. La sua critica è spietata nei confronti del
partito comunista spagnolo e dell’Unione Sovietica colpevoli di aver portato alla
degenerazione degli ideali del socialismo avendo dato maggiore importanza allo
Stato anziché all’uomo (Omaggio alla Catalogna). Per Orwell è proprio l’uomo al
centro di ogni ricerca, di ogni conquista.
Orwell sprona a tenere sempre alta la nostra coscienza e il nostro spirito critico.
Occorre lottare per la democrazia, dubitare delle rivoluzioni e prestare molta
attenzione al ruolo svolto dai mass media che facilmente condizionano le nostre
scelte, le nostre opinioni (la neolingua nominata in “1984”). Mostra quindi gli effetti
devastanti causati dal “sonno della ragione”, un sonno che annienta quando diamo
per scontata la nostra libertà.
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“La Fattoria degli Animali” è un’acuta parodia del comunismo realizzato in URSS
dopo la rivoluzione del 1917. In generale è una pungente visione satirica di tutte le
rivoluzioni che, trasformandosi in regime, vengono in qualche modo tradite.
La satira verso gli ideali utopici della Rivoluzione russa è estremamente efficace,
perché ogni evento, ogni personaggio è riconducibile ad un preciso evento o
personaggio della realtà storica.
L’opera concepita nel 1937 durante la permanenza di Orwell in Spagna venne
conclusa solo nel 1943. Per il suo contenuto fortemente critico nei confronti
dell’Unione Sovietica venne pubblicata solo al termine della guerra, perchè URSS e
Regno Unito erano alleati contro la Germania nazista.
TESINA DI MATURITÀ " 4
Il libro racconta la ribellione degli animali della “Fattoria Padronale” che essendo
maltrattati e sfruttati dal padrone decidono di insorgere e instaurare una loro
democrazia. La rivoluzione, capitanata dai maiali Napoleone e Palla di Neve, trionfa,
ma presto la situazione degenera: Napoleone, con l’aiuto dei cani (simbolo della
forza) allontana Palla di Neve e instaura il terrore. La vecchia costituzione è abolita
e sostituita da una nuova che ha un solo articolo: “Tutti gli animali sono uguali, ma
alcuni sono più uguali degli altri”. La dittatura, con il suo seguito di indottrinamento e
repressione, sfocia in un rappacificamento con gli uomini dai quali gli animali ex
rivoluzionari non si distinguono più. La copertina originale di Animal Farm
(1943)
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“1984”
L’azione si svolge in un futuro prossimo (il 1984 appunto).Il mondo è diviso in tre
immensi superstati: Oceania, Eurasia ed Estasia. Londra è la principale città dell’
Oceania. Al vertice politico dell’ Oceania è il Grande Fratello, onnisciente ed
infallibile, che nessuno ha visto di persona. Sotto di lui c’è il Partito interno, quello
esterno e la gran massa dei sudditi. Ovunque sono manifesti con il volto del Grande
Fratello. Gli slogan ricorrenti “la pace è guerra”, “la libertà è la schiavitù”, “l’ignoranza
è forza”. Il Ministero della verità, nel quale lavora il protagonista Winston Smith, ha il
compito di censurare i libri e i giornali non in linea con la politica ufficiale, di alterare
la storia e di ridurre le possibilità espressive della lingua. Per quanto tenuto sotto
controllo dalle telecamere, Smith comincia a condurre un’esistenza ispirata a
principi opposti a quelli del regime: tiene un diario segreto, ricostruisce il passato, si
innamora di una collega di lavoro, Julia, dà sempre più spazio a sentimenti
individuali. Insieme ad O’Brien, un compagno di lavoro, inizia a collaborare ad
un’organizzazione clandestina la Lega della Fratellanza. In realtà O’Brien è una spia:
Smith viene arrestato, sottoposto a tortura e ad un indicibile processo di
degradazione per rieducarlo alle linee del partito. Alla fine è costretto a denunciare
Julia. O’Brien rivela a Smith che non è sufficiente confessare e sottomettersi: il
Grande Fratello vuole avere per sé l’anima e il cuore di ogni suo suddito prima di
condannarlo a morte.
! La divisione del mondo in 1984 tra le tre superpotenze: Oceania, Eurasia ed Estasia.
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3 - Confronto, differenze e analogie tra Nazismo Fascismo e
Stalinismo.
Il termine “totalitarismo” venne utilizzato per la prima volta nella metà degli anni ’20
dagli antifascisti italiani. Successivamente gli stessi fascisti gli diedero una
connotazione positiva: il termine spiegava la loro aspirazione ad un’identificazione
totale tra stato e società.
Solo nel dopoguerra assunse il significato di regimi antidemocratici con le seguenti
caratteristiche:
• mancanza di controllo sul governo da parte delle istituzioni;
• assenza della libertà di stampa e di associazione;
• incessante mobilitazione ideologica delle masse come strumento di controllo
della società da parte del capo e del partito politico;
• deresponsabilizzazione etica degli individui nell’esecuzione delle direttive del
potere.
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I movimenti e i regimi convenzionalmente definiti “fascisti” si proposero come gli
artefici di una rivoluzione per dar vita ad un nuovo ordine politico e sociale.
Sul piano politico volevano l’accentramento del potere nella mani di un capo, di una
struttura gerarchica dello stato, un rigido controllo sull’informazione e sulla cultura
attraverso il quale controllare il popolo stesso.
Sul piano economico-sociale il fascismo si vantava di aver indicato una ”terza via”
tra capitalismo e comunismo anche se ciò non avvenne realmente e si concretizzò in
un forte intervento statale nell’economia. La “terza via” esercitò comunque una
notevole attrazione sugli strati sociali intermedi che aderirono con entusiasmo ai
regimi fascisti, le classi medio borghesi aderirono per ragioni più utilitaristiche che
per adesione ideologica, le classi popolari sopportarono l’autoritarismo a fatica.
Tali regimi seppero capire le società di massa, interpretarne le componenti
aggressive e violente fornendo ai giovani in cerca di avventura, agli intellettuali e ai
piccoli borghesi la sensazione di appartenere ad una comunità e di riconoscersi in
un capo, la convinzione di essere inseriti in una gerarchia basata sul merito e non
sui privilegi di nascita, l’identificazione certa di un nemico.
Il capo assunse diverse denominazioni nei vari regimi mantenendo pressoché gli
stessi privilegi: il Fuhrer o, in italiano, il Duce era colui al quale spettavano le
decisioni più importanti, la fonte suprema del diritto, la guida del popolo, colui che
era dotato di carisma, un dono che forniva al capo la consapevolezza di avere una
missione da compiere in nome di tutto il popolo senza alcun tipo di mediazione
istituzionale.
Nel totalitarismi il nemico comune furono soprattutto gli oppositori politici, nei regimi
di destra, i comunisti.
La paura di una rivoluzione sul modello di quella russa, in Italia, permise al fascismo
di avere l’appoggio economico dei grandi proprietari terrieri e degli industriali
preoccupati dall’ondata di scioperi operai. In Russia invece furono i capitalisti agrari,
piccoli proprietari terrieri ad essere fortemente perseguitati: l’accusa era quella di
affamare il popolo che viveva in condizioni disastrose, Stalin pensava che solo un
deciso impulso da parte dello stato nell’industria pesante avrebbe potuto fare
dell’URSS una grande potenza.
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Questa individualizzazione di un nemico si trasformò presto in lotta verso tutti quelli
che non erano completamente a favore della politica del regime.
In Germania le SA il cui stato maggiore venne assassinato dalle SS nella notte dei
lunghi coltelli (1934) su ordine di Hitler che era spaventato dall’eccessiva autonomia
dei reparti di assalto e delle loro posizioni radicali in campo sociale.
In Italia i RAS e gli squadristi, furono emarginati da Mussolini.
In Russia invece vennero emarginati i vecchi bolscevichi leninisti, i quadri staliniani,
la maggioranza degli ufficiali dell’esercito, il gruppo dirigente della pianificazione
economica.
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In un aspetto particolare però il regime nazista si differenziò dagli altri:
l’antisemitismo
Hitler convinto sostenitore di una teoria darwiniana secondo la quale la vita è una
continua lotta in cui solo i forti sono destinati a vincere, credeva nell’esistenza di una
razza ariana superiore e conquistatrice inquinatasi con le razze “inferiori”.
Perché la “razza” ariana dominasse sull’Europa e sul mondo era necessario