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Opius concolor (Hymenoptera Parassitoide endofago
Braconidae)
Pnigalio miditerraneus (Hymenoptera Parassitoide ectofago primario
Eulophidae )
Eurytoma martelli (Hymenoptera Parassitoide ectofago solitario
Eurytomidae)
Cyrtoptyx latipes (Hymenoptera Parassitoide ectofago
Pteromalidiae)
Volendo prendere in considerazione l’utilizzo degli estratti di origine vegetale la scelta
sembra dover cadere su azadiractina, piretro e rotenone.
- Azadiractina (estratta dalla pianta del Neem .
Azadirachta indica'
- )
Questo prodotto è noto per la sua modalità d’azione nei confronti degli insetti tra cui,
principalmente, l’inibizione della muta, la fagodeterrenza e/o repellenza e la riduzione della
fecondità. L’azione larvicida, peraltro già osservata, rimane tutta da verificare e va anche
analizzata l’eventuale citotropicità nei tessuti della drupa tenendo conto della dichiarata
azione endoterapica dei formulati, oltre a questo risulta necessario un approfondimento di
alcuni aspetti legati all’ottimizzazione dei dosaggi. È comunque un prodotto ad elevato
spettro d’attività e anche per questo necessita di essere bene sperimentato nelle
applicazioni contro la mosca dell'olivo.
- Piretro
Il piretro è stato e viene utilizzato nella lotta adulticida vista la sua azione per contatto e
ingestione. Tenuto conto che nella lotta adulticida un elemento molto importante è la
persistenza del prodotto ad azione insetticida utilizzato, occorre migliorare le conoscenze
sulla stabilità dei formulati come pure sull’ottimizzazione dei dosaggi.
- Rotenone
Questo prodotto viene attualmente utilizzato da alcune aziende biologiche nel controllo
della mosca dell’olivo, soprattutto con interventi larvicidi a tutta chioma, anche se esistono
altre aziende che lo stanno utilizzando nelle esche proteiche. Poche sono, a tuttoggi, le
prove sperimentali effettuate e pertanto si ritiene sicuramente opportuno aumentare
queste esperienze, tenuto anche conto delle caratteristiche del rotenone tra cui l’assenza
di proprietà endoterapiche e la sua estrema fotolabilità.
Più efficace è l'adozione della lotta integrata in quanto sfrutta l'azione di controllo
svolta in natura da parte degli agenti climatici (alte temperature estive) e degli antagonisti
naturali. Eventualmente la lotta integrata può essere coadiuvata con lanci del parassitoide
in tarda estate. I criteri principali da adottare per la lotta integrata sono i seguenti:
Anticipo della raccolta, in particolare per le cultivar recettive.
Impiego di insetticidi a basso impatto ambientale. In particolare vanno esclusi gli
insetticidi a largo spettro soprattutto se impiegati per trattamenti larvicidi in quanto
sono nocivi per l'entomofauna utile.
Trattamento chimico da effettuarsi solo al superamento della soglia di intervento.
Trattamenti preventivi con esche proteiche avvelenate.
Trattamenti preventivi a scopo repellente con prodotti rameici (poltiglia bordolese,
idrossidi di rame, ossicloruri di rame).
Rimozione di tutta la produzione per prevenire i focolai d'infestazione primaverili.
Monitoraggio delle condizioni climatiche.
Ricorso a metodi di lotta biotecnica.
Scelta di cultivar meno recettive.
Lotta biotecnica
La trappola a capannina (o a pagoda) bidirezionale, innescata
con feromone, è quella di norma proposta dall'industria per il
monitoraggio della mosca
Attualmente la lotta biotecnica è praticata per lo più a livello sperimentale o in aziende
pilota o come coadiuvante della lotta integrata con l'uso delle trappole che, secondo la
funzione, si distinguono in due tipi:
Trappole per monitoraggio (trap-test): sono impiegate per rilevare l'andamento della
popolazione di adulti allo scopo di stimare la soglia di intervento. La loro densità
dipende dal tipo di trappola e di attrattivo usato. Le trappole sono in materiale
plastico cosparse di vischio entomologico (sostanza adesiva).
Trappole per cattura massale (mass trap): sono impiegate per catturare in massa gli
adulti in modo da abbatterne la popolazione fino a livelli tali da mantenere le
infestazioni sotto la soglia di intervento. La loro densità deve essere elevata (una
trappola per pianta con attrattivi sessuali e/o alimentari).
La cattura massale o mass trapping ha dato finora risultati paragonabili a quelli della
lotta chimica attuata con le esche proteiche e solo se attuata su vasta scala. Si presta
perciò per programmi di lotta a livello comprensoriale, mentre offre risultati non eccellenti
se attuata a livello aziendale, specie se su limitate estensioni. Negli anni settanta non
essendo ancora scoperto il feromone della mosca, le prove di mass trapping sono state
eseguite con trappole gialle, ma questa tecnica, richiedendo la collocazione di almeno 5
trappole per pianta, è stata scartata perché antieconomica e di forte impatto negativo
sull'entomofauna utile. Trappola chemiotropica artigianale per monitoraggio,
innescata con attrattivi alimentari: è costituita da un foglio
in plexiglas o vetro resina (15x20 cm), trasparente o con
colori neutri, innescato con proteina idrolizzata e un sale
d'ammonio
Fino agli anni novanta le trappole che hanno offerto i
migliori risultati erano di fattura artigianale, realizzate in
legno impregnato con un insetticida concentrato dotato di
forte potere abbattente e di lunga durata. Fra i vari
insetticidi i migliori risultati si ottengono con il
deltametrina. Con queste trappole, in Sardegna, sono state condotte prove di cattura
massale per oltre un decennio su circa 130.000 piante, con risultati che sono paragonabili
a quelli ottenuti con i trattamenti adulticidi impiegando le esche proteiche. Dalla fine degli
anni novanta sono disponibili in commercio anche trappole preparate su scala industriale
(Ecotrap) per il mass trapping della mosca dell'olivo. Le Ecotrap sono innescate con un
doppio attrattivo, il feromone della mosca dell'olivo e il bicarbonato d'ammonio, con azione
biocida svolta dal deltametrina. Nonostante la casistica limitata a pochi anni di prove,
eseguite in alcune aree delle regioni mediterranee, i risultati sono giudicati positivi.
Gli attrattivi impiegati per le trappole sono di tre tipi:
Colore. È l'attrattivo utilizzato nelle trappole cromotropiche. Gli adulti della mosca
dell'olivo sono attratti dal colore giallo. Dal momento che il giallo è un colore non
selettivo, queste trappole possono essere usate solo a scopo di monitoraggio.
Feromone. Il feromone sintetico (1,7-dioxaspiro-5,5-undecano) è una riproduzione
del componente principale del feromone sessuale naturale, emesso dalla femmina
per attirare il maschio. Per la sua selettività è ideale per il mass trapping, tuttavia le
trappole innescate con il solo feromone danno risultati non molto efficaci: il
feromone della mosca dell'olivo è, infatti, molto volatile e dopo 3 - 4 settimane la
capacità di richiamo si riduce sensibilmente. Fino agli anni novanta i dispositivi usati
per l'erogazione si sono rivelati poco adatti per rilasciare gradualmente il feromone,
perché era necessario sostituirli ogni 30 - 40 giorni.
Attrattivi alimentari. Sono sostanze azotate volatili che attirano le mosche alla
ricerca di integratori proteici della loro dieta. Come attrattivi alimentari possono
essere utilizzate le proteine idrolizzate e i sali ammoniacali. Lo svantaggio di questi
attrattivi è che il loro funzionamento è influenzato dalle condizioni atmosferiche
(temperatura e umidità relativa). I migliori risultati si ottengono combinando una
proteina idrolizzata con un sale ammoniacale nella stessa trappola, oppure
combinando un attrattivo alimentare con il feromone.
Allo stato attuale le trappole cromotropiche sono quelle più affidabili per il
monitoraggio: le soglie d'intervento calibrate su queste trappole sono state ampiamente
collaudate, mentre è ancora incerta la valutazione della soglia con le trappole
chemiotropiche. Queste ultime si prestano meglio, invece, per il mass trapping
combinando 2 o 3 attrattivi, preferibilmente uno sessuale e uno alimentare.
Bibliografia:
Ferrari M., Marcon E., Menta A., Lotta biologica, controllo biologico ed integrato nella pratica fitoiatrica,
Edagricole;
Pollini A., La difesa delle grandi colture, Edagricole;
it.wikipedia.org/wiki/Bactrocera_oleae;
www.teatronaturale.it/;