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Il Superuomo

• “Quando Zarathustra venne nella città più vicina, che sorgeva accanto alla

foresta, vide molta gente radunata sul mercato; poiché era stato annunziato che

un uomo avrebbe ballato sulla corda. E Zarathustra così parlò al popolo "Io vi

insegnerò cos’è il Superuomo. L’uomo è qualcosa che deve essere superato.

Che cosa avete fatto per superarlo? Tutti gli esseri fino ad oggi hanno creato

qualcosa che andava al di là di loro stessi: e voi invece volete essere la bassa

marea di questa grande ondata e tornare ad esser bestie piuttosto che superare

l’uomo? [...]Che cos’è la scimmia per l’uomo? Qualcosa che fa ridere, oppure

suscita un doloroso senso di vergogna. La stessa cosa sarà quindi l’uomo per il

superuomo: un motivo di riso o di dolorosa vergogna Ecco, io vi insegnerò a

diventare Superuomini; il Superuomo è appunto quel mare, in cui si può perdere

il vostro grande disprezzo.”

• (F. Nietzsche, Così parlò Zarathustra, in Id., Opere scelte, a cura di L.Scalero,

Longanesi, Milano, 1964 (2a ed.), pp. 242-43)

• In " Così parlò Zarathustra " Nietzsche immagina che l' antico riformatore

persiano Zarathustra sia tornato sulla terra per annunciare una nuova dottrina

all' umanità . I tre insegnamenti che Zarathustra vuole donare all' uomo sono : la

dottrina del Superuomo , quella dell' Eterno ritorno dell' uguale e la Volontà di

potenza .

• Solo chi ha il coraggio di guardare in faccia la vita e di prendere atto della

caoticità a - razionale del mondo , al di là di ogni illusione metafisica , è pronto

per varcare l' abisso che separa l' uomo dal superuomo . Per cui il superuomo

ha dietro di sé , come condizione necessaria del suo stesso essere , la morte di

Dio e la vertigine da essa provocata ma ha davanti a sé il mare aperto delle

possibilità scaturite da una libera progettazione della propria esistenza al di là

di ogni struttura metafisica . La figura del superuomo presenta una tensione

dionisiaca verso la vita che lo pone al centro del mondo e animato da un

fatalismo gioioso e fiducioso, spinto da un' energia tumultuosa che tutto

tramuta in affermazione . Pablo Picasso,Les Demoiselles d’Avignon;1907;olio

su tela;2,44x2,33 m.

L’eterno ritorno e la volontà di

potenza

Pablo Picasso,Fabbrica a Horta de

Ebro;1909;olio su tela;53x60 cm.

• “Questa lunga strada che conduce all’indietro è lunga una eternità. E quest’altra che conduce fuori, laggiù, essa è un’altra eternità.

[...]"Tutto ciò che è diritto mente", mormorò il nano in tono di spregio. "Ogni verità è curva, il tempo stesso è un circolo".

"Spirito della gravità!" dissi corrucciato. "Non risolvere il problema con tanta facilità! altrimenti ti lascio lì accoccolato dove stai ora,

storpio che non sei altro, e ti ho pure portato in alto!

Vedi questo Istante!" Ripresi a dire: "da questa porta che si chiama Istante una lunga strada che non finisce mai corre all’indietro;

dietro a noi scorre un’eternità.

Non credi tu che tutte le cose che possono correre abbiano dovuto passare già una volta per questa strada! E tutte quelle che

possono accadere debbono essere già accadute, fatte, trascorse una volta!”

• (F. Nietzsche, Così parlò Zarathustra, in Opere scelte a cura di L. Scalero, Longanesi, Milano, 1964, pp. 429-32)

• Eterno ritorno dell' uguale

La concezione del superuomo trova nella dottrina dell' il suo orizzonte definitivo di comprensione . Questo

concetto viene presentato come il risultato di una intuizione improvvisa : il tempo non ha fine , il divenire non ha scopo . Il tempo non

procede in modo rettilineo né verso un fine trascendente ( come sostiene la tradizione ebraico - cristiana ) né verso un fine

immanente ( come crede lo storicismo ). L' uomo occidentale è prigioniero di una errata concezione lineare del tempo, secondo cui

ogni cosa ha un inizio e una fine , un principio e uno scopo . A questa concezione ebraico - cristiana che scandisce il tempo in istanti

irripetibili - creazione , peccato , redenzione , fine dei tempi - Nietzsche oppone invece una concezione ciclica, secondo la quale gli

eventi sono destinati eternamente a ripetersi in un tempo circolare. In questa visione il mondo risulta dominato dalla ripetizione : "

tutte le cose eternamente ritornano a noi e noi con esse , e noi già fummo eterne volte e tutte le cose con noi ". Ogni istante vissuto ,

ogni piacere e ogni dolore sono già esistiti infinite volte e infinite volte , in eterno , esisteranno . Se tutto ritorna , ogni istante non è

né un passo avanti né un passo indietro , in quanto non vi sono più direzioni prescritte : cade la possibilità di orientarsi nel tempo

rispetto a scopi o principi assoluti ; si svela così il fondamento ontologico fallace di ogni progetto etico , religioso o metafisico .

Questa concezione circolare del tempo potrebbe essere interpretata in chiave fatalistica : se ogni istante è destinato a ripetersi , se il

tempo non è che l' eterno rincorrersi degli eventi stessi , si deve concludere che nulla accade di nuovo , che la vita è inutile , come gli

atti di volontà dell' uomo ? Nietzsche risponde negativamente . • amor fati

L' non è l' accettazione rassegnata

delle cose così come esse accadono : il

superuomo è proprio colui che volontariamente

vuole per sé quella legge universale che gli altri

esseri si limitano a seguire ciecamente . Così

facendo trasforma il caso in una necessità

Così io

consapevolmente assunta e voluta : "

volli che fu , così io voglio che sia , così io vorrò

che sia " . Nella visione lineare del tempo ogni

istante acquista significato solo se legato agli

altri che lo precedono e lo seguono : il corso del

tempo muove verso un fine che trascende i

singoli momenti di cui è costituito . Nella visione

di Nietzsche , invece, ogni momento del tempo e

dunque ogni esistenza singola in ogni suo attimo

di vita, possiede tutto intero il suo senso . L'

attimo presente perciò merita di essere vissuto

per se stesso , come se fosse eterno .

• Da questa concezione Nietzsche trae le sue

Muovi sempre dall' attimo, dal

massime : -

presente vissuto pienamente , in quanto affidato

né al destino , né alla casualità , ma alla

decisione , al coraggio , alla volontà ; - vivi

questo attimo in modo tale da desiderare di

riviverlo . E' chiaro che solo un uomo

perfettamente felice potrebbe volere l' eterna

ripetizione di ogni attimo della propria vita , così

come è chiaro che solo in un mondo pensato

nella cornice di una temporalità ciclica è

possibile una tale piena felicità . Infatti in una

struttura del tempo rettilinea nessun istante

vissuto può realmente avere in sé una pienezza

di senso , in quanto tale istante ha senso solo in

funzione di altri istanti che lo precedono e lo

seguono . Questi attimi così intensi da

desiderare che ritornino eternamente , sono

possibili solo se l' uomo felice che ne è il

protagonista , il superuomo , aderisce alla legge

suprema dell' eterno ritorno dell' uguale . L'

eterno ritorno può essere voluto solo dal

superuomo , ma il superuomo può darsi solo in

un mondo ordinato secondo l' eterno ritorno In

questo modo diventa possibile l' avvento di una

nuova e felice umanità , libera di dispiegare la

propria creativa volontà di potenza sul mondo .

Pablo Picasso,Ritratto di Ambroise Vollard;1909-1910;olio su

tela;92x65 cm.

• Di fronte alla nullità dei valori , all' assurdità

del mondo , alla realtà della sofferenza , la

volontà di potenza è la volontà dell' individuo

di affermarsi come volontà . La morte di Dio

diventa la risurrezione dell' uomo responsabile

e padrone del proprio destino , la cui volontà è

ora libera di affermare sé stessa . Soggetto di

volontà di potenza è , di conseguenza , colui

che ha la forza per affermare la propria

prospettiva del mondo .

• “Quando Zarathustra venne nella città più

vicina, che sorgeva accanto alla foresta, vide

molta gente radunata sul mercato; poiché era

stato annunziato che un uomo avrebbe ballato

sulla corda. E Zarathustra così parlò al popolo

"Io vi insegnerò cos’è il Superuomo. L’uomo è

qualcosa che deve essere superato. Che cosa

avete fatto per superarlo? Tutti gli esseri fino

ad oggi hanno creato qualcosa che andava al

di là di loro stessi: e voi invece volete essere

la bassa marea di questa grande ondata e

tornare ad esser bestie piuttosto che superare

l’uomo? [...]Che cos’è la scimmia per l’uomo?

Qualcosa che fa ridere, oppure suscita un

doloroso senso di vergogna. La stessa cosa

sarà quindi l’uomo per il superuomo: un

motivo di riso o di dolorosa vergogna Ecco, io

vi insegnerò a diventare Superuomini; il

Superuomo è appunto quel mare, in cui si può

perdere il vostro grande disprezzo.”

• (F. Nietzsche, Così parlò Zarathustra, in Id.,

Opere scelte, a cura di L.Scalero, Longanesi,

Milano, 1964 (2a ed.), pp. 242-43) Pablo Picasso,Tre donne alla fontana;1921;olio su tela;2,04x1,75 m.

Tacito

• Uno dei principali esempi di pessimismo della Letteratura latina è

Tacito.

rappresentato da

• Di Cornelio Tacito sono incerti il prenome,il luogo e la data di

nascita. Quest’ultima si può collocare tra il 55 e il 58 d.C. Alcuni lo

ritengono nativo di Terni,altri suppongono che fosse di origine

gallica.Certo apparteneva a famiglia aristocratica e nella sua

opera si riflettono le posizioni della vecchia classe senatoria.

Avviato agli studi di eloquenza e alla carriera politica,ricoperse le

prime cariche sotto Vespasiano e sotto Tito,e la sua ascesa fu

favorita dal matrimonio con la figlia di Giulio Agricola,nobile e

valente generale che si distinse nella battaglia di Britannia.Sotto

Domiziano ebbe un incarico di governo in una provincia. Nel

97,sotto Nerva,fu console supplente.Fu proconsole dell’Asia verso

il 112 e morì nei primi tempi dell’Impero di Adriano,verso il 120.

• Tacito fu il più implacabile e pessimista critico dell’impero come

governo di uno solo e della degenerazione che esso produsse

nelle coscienze. Tutta la sua opera si incentra intorno alla

condizione politica dell’impero ed ai suoi riflessi sulla vita

morale,civile e culturale. E’ ovvio che non abbia pubblicato nulla

sotto il governo di Domiziano,quando non gli sarebbe stato

consentito assumere un atteggiamento critico,non adulatorio e

conformistico; Tacito cominciò a scrivere solo dopo il 96,quando

Nerva e Traiano lasciarono maggiore libertà ai letterati. La prima

Dialogus de

opera di Tacito si ritiene generalmente che sia stata il

oratoribus,che riprende il tema,già trattato da Quintiliano e

Petronio,delle cause della decadenza dell’eloquenza.I dubbi sulla

paternità tacitiana ne sono derivati dallo stile piuttosto

ciceroniano,ma probabilmente esso è stato determinato,nel

giovane autore,dalla scelta del genere letterario e

dall’emulazione verso il maestro Quintiliano. Il “Dialogus” si

immagina tenuto in casa del retore e poeta Curiazio Materno;gli

interlocutori discutono dapprima se sia superiore l’eloquenza o la

poesia,e infine vengono al nocciolo della questione,alle cause

della decadenza dell’oratoria contemporanea. Mentre Vipstano

Messala,sulle orme di Quintiliano,dà la colpa alla cattiva

educazione impartita ai giovani nelle scuole di retorica,Curiazio

Materno,che esprime il parere di Tacito,sostiene che la decadenza

dell’oratoria è connessa con la perdita di libertà politica. Ora

l’impero ha portato la tranquillità e la pace interna,ma a prezzo

della perdita della libertà,e quindi il fiorire dell’eloquenza è

soffocato dalle condizioni politiche. Tacito accetta il governo di

uno solo come condizione ineluttabile per avere i benefici della

pace,ma il suo animo è nostalgicamente proteso verso i tempi Pablo Picasso,Le tre danzatrici;1925;olio su

dell’antica repubblica ,quando nella libertà l’uomo politico e tela;2,15x1,40 m.

l’oratore potevano raggiungere un’onorata fama.

De vita et moribus Iulii Agricolae

• De vita et moribus

Nel 98,Tacito scrisse il

Iulii Agricolae ,un’operetta biografica e

celebrativa che prospetta la figura del

suocero nel quadro storico della tirannide di

Domiziano,e pone il problema

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