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Introduzione Volontà: critiche, osservazioni, sviluppo tesina
La seguente tesina di maturità descrive il tema della volontà. La tesina permette i collegamenti alle seguenti materie scolastiche: in filosofia Kant, Hegel, Schopenhauer, Freud, Jung, in spagnolo Antonio Machado, Juan Ramon Jimenez e in italiano Leopardi e il pessimismo cosmico (però questo punto non viene svolto per iscritto).
Collegamenti
Volontà: critiche, osservazioni, sviluppo tesina
Filosofia - Kant, Hegel, Schopenhauer, Freud, Jung.
Spagnolo - Antonio Machado, Juan Ramon Jimenez.
Italiano - Leopardi e il pessimismo cosmico (però questo punto non viene svolto per iscritto).
LA STRUTTURA DEL BISOGNO
Sarebbe assurdo dire che tutti i bisogni sono illusori e fittizi. Va fatta in effetti una divisione tra
quelle che sono le necessità (1) e quelli che sono i desideri (2).
1) Le necessità infatti sono beni, esistenziali e corporei, irrinunciabili per la realizzazione di
sé e per la sopravvivenza
Nella fattispecie, le necessità esistenziali possono essere ricondotte a quattro elementi
1.1)
essenziali: il concetto di arte, il concetto di morale, nfc ed nfa
L’arte, insieme alla morale, era stata interpretata da Schopenhauer come una delle
1.1.1)
vie di liberazione, ma il concetto che la parola “arte” racchiude andrebbe rivalutato. Essa infatti non
va interpretata in relazione ad arti classiche come pittura, musica o scultura, ma piuttosto come
conoscenza libera e disinteressata e dal carattere contemplativo. Essa si rivolge alle idee, è un
“essere in sintonia con l'universo”, obiettivo tipico della meditazione e, appunto, della
contemplazione stessa. Condizione fondamentale per la pace interiore dell’uomo è infatti l’assenza
(o la profonda limitazione) di stress e ansia; una personalità strutturata sulla base dell’arte intesa in
questo senso, garantisce una padronanza dei due stati emotivi, che se non limitati possono essere
origine di nevrosi. Il perchè è presto detto.
- CORRISPONDENZA TRA LIBIDO E VOLONTÀ
Stress e ansia rappresentano di per sé una non libera espressione della libido (concepita come da
Jung, non come da Freud), che se analizzata attentamente è perfettamente riconducibile alla volontà
di vivere nel suo stato “umano”: la definizione schopenhaueriana data alla volontà di vivere è
“impulso, forza cieca e irrazionale che spinge l'uomo a desiderare sempre cose nuove”;
analogamente la libido di Jung viene ricondotta a “energia psichica che costituisce per l'uomo una
vera e propria spinta vitale”. Le due non si discostano di molto, entrambe infatti sono forza motrice
dell’attività umana.
La morale è una condizione fondamentale perché non si limita a trattare temi come la
1.1.2)
convivenza con gli altri (esempio di desiderio morale) ma spazia in ciò che Hegel sosteneva fosse la
moralità, antitesi all’interno dello spirito oggettivo, a sua volta antitesi nella filosofia dello spirito.
Essa ha valore negativo in quanto non è condivisa da tutti, ma assume valenza positiva poiché di
fatto nessuno può andare contro la propria moralità ed essere ugualmente in pace con sé stesso.
Venire sovrastati dal mondo esterno, lasciando da parte l’Io Freudiano (associabile alla morale),
agendo contro di esso e quindi contro la propria moralità, si generano conflitti interiori e quindi,
ancora, nevrosi. L’nfc, o “bisogno di realizzare competenze” è un concetto tipicamente utilizzato in
1.1.3)
psicologia; esso in realtà è un bisogno che ha radici biologiche innate, dunque potrebbe essere
collocato nelle necessità corporee; il fatto è che viene percepito a livello mentale, non fisico,
dunque ho preferito inserirlo nelle necessità esistenziali. È il bisogno di mettere in pratica ed
esercitare concretamente le abilità che si hanno. L’esercitazione di tali competenze avviene in
attività facenti parte della sfera ludica, non in ambito lavorativo, per quanto le attività possano
essere svolte con profondissimo impegno e serietà.
L’nfa o, letteralmente, “bisogno di trofei/raggiungimento di obiettivi”, è una
1.1.4)
conseguenza dell'nfc, poiché è l'esigenza di vedere realizzarsi concretamente l'esercitazione delle
proprie abilità. Questo meccanismo motivazionale intrinseco potrebbe essere l’immagine, il cui
riflesso si riscontra nelle tendenze filosofico-poetiche che prevedono come unica cosa importante il
segno che lasciamo in questo mondo al nostro passaggio, come quella che Antonio Machado
manifesta in uno specifico momento del suo sviluppo artistico, sebbene poi cambi completamente
idea. Le necessità corporee sono i bisogni fisici che noi tutti ben conosciamo: mangiare,
1.2)
bere, dormire, mantenere la temperatura corporea al punto giusto, la salute. Semplicemente, se
queste garanzie vengono a mancare in maniera forte o totale l'essere umano cessa di esistere nella
sua forma terrena.
2) I desideri sono il problema. Sono essi infatti a renderci schiavi della volontà, poiché sono di più
facile percezione. Questi infatti fanno parte della vita di tutti i giorni, specie per il modello di
società che si è sviluppato: frenetico, calcolatore, interessato, materialistico, burocratico,
tremendamente complesso. L'abilità della persona sta infatti nel comprendere questo fatto ed entrare
nell'ordine di idee che la realtà non è questa: tutto il sistema fa parte del velo di Maya
schopenhaueriano, poiché, ripetiamolo ancora per non dimenticarlo, la vita di un uomo scorre
parallelamente a quelle degli altri, ma non si interseca con esse. Prima di ciò, però, l'uomo deve
che esiste un altro tipo di realtà, altrimenti non potrà mai attivarsi per migliorare la sua
SAPERE
naturale condizione di infelicità.
Anche i desideri si classificano in base alla loro parte morale e concreta:
I desideri morali sono, contrariamente a quanto viene spontaneo pensare, le amicizie, la
2.1)
famiglia, l'amore. Tendenzialmente verrebbe da inserire il tutto nelle necessità, ma non è così, e il
motivo è il seguente: desideri come la famiglia, gli amici, qualcuno con cui confrontarsi, emergono
principalmente prima di aver raggiunto la felicità piena, ovvero il soddisfacimento delle necessità
esistenziali. Sappiamo che una delle caratteristiche della volontà di vivere è la tendenza
all'autoconservazione sua e del corpo che abita: i desideri morali infatti emergono nei momenti di
difficoltà, quando ci si sente spaesati e privi di un motivo per vivere, poiché rappresentano appunto
una nuova ragione di vita.
In realtà è piuttosto normale che le persone continuino a desiderare degli amici anche dopo aver
soddisfatto le proprie necessità, quindi dopo la realizzazione di se stessi, ma questo avviene per
un'altra ragione che tra poco analizzeremo, ovvero la PROSECUZIONE.
I desideri concreti sono il male assoluto, la ragione principale per cui le necessità
2.2)
sono invisibili e occultate, sono la piena manifestazione del velo di Maya. Essi sono tutto ciò che
l'uomo vuole , avere per sé come obiettivo fine a se stesso; gli oggetti, un certo tipo di
POSSEDERE
appartamento, la moto, la macchina, il cellulare, vestiti firmati. Le pubblicità sono il canale
attraverso il quale si sono estesi ed esaltati, fino a diventare il principale interesse di questa vita.
Bisogna tenere conto del fattore utilità, che riguarda oggetti che non sono da inserire in questa
categoria, sebbene il problema sia riuscire a vedere dov'è il limite tra utile effettivamente e
apparentemente, ovvero cosa è utile davvero per un mio benessere, e cosa “credo” (o mi convinco)
sia utile perchè voglio trovare un motivo per comprarlo od ottenerlo. Essi devono essere considerati
come un elemento decorativo della nostra vita, cosa che accade nella prosecuzione.
Consapevoli della struttura del bisogno possiamo agire su di essa e divenire padroni della volontà.
Procediamo quindi con l'ascesi.
L'ASCESI
Indicativamente l'ascesi per come la intendo io non si discosta molto da quella prevista da
Schopenhauer, se non per la severità con cui viene applicata. Nel modello a cui il filosofo fa
riferimento infatti è prevista la totale castità, l'umiltà, la soppressione degli istinti, il silenzio, il
digiuno, la fustigazione. Assurdità tenendo conto di quanto appena letto, comprensibile non dandovi
credito. Per conseguire l'obiettivo comune tra il mio punto di vista e quello di Schopenhauer, ovvero
la felicità dell'uomo, non è necessario arrivare addirittura all'autolesionismo solo per dimostrare di
non essere dipendenti dalla volontà di vivere. È sufficiente essere a conoscenza della sua struttura, e
agire di conseguenza. Come Marx parlava di struttura e sovrastruttura, allo stesso modo possono
essere interpretate le necessità e i desideri, minuziosamente analizzati in precedenza. È inutile
pensare di poter risolvere la propria infelice condizione dando sfogo a ciò che la voluntas ci
impone, ovvero i desideri, bensì bisogna agire sulla struttura, sulle necessità, e soddisfarle al
fine di avere la base su cui edificare una permanenza dignitosa in questo mondo.
Per fare ciò, è necessaria solo una condizione: il distacco mentale dalla società del consumo, che
per avvenire, almeno per la maggior parte degli individui, necessita anche il distacco fisico,
l’allontanamento. È come cercare di eliminare un'edera parassita spruzzandovi sopra del
fertilizzante. Fin tanto che si resterà nel luogo maggior ricettacolo del desiderio sarà impossibile
riuscire a vedere le proprie necessità; prima di soddisfarle bisogna poterle vedere e comprendere.
Una volta fatto ciò, lontani da qualsiasi forma di finzione e apparenza, verrà da sé la
consapevolezza che quello a cui si è sempre stati abituati non è altro che illusione, velo. Da qui sarà
possibile con piena cognizione esercitare le proprie abilità, vederne i risultati, guadagnare da vivere
in modo semplice e coerente alle proprie capacità, e contemplare la vita in maniera disinteressata
come più aggrada a ciascuno, che sia guardando le stelle e meditando in un arboreto oppure
studiando la storia, la letteratura, la filosofia.
Così nascerà l'Asceso, l'uomo non più schiavo della volontà, bensì suo cocchiere, che guida i cavalli
dapprima imbizzarriti con mano ferma e profonda conoscenza della via da seguire. Egli potrà
ritenersi pienamente soddisfatto o potrà decidere di condurre una vita diversa, ma consapevole di
tutto ciò che ha appreso su di sé e sul mondo. Da qui si parla di arresto e di prosecuzione.
DIVERSI TIPI DI PERSONE
Non esiste “manuale spirituale” che vada bene a tutti in ogni singolo particolare. Se esiste, non è
questo. Ci sono due possibilità in cui una filosofia possa essere valida per ogni uomo. O tutti gli
esseri umani sono uguali in tutto e per tutto, oppure il pensiero verte sui pochi caratteri che davvero
accomunano tutti gli uomini (senza esclusioni), seguendo de