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Sintesi
Introduzione Tesina sull'Uguaglianza


Il tema fondamentale di questa tesina è l'uguaglianza. Ho preso in considerazione, per questo tema, Hitler e il suo odio verso gli ebrei, la sua concezione che ci fosse un’unica razza al mondo, la razza ariana. Ho analizzato, inoltre, la poesia di Eugenio Montale che descrive l arrivo di Hitler a Firenze, descrivendolo come un diavolo, seguito da falene impazzite.
Nella tesina di maturità ho messo in contrapposizione la teoria di Hitler sugli ebrei e sulla loro persecuzione e la teoria di Aldous Haxley sull’eugenetica, sulla creazione di un mondo nuovo dove il diverso non esiste più, dove tutti sono uguali agli altri, hanno i loro gruppi di appartenenza e provano felicità nonostante i valori reali dell’uomo si siano distrutti.

Collegamenti

Tesina sull'Uguaglianza


Storia: Hitler e la sua idea di razza perfetta.
Italiano : Eugenio Montale con la poesia "La primavera Hitleriana".
Tecnica della produzione: Il significato e i messaggi della Propaganda Nazista contro le razze inferiori.
Inglese: Aldous Huxley, "Brave New World".
Estratto del documento

2 E M

ugenio ontale

(1896- 1981) 3

L

a poesia

La poesia di Montale è una visione pessimistica

e desolata della vita di oggi, dove sono crollati gli

ideali romantici e positivi, tutto sembra non avere

un senso ed essere oscuro e misterioso. Per lui, la

vita è come camminare lungo una muraglia con in

cima cocci di bottiglia aguzzi, impedendo di vedere

il significato della vita. Non cè alcuna fede religiosa

o politica che liberi l’uomo dall’angoscia esistenzia-

le. Nemmeno la poesia può offrire all uomo alcun

aiuto.

Montale: non abbandona la convinzione

negativa della vita, un’ idea espressa dal suo

libro “Ossi di Seppia, confermandola nelle sue

ultime opere.

Di fronte al male di vivere cè la divina indifferenza,

ovvero, il distacco dignitoso dalla realtà; questa in-

differezza non è sempre concessa al poeta, il quale

è spesso preso dalla nostalgia di un mondo

diverso, e dall’ansia di scoprire.

Essenzialità : è la ricerca di autenticità, di verità a

livello filosofico

L B

a ufera e altro

( 1956)

pubblicato nel

N In quest’opera abbiamo un linguaggio più aperto a

asce a Genova nel 1896, qui trascorre gli toni discorsivi e polemici. Accanto all’analisi di pro-

anni della gioventù, fra Genova e Monteros- blemi individuali vi è un confronto con i problemi e le

so. Dopo aver preso il diploma inizia a lavo- ideologie del tempo, in una visione principalmente

rare nella ditta paterna e a studiare canto operisti- critica. L’ unica a incarnare una speranza di salvez-

co, voleva diventare un cantante professionista. Nel za , in un mondo cupo e ferito è la donna, in partico-

1917 viene chiamato alle armi, frequenta il corso di lare colei da cui Montale a preso ispirazione:Clizia,

allievi ufficiali a Parma, dove conosce Sergio Sol- pseudonimo di Irma Brandeis. Ella riveste un ruolo

mi, il quale lo inserisce nel mondo degli intellettuali importante nella raccolta, quasi tutte le poesie del

torinesi. Viene successivamente inviato sul fronte poeta sembrano dettate da un visiting angel. Clizia

in Trentino, al finire della guerra comanderà il cam- funge da dolce lontano messaggero che si rende

po di prigionia di Lanzo Torinese. Nel 1918 viene presente al poeta con i suoi messaggi suggestivi e

congedato e fa ritorno a Genova. Nel 1925 firma il oscuri; sembra che svolga un ruolo salvifico (sal-

manifesto degli Intellettuali Antifascisti di Giovanni vare gli uomini) simile a quello di altre famose ispi-

Amendola e Benedetto Croce. Conosce Roberto ratrici (Beatrice di Dante e Laura di Petrarca). In

Bazlen che gli fa conoscere le opere di Svevo; gra- liriche come “la primavera hitleriana” , Clizia pare

zie agli articoli montaliani (1925-1926) sulla narra- incarnare la salvezza, la sua opera sembra incar-

tiva sveviana nasce una fortuna critica italiana ed nare il sacrificio supremo, quello di cristo.

europea di Svevo. Nel 1929 è direttore della Biblio- In questo libro, Montale canta con sofferenza, la

teca del Gabinetto Vieusseux (istituzione culturale bufera che investe l’umanità, esprime in versi il

di Firenze, punto d’incontro della cultura italiana ed male che travolge l’uomo, lo vede con disincantata

europea) fino a quando è allontanato dall’incarico e razionale lucidità, e lo combatte con l’arma della

(1937) perché si è rifiutato di prendere la tessera profezia. Afferma un senso di fratellanza nei con-

del Partito fascista. Questi anni sono caratterizza- fronti dell’umanità intera .

ti da un intensità di rapporti umani e culturali. Nel

1944-1945 si iscrive al Partito d’Azione e lavora per

il Comitato Nazionale di Liberazione toscano. Nel

Muore il 12

1967 viene nominato senatore a vita.

settembre 1981.

L 5

a primavera hitleriana

Questa poesia nasce dopo l’incontro a Firenze tra Mussolini e Hitler, nella primavera del 1938 (maggio). L’ alle-

anza fra i due dittatori viene rafforzata, e, per Montale questo sembra un chiaro presagio di una catastrofe globa-

le : la seconda guerra mondiale. Dopo questo incontro, il fascismo divenne sempre più antisemita e stipulò, nel

settembre del 1938, le leggi razziali: la politica razzista di Mussolini fu la causa dell’emigrazione di Irma Brandeis

verso gli Stati Uniti, perché la studiosa era di origine ebraica. Molte liriche della raccola, sono dedicate a Irma

Brandeis, concepita dall’autore come tramite tra cielo e terra, una specie di donna angelo in grado di rimediare,

con la sua presenza al male del mondo e salvarlo dalle barbarie del nazifascismo.

Folta la nuvola bianca delle falene impazzite

Turbina intorno agli scialbi fanali e sulle spallette,

stende a terra una coltre su cui scricchia

come su zucchero il piede ( l’estate imminente sprigiona

ora il gelo notturno che capiva

nelle cave segrete della stagione morta,

negli orti che da Maiano scavalcano a questi renai.

Da poco sul corso è passato a volo un messo infernale

Tra un alalà di scherani, un golfo mistico acceso

E pavestato di croci a uncino l’ha preso e inghiottito,

si sono chiuse le vetrine, povere

e inofensive benchè armate anch’esse

di cannoni e giocattoli di guerra,

di bacche il muso dei capretti uccisi,

la sagra die miti carnefici che ancora ignorano il sangue

s’è tramutata in un sozzo trescone d’ali schiantate,

di larve sulle golene, e l’acqua seguita a rodere

le sponde e più nessuno è incolpevole.

Tutto per nulla dunque? E le candele

Romane a San Giovanni, che sbiancavano lente

L’orizzonte, ed i pegni e i lunghi adii

Forti come un battesimo nella lugubre attesa

Dell’orda (ma una gemma rigò l’aria stillando

Sui ghiacci e le riviere dei tuoi lidi

Gli angeli di Tobia, i sette, la semina

Dell’avvenire) e gli eliotropi nati

Dalle tue mani – tutto arso e succhiato

da un polline che stride comne il fuoco

e ha punte di sinibbio…

Oh la piagata

Primavera è pur festa se raggela

In morte questa morte! Guarda ancora

In alto, Clizia, è la tua sorte,

tu che il cieco sole che in te porti

si abbacini nell’altro e si distrugga

in Lui, per tutti. Forse le sirene, i rintocchi

che salutano i mostri della sera

della loro tregenda, si confondono già

col suono che slegato dal cielo, scende , vince

col respiro di un’ alba che domani per tutti

si riaffacci, bianca ma senz’ali

di raccapriccio, ai greti arsi del sud…

6

P A

arafrasi nalisi del testo

La prima strofa parla di questa strana nevicata di far-

Versi 1-7 falle come segno di qualcosa di lugubre che si avvici-

na, presagendo la visita di Hitler a Firenze nel maggio

si parla di uno sciame bianco di farfalle impazzite che del 1938: questa presenza malefica è simboleggiata da

turbina intorno ai lampioni smorti e sui muretti, disten- un’improvvisa ondata di gelo.

dendo a terra uno strato dove i piedi scricchiolano,

l’estate che sta arrivando emana il gelo notturno che seconda strofa

Nella la parata in onore di Hitler viene

era contenuto nei nascondigli segreti dell’ inverno, negli trasformata dall’autore come una vera e propria “messa

orti che dal Maiano si susseguono fino a queste rive nera” in onore del nuovo Lucifero: il golfo mistico è il

sabbiose del fiume Arno. teatro di Wagner che per l’occasione viene illuminato

e addobbato di bandiere con le svastiche. Il maccellaio

Versi 8-19 che fa bella mostra dei capretti con muso infiorato di

si parla del passaggio di un messaggero dell’ inferno: bacche può essere visto come presagio dell’ Olocausto

Hitler, tutto è illuminato e addobbato di croci naziste, ebraico causato dai nazisti, evidenziando che l’intera

sono state chiuse le vetrine dei negozi , con scarse popolazione mondiale si presta ad essere sacrificata in

merci e inoffensive benchè piene di cannoni e altri gio- nome della follia di pochi. Le ali schiantate fanno riferi-

cattoli di guerra , il maccellaio che adorna di bacche il mento agli insetti che cadono sulle rive dell’Arno, falene

muso dei capretti uccisi ha chiuso la festa degli assas- che con la loro danza di morte presagiscono un evento

sini borghesi che ancora non prevedono il sangue che sinistro.

sarà versato, e si trasforma in un volgare balletto di ali

spezzate, di larve d’insetto sugli argini, mentre l’acqua terza strofa

La inizia con un interrogativo drammati-

continua a consumare le sponde e nessuno ormai è co “ Tutto per nulla dunque?”, qui l’autore fa riferimento

senza colpa. al suo amore per Irma Brandeis, una donna che nella

sua mente aveva il potere si salvare il mondo dal male,

Versi 20-30 ci si chiede se tutto quindi è stato inutile, i come la donna-angelo degli stilnovisti. L’invadenza del

fuochi d’artificio nel giorno di san Giovanni che illumina- male del mondo mette in pericolo il senso di un amo-

vano l’orizzonte, le promesse e i prolungati distacchi, re che è l’unica via di salvezza dell’orrore presente. La

mentre la folla in lutto attende Hitler, in quel momen- partenza della donna per gli Stati Uniti assume il signifi-

to una stella cadente attraversò il cielo proiettando sui cato di un patto di fedeltà, ed è accompagnata da segni

ghiacci e sulle coste del tuo paese , i sette angeli di sovranaturali. Montale rappresenta Irma come se fosse

Tobia, la semina del futuro è stata inutile. Tutto bruciato accompagnata dall’angelo Raffaele, uno dei sette an-

e divorato dalle farfalle , che muoiono stridendo come geli che portano i meriti umani davanti a Dio, anche se

un falò e sono gelate come il vento del nord. l’opera di salvezza iniziata dalla donna senbra essere in

grave pericolo.

Versi 30-32 la primavera, anche se ferita è comunque

una festa, se sa trasformare nel gelo della morte questa La quarta strofa descrive messaggi di speranza , quasi

morte. come se l’amore del poeta potesse cambiare in meglio

le sorti della storia, la donna amata viene chiamata col

Versi 32-37 Clizia, non essendosi trasformata conserva nome di Clizia, la figlia dell’oceano amata e poi abban-

però, un amore immutato verso il sole (Dio) guarda an- donata dal sole, che ella continua ad amare trasforman-

cora verso l’alto, è il tuo destino, fino a quando l’amore dosi in un girasole. Montale considera Irma come un

che prova per Dio non si annulli. tramite tra il mondo sovrannaturale e la terra, poiché il

sole è simbolo di Dio , il poeta per questo, spera che Cli-

Verso 37-43 suoni di sirene, e rintocchi che festeggiano zia, come Cristo, possa sacrificarsi per il bene dell’uma-

fascisti e nazisti (incontro fra Mussolini e Hitler) di que- nità e quindi il mondo possa sperimentare una nuova

sto loro incontro diabolico, si mescolano con il suono pasqua. E’ Clizia a inaugurare un’alba migliore, in que-

che dal cielo scende verso la terra e vince, con l’ arrivo sto sud dove vive il poeta.

di un’alba chiara ma senza le ali delle farfalle morte rac- La primavera Hitleriana, a mio parere è una delle più

capriccianti . rispuntando per gli uomini sulle rive bru- alte vette della poesia di Montale ed è espressione di

ciate del sud. una religiosità di tipo laico ma molto viva ed

originale.

<< Dobbiamo essere crudeli. Dobbiamo riabituarci

a essere crudeli con la coscienza pulita>>

8 H itler e le origini

dell antisemitismo

“L’uomo primitivo odia ciò di cui ha paura, e in alcuni strati della sua anima anche l’uomo colto

è primitivo. Anche l’odio dei popoli e delle razze contro altri popoli e razze non si basa sulla su-

periorità e sulla forza, ma sull’insicurezza e sulla paura. L’odio contro gli ebrei è un complesso

d’inferiorità mascherato: rispetto al popolo molto vecchio e saggio degli ebrei certi strati meno

saggi di un’altra razza sentono un’ invidia che nasce dalla concorrenza e da un inferiorità umi-

liante più fortemente e più violentemente questa brutta sensazione si manifesta nella veste della

superiorità, più è certo che dietro si nascondono paura e debolezza” (1958).

Cit. Hermann Hesse “origini dell’antisemitismo” 9

A H Nell’aprile 1924 fu condannato a cinque anni di carce-

dolf itler re, a ottanta km da Monaco di Baviera. Qui Hitler, ispi-

randosi all’opera di Henry Ford “l’ ebreo internazionale”,

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