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Cos'è la barca a vela?
Ad una persona che ama la vita caotica e frenetica, tipica di una grande metropoli, la barca a vela è solo un semplice e primitivo mezzo di trasporto in grado di muoversi sull'acqua.
In realtà è, sì un mezzo che galleggia e si sposta sull'acqua, ma è capace di regalare emozioni molto intense. Solamente in pochi sanno apprezzarne la vera bellezza.
Oggigiorno la maggior parte delle persone preferisce utilizzare le barche a motore per spostarsi in mare, come biasimarli, basta solamente saper spostare una “levetta”, muovere un volante e si riesce ad andare ovunque con il massimo del comfort...
INDICE:
Tipologie di imbarcazioni
- Laser
- Hobie Cat 16
Terminologia generale
- Componenti della barca
-Attrezzatura generale
- Tipi di vela
- Alberatura
Teoria per la navigazione
- Regolazione delle vele
- Le andature
- Padronanza del mezzo
-( Manovre base per la navigazione)
- Precedenze
Sicurezza
- Manovre d'emergenza per la navigazione
- La cappa
Meteorologia
- Vento
- Rosa dei venti
- Isobare
La vela e l'arte
Bibliografia e linkografia
Da destra a sinistra:
Murata di dritta, è il fianco destro.
• Si dice murata perchè i grandi velieri
a vele quadre, fissavano una particolare
cima detta mura, che doveva esporre al
vento la vela, e da qui prendere il vento
a destra o a sinistra, ancora oggi si dice:
".... avere mura dritta o sinistra...".
Murata di sinistra, è il fianco sinistro
•
Da sotto a sopra:
Chiglia, è la spina dorsale della barca da cui partono
• le costole, dette ordinate.
Masconi, sono i fianchi dello scafo
• Giardinetto, parte dei lati di poppa (destra e sinistra)
• sopracoperta, prende questo nome per il fatto che sulle
navi antiche, in questo punto, venivano curati vasi di
piante e fiori.
Ruote di prua e di poppa, sono le parti che uniscono i
• due fianchi a prua e a poppa.
Coperta, è il “pavimento” della barca
• Pozzetto, è la zona protetta, aperta, sotto il piano di
• coperta, in cui l'equipaggio esegue le manovre.
Tuga, è il rialzo della coperta, aumenta l'altezza dello
• spazio sottocoperta. 8
L'ATTREZZATURA
Il glossario del buon marinaio comprende un numero di termini, tipici del campo, molto ampio,
chiunque voglia avvicinarsi a questo mondo deve iniziare a conoscerne qualcuno, quelli più
importanti, gli altri si impareranno con il tempo e con l'esperienza.
Una barca adatta per visualizzarne alcune parti è lo Sloop, barca da regata con randa e fiocco.
Ferzo, è un settore fra le cuciture
• Penna, è l'estremità superiore.
• Mura, è l'estremità inferiore all'ingresso del vento.
• Bugna, è l'estremità inferiore all'uscita del vento.
• Ralinga, è la parte fra penna e mura.
• Balumina, è la parte fra penna e bugna.
• Base, è il tratto compreso fra bugna e mura.
• Stecche, sono i rinforzi di materiale elastico, inseriti in apposite tasche, che aiutano la vela
• ad impostare il profilo alare.
Corda, è la linea immaginaria che unisce la balumina alla ralinga.
• Prese di terzaroli, sono gli occhielli che, cuciti in prossimità della balumina e della ralinga
• a circa un terzo della altezza della vela, permettono di ridurre la superficie della
velatura in caso ci sia la necessità di diminuire lo sbandamento dell'imbarcazione.
9
TIPI DI VELA
La vela è il “motore” della barca, una vela non si monta e non si smonta ma si arma e si disarma,
non si né su né giù ma si issa e si ammaina.
Le vele più comune sono:
- Randa
Vela di forma triangolare issata a poppavia dell'albero.
- Fiocco
Termine generico di una vela di prua (a pruavia dell'albero) di forma triangolare;
normalmente issata lungo lo strallo, assume nomi diversi a seconda delle dimensioni, della
forma, del peso del tessuto e del suo uso specifico (genoa leggero o pesante, fiocco 1, 2, 3,
olimpico, trinchetta, yankee, tormentina, ecc...).
- Tormentina
Piccola vela triangolare di prua (fiocco), di tessuto particolarmente robusto tale da potere
essere tenuta issata anche in condizioni di vento forte o burrasca.
- Genoa
E’ il fiocco di bordo dalle maggiori dimensioni, con una lunga base, deve il suo nome alla città
.Genova dove fu utilizzato per la prima volta nel 1926 in occasione delle regate internazionali di
.febbraio.
- Spinnaker
Grande vela di prua utilizzata nelle andature portanti e perciò molto concava; è caratterizzata
da un taglio simmetrico che ricorda un triangolo isoscele dai lati curvi verso l'esterno (le spalle
dello spi); costruita in leggerissimo nylon (tessuto che può essere colorato senza alterarne le
caratteristiche) può avere un'area grande oltre il doppio del genoa ed è murata fuori bordo
mediante l'uso del tangone.
- Gennaker
Vela di prua dalle notevoli dimensioni e di forma asimmetrica. Viene utilizzato con andature dal
.lasco alla bolina larga. 10
ALBERATURA
La dislocazione e disposizione dell'alberatura in un veliero varia a seconda del tipo di nave; di
norma gli alberi sono pressoché verticali o leggermente inclinati verso poppa.
L'albero può essere in legno, alluminio o fibre particolari. Esso sostiene la vela e funge da
• spina dorsale della propulsione.
Il boma ha lo scopo di tenere tesata la randa fra bugna e mura, è il collegato all'albero in
• modo tale da riuscire a orientarsi sia sul piano orizzontale che verticale.
Le crocette servono a distribuire i vari carichi in modo che l'albero non fletta o si spezzi
• sotto il carico creato dalle vele.
Il sartiame è l'insieme dei cavi che sostengono l'albero
•
Tutta l’attrezzatura che serve a sostenere ed a governare le vele è divisa in due categorie ben
distinte: Manovre Fisse (strallo, sartie, albero).
• Manovre Correnti (amantiglio, drizze, scotte, vang).
• 11
TEORIA PER LA NAVIGAZIONE
La vela è uno sport di destrezza e ragionamento che richiede precise conoscenze tecniche e un certo
allenamento. Su una barca a vela, rotte, posizioni, manovre, sono sempre considerate in relazione al
vento, alla sua direzione e alla sua intensità. In base alle quali si regolano le vele, si determina la
rotta, le andature, le precedenze e le manovre da effettuare. Per navigare correttamente bisogna
tenere conto di alcuni fattori:
LA REGOLAZIONE DELLE VELE
Per regolare le vele si compiono principalmente due azioni fondamentali:
1. CAZZARE ovvero avvicinare la prua al vento
+ ORZARE: Avvicinare la prua dell’imbarcazione alla direzione del vento.
2. LASCARE ovvero allontanare la prua dal vento
+ POGGIARE: Allontanare la prua della barca dalla direzione del vento.
A bordo della barca si dice lato Sopravento quello da cui soffia il vento e lato di sottovento il
lato opposto.
Per sfruttare al massimo la forza messa a disposizione da Eolo dobbiamo sempre fare in
modo che la vela sia esposta al vento nel migliore dei modi. L’angolazione e la forma della vela
rispetto al vento devono creare un flusso d’aria che si distribuisce su entrambe le facce.
Per muovere le vele dobbiamo Cazzare (tirare) o Lascare (mollare) le scotte. Più il vento
proviene da poppa e più lascheremo le scotte. Più il vento proverrà da prua e più le cazzeremo.
Gli strumenti a disposizione del velista per verificare se la vela è regolata bene sono i segnavento.
Essi sono delle piccole striscioline di stoffa fissate a circa 15-30 cm di distanza dall’inferitura sia
su un lato che sull’altro della vela. Devono restare il più possibile dritti (paralleli allo scafo) e non
devono fileggiare. Quando sventolano staccati dalla vela, vi è turbolenza. Per una vela bordata
alla perfezione occorre che i segnavento sopravento (quindi nella faccia della vela che riceve il
vento) siano sul punto di sventolare. 12
LE ANDATURE
Le andature della barca a vela identificano la direzione che questa assume rispetto a quella del
vento, mentre con i termini "Mura a dritta" e "Mura a sinistra" si definisce solo se il vento arriva
bordo di destra o di sinistra della barca. Le andature cambiano nome man mano che il vento passa
la propria angolazione rispetto l'imbarcazione.
Si passerà gradatamente dalle andature di Bolina, a quella al Traverso, per poi giungere alla Poppa
(o anche detta “Fil di ruota”) passando attraverso i Laschi.
Esiste un limite entro cui la barca non riesce a navigare, se si avvicina troppo la prua al vento si
finirà controvento. Tale limite è dato dall'angolo minimo di bolina che la barca può stringere.
Se il traguardo o la destinazione da raggiungere sono situati controvento rispetto all'imbarcazione,
essa dovrà eseguire una serie di bordi “zigzagando” per riuscire a risalire il vento.
13
14
PADRONANZA DEL MEZZO
Per avere una totale padronanza dell'imbarcazione bisogna saper effettuare alcune manovre basilari:
Virare
• Strambare l'abbattuta (o strambata involontaria).
• Orzare
• Poggiare
•
La virata
È quella manovra che consente alla barca di cambiare mure passando con la prua al vento. Molto
importante e da ricordare è che passando con la prua al vento la barca rallenterà fino ad arrestarsi e
quindi tale manovra va effettuata con una certa velocità, comunque sempre con movimenti morbidi
e progressivi. La manovra da effettuare è molto semplice ma comunque occorre sempre una buona
coordinazione tra i membri dell’equipaggio. Essa comincia con il timoniere che mette la barca di
bolina (veloce), quando lo riterrà opportuno darà un primo avvertimento della manovra,
successivamente darà il comando della virata effettiva portando la barca all'orza (verso il vento) e
quando la vela di prua (fiocco) comincia a fileggiare viene lascata la scotta e cazzata sulle nuove
mura. La scotta della randa rimane cazzata e passa da sola sulle nuove mura, quindi si riporta la
barra del timone al centro.
Alcuni errori che portano al fallimento di una virata possono essere:
la manovra è iniziata con la barca poco veloce.
• la scotta del fiocco è stata lascata troppo presto.
• la barra è stata riportata al centro troppo presto.
• la scotta del fiocco viene cazzata troppo presto sulle nuove mura.
• 15
L'abbattuta o strambata involontaria
È la manovra che consente alla barca di cambiare mura passando, questa volta, con
la poppa al vento. Al contrario della virata la strambata si esegue ricevendo il vento
da poppa quindi si avrà sempre la spinta del vento sulle vele e quindi la barca sarà
in velocità. Il timoniere informa l'equipaggio delle sue intenzioni, poggia fino a
portarsi all'andatura di poppa filo (il fiocco si metterà a farfalla). A questo punto il
timoniere ordina la strambata, mentre effettua la manovra deve recuperare
velocemente la scotta della randa, appena questa è quasi al centro, con un leggero
colpo alla poggia la si fa passare lascandola velocemente e controbilanciando la
barca.
Alcuni errori che portano al fallimento di una strambata possono essere:
si tenta di strambare senza essere in poppa.
• strambata involontaria (la scotta non è stata cazzata velocemente).
• non si lasca la scotta randa velocemente.
•
Quando si effettua tale manovra bisogna stare attenti alla testa nel momento in cui
passa il boma. 16
Orzare
Il termine “orzare” ha un significato ben preciso: portare la prua verso la direzione del vento. Si
dice anche stringere il vento. Eseguendo tale manovra l'imbarcazione avvicina la prua al vento.
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Poggiare
Il termine “poggiare” ha un significato ben preciso: allontanare la prua dalla direzione del vento. Si
dice anche allargare il vento. Eseguendo tale manovra l'imbarcazione allontana la prua al vento.
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PRECEDENZE
In mare la cosa che si deve assolutamente evitare, è scontrarsi con un altro mezzo. Per quanto sia
grande il mare non è difficile che due imbarcazioni partite da decine di miglia di distanza, in un
mare deserto si trovino ad incrociare le rotte sullo stesso punto nello stesso momento, per non
pensare in un lago o davanti ad un porto.
Per evitare ciò, oltre che seguire ad alcune regole fondamentali, bisogna usare molto buon senso.
Alcune azioni da compiere assolutamente sono, per esempio, guardare ogni tanto sottovento al
fiocco. Non pensare mai che qualcuno ceda il passo solo perchè l'altro ritiene di essere su una rotta
di diritto, potrebbe non avere visto o non avere buon senso.
Purtroppo in mare, sopratutto nel periodo estivo, esistono individui che hanno a che fare più
con gli automobilisti che con marinai, per cui bisogna portare il massimo dell'attenzione, non ci si
deve mai trovare nella condizione del "troppo tardi" perchè nel caso peggiore la responsabilità
sarebbe comunque di tutti e due.
Molto importante è che avere precedenza non vuol dire avere ragione, ma solo stabilire un ordine
temporale su chi deve passare per primo.
Nelle regate per esempio, vengono squalificati entrambe le imbarcazioni che collidono, di chiunque
sia il torto e per di più se la collisione non è grave e scappa inosservata alla giuria, un concorrente
non coinvolto può protestare per riuscire magari a far squalificare una squadra avversaria e andare
avanti nella regata con un nemico in meno.
Una barca che naviga sottovento ad un'altra, sulle
stesse mura, ha diritto di acqua (precedenza).
Una barca che naviga mura a dritta ha diritto su di
un altra con mura a sinistra.
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Una barca che naviga a vela ha diritto di acqua su una